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 2012  dicembre 09 Domenica calendario

«DIPENDENTI TROPPO PREPARATI» L’INPS MULTA L’AZIENDA DI 60 MILA EURO

Sono tali e tanti gli enti inutili e i funzionari da mantenere che il furore ispettivo dello Stato italiano non conosce più confini. L’esempio per eccellenza è quello dell’Inps. Carrozzone perennemente indebitato in cui da decenni s’in - filano nuovi dipendenti e dirigenti: dai trombati della politica a quelli del sindacato. Personalmente mi recai una volta sola all’istituto per ricongiungere tre anni di contributi versati alla Cassa Forense. Il funzionario di turno per risposta mi propose di iscrivermi alla Cisl, non lo feci e a distanza di 15 anni non ho più visto i miei quattrini. A un mio cliente, però, è andata peggio: è accaduto l’inverosimile.
Ve lo racconto: azienda veneta costituita da un paio d’anni da persone giovani che rischiano in proprio, non la solita “fetecchia” pronta a fallire domattina con un conto cifrato in Svizzera. Ragazzi perbene, cresciuti a pane e olio di gomito. Danno lavoro a 7 dipendenti regolarmente pagati insieme al sottoscritto, quando ne è richiesta la consulenza. Un bel giorno si presentano in sede gli ispettori Inps: controllano le posizioni contributive di amministratori e dipendenti. Tutto regolare. Non una virgola fuori posto. Non rimane allora che interrogare gli operai per verificare se abbiano ricevuto adeguata formazione per lo svolgimento delle loro mansioni. Ai datori di lavoro tremano i polsi. Chissà cosa verrà fuori: ogni parola anche involontariamente fuori posto di un collaboratore e gli uomini del Grande Fratello pensionistico sono pronti a colpire con ferocia inaudita. Oggi le imprese sono a cavallo tra la chiusura e l’indebitamento, pur di confidare nel futuro: un verbale anche di mille euro fa la differenza.
Le risposte dei dipendenti, invece, non deludono le attese dei datori di lavoro. Bravi, precisi e con una formazione impeccabile. Quasi eccessiva per i compiti richiesti. Gli ispettori se ne vanno. Tutto bene quel che finisce bene, pensano i soci.
Di là a qualche giorno, però, arriva un verbalone Inps: tutti i lavoratori in base alla loro elevata formazione vanno adibiti a mansioni superiori e devono essere corrisposte le differenze retributive e contributive dall’assunzione! Su per giù 60.000 euro pronta cassa. Tiè!! Alla faccia della libera contrattazione delle parti, della crisi e soprattutto di quei lavoratori che, non essendo seguaci di Landini, se ne fregano dei contratti collettivi, ma stanno bene in una squadra affiatata, un team: uno per uno, tutti per uno. Chi rischia capitale, prende più danè. Chi ha la certezza della tredicesima, pedala senza piagnistei per l’utile comune. È il modello delle Pmi venete che viene ucciso, stuprato, dissanguato da questi funzionari che, selezionati con concorsi romanamente sciatti e corrotti, si procacciano subdolamente lo stipendio. L’Italia riprenderà fiato il giorno in cui non sarà l’azienda vessata a chiudere, ma l’ispettore che sbaglia o esagera a cambiare mestiere…