Alessandro Gonzato, Libero 7/12/2012, 7 dicembre 2012
DENUNCIA FIGLIO SEDICENNE: SI DROGA
Prima i sospetti, la paura che il figlio sedicenne frequentasse cattive compagnie e che si potesse cacciare in guai seri. Poi, l’altro giorno, mentre il ragazzo era a scuola, il padre - un agricoltore cinquantenne - rovistando nella cameretta ha trovato due sacchetti di marijuana (contenenti 150 grammi di stupefacente) all’interno di una scatola. A quel punto non ha avuto esitazioni, li ha presi e si è recato nella caserma dei carabinieri di Castelfranco Veneto - nel Trevigiano - per denunciare il figlio e consegnare la droga. «Mi fido di voi» ha detto in lacrime ai militari. «Sicuramente farete il possibile per raddrizzarlo, siete i soli che potete farlo e conto sul vostro aiuto». Gli uomini dell’Arma, la mattina stessa, hanno quindi deciso di aspettare il giovane all’uscita di scuola, l’hanno fatto salire in auto e l’hanno accompagnato a casa. Lì, dopo una perquisizione, gli uomini dell’Arma hanno rinvenuto anche un bilancino di precisione e, dentro la tasca di un paio di pantaloni e in un cassetto, alcuni bossoli e cartucce già esplose. «Regali di un amico» ha detto il giovane alle forze dell’ordine. Un racconto ritenuto credibile giacché in casa non è stata ritrovata alcuna arma. I tanti vestiti di marca che l’adolescente custodiva negli armadi, invece, secondo i carabinieri erano probabilmente il frutto dei proventi di una piccola attività di spaccio. Il ragazzo non aveva alcun precedente: era noto per frequentare bar e discoteche in cui talvolta si erano riscontrati episodi di spaccio, ma finora non si era mai macchiato di alcun reato. Viveva in un contesto familiare apparentemente tranquillo, diversamente da alcuni coetanei - in parte extracomunitari - con i quali si vedeva quotidianamente.
La segnalazione del padre ai carabinieri gli è costata una denuncia per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Il giovane, per il quale il Tribunale dei Minori potrebbe stabilire una serie di restrizioni ed obblighi (tra i quali l’assistenza di uno psicologo), dal punto di vista penale non rischia nulla in quanto minore. Se d’ora in poi righerà diritto, nonostante la denuncia del papà, la sua fedina penale rimarrà pulita.