Giuseppe Guastella, Corriere della Sera 11/12/2012, 11 dicembre 2012
MILANO —
La teste Karima el Mahroug assente al processo a Silvio Berlusconi? Un modo per «dilatare i tempi per entrare in campagna elettorale». Per la prima volta nel processo Ruby, la Procura di Milano mette esplicitamente in collegamento il comportamento di un testimone, il principale, con le mosse dell’imputato Silvio Berlusconi appena entrato in corsa per le elezioni. Affermazioni «ingiuriose, intollerabili e diffamatorie» per la difesa che con l’avvocato Niccolò Ghedini insorge e ribalta il sospetto: «È la Procura che ha aperto la campagna elettorale e vuole una sentenza, che ritiene di condanna, prima delle elezioni».
Che ieri Ruby sarebbe stata assente lo si sapeva da giorni dopo che il suo legale, l’avvocato Paola Boccardi, aveva tentato senza successo di contattarla per farla venire al processo, nato dalle sue dichiarazioni, in cui l’ex premier risponde di prostituzione minorile e di concussione. È imputato perché la notte del 27 maggio 2010 avrebbe fatto pressioni sui dirigenti della questura di Milano affinché la allora 17enne Ruby, con la quale avrebbe avuto rapporti sessuali a pagamento, fermata per furto e segnalatagli come «nipote» del presidente egiziano Mubarak, fosse affidata alla consigliera regionale pdl Nicole Minetti.
Ricevuta la convocazione dalla difesa di Berlusconi, il 28 novembre l’avvocato Boccardi ha provato a rintracciare Ruby o il compagno Luca Risso. Unica risposta un sms nella notte tra il 2 e il 3 dicembre in cui la giovane si scusava dicendo che era all’estero senza specificare dove e senza mandare documenti che giustificassero la sua assenza.
«Presidente, mi consenta due parole. È un’opinione che sento di dover esprime in dibattimento», esordisce Boccassini. «Non credo a quello che ci viene prospettato in udienza» e «non è credibile che neppure la difesa di Karima el Mahroug sappia dove si trova» afferma Boccassini che, rivolta al presidente della quarta sezione penale Giulia Turri, dice di conoscere «da tempo le strategie» dei difensori del Cavaliere. Fa evidentemente riferimento ai processi (Lodo Mondadori e Sme) che hanno visto l’imputato Berlusconi difeso dai suoi avvocati-parlamentari Niccolò Ghedini e Piero Longo.
Già in passato la Procura si era lamentata per i rallentamenti causati dalle assenze di testimoni (come quella di Minetti, della quale ieri sono state acquisite le dichiarazioni fatte nelle indagini preliminari), ma ora il pm sospetta che la marocchina si sia prestata a una manovra per allungare i tempi di un processo che, ormai agli sgoccioli, potrebbe chiudersi con le 4/5 udienze necessarie a sentire la stessa ultima teste, la requisitoria dei pm e le arringhe difensive. Tirare per le lunghe, secondo questa tesi, servirebbe ad evitare che la sentenza arrivi prima dell’avvio del periodo dedicato per legge ai comizi elettorali e durante il quale Berlusconi potrebbe appellarsi al legittimo impedimento. Il verdetto slitterebbe a dopo le elezioni quando, in caso di condanna, i contraccolpi politici sarebbero attutiti.
Al contrario di questa tesi, c’è anche chi dice che Berlusconi potrebbe non ostacolare il cammino del processo e sfruttare cinicamente il clamore della sentenza in chiave anti-magistratura o solo in chiave anti-pm, a seconda di condanna o di assoluzione.
Alle scintille provocate dall’intervento della Boccassini l’avvocato Ghedini reagisce, scatta in piedi e interrompe il pm: «Se ravvisa illeciti, li segnali al consiglio dell’ordine degli avvocati. Noi non abbiamo avuto nessun atteggiamento aggressivo». La Procura, che ha rinunciato a sentire una Ruby che ritiene inaffidabile perché ha mescolato verità a falsità, chiede allora di dichiarare decaduta la sua testimonianza. I giudici dicono no: «È una testimonianza non superflua né irrilevante», scrivono in un’ordinanza e decidono che la marocchina venga ricercata dalla polizia «su tutto il territorio nazionale» anche «acquisendo notizie dalla famiglia di origine» in Sicilia. Se trovata, sia accompagnata a Milano per l’udienza di lunedì prossimo, l’ultima del 2012.
Giuseppe Guastella