Carlo Nicolato, Libero 8/12/2012, 8 dicembre 2012
LE PROMESSE DEI NAZI PER CONQUISTARE I GRECI
[Vuole taxi senza stranieri, «Medici con frontiere», banche del sangue puro: così Alba Dorata nei sondaggi è già terzo partito] –
Se non fosse per le poche luminarie ad Atene sembra neanche stia arrivando il Natale. Il clima è ancora mite ed i negozi, quelli non ancora travolti dalla crisi e l’austerity, sono desolatamente vuoti. Decisamente meno mite e invece è l’atmosfera a piazza Syntagma dove nei palazzi del potere si cerca invano di far tornare conti impossibili e dove in Parlamento, ormai esautorato dei suoi poteri dalla troika, solo qualche giorno fa due deputati del partito neonazisti di Alba Dorata si sono presentati armati di pistola. Una provocazione che fa seguito alla «sparata» di uno dei leader del movimento, il portavoce Ilias Kasidiaris, che solo qualche settimana fa, stizzito dal fatto che il Parlamento avesse avviato la procedura per togliergli l’immunità di cui gode in quanto deputato e mandarlo a processo per una rapina a mano armata risalente 2007, aveva annunciato che era arrivato il momento per i suoi colleghi, di far valere tutti i diritti da eletti, non solo quello dell’impunibilità, senza peraltro però specificare di quale tipo di elezione stesse parlando: «Potremo tranquillamente girare armati senza il timore di essere arrestati» ha detto il portavoce, aggiungendo poi che «questo ci permetterà di essere più tranquilli rispetto alle nostre azioni».
TIPI PERICOLOSI
Va aggiunto che Ilias Kasidiaris, faccia da delinquentello di periferia, è l’energumeno palestrato che nel corso dell’ultima campagna elettorale, durante un dibattito in tv, prima prese a bicchierate d’acqua in faccia la rappresentante di Syriza Rena Dourou che a sua volta gli ricordava la vicenda della rapina a mano armata, e poi a schiaffi la rappresentante del partito comunista greco Liana Kanelli che cercava di difendere la collega.
Chiusa l’ampia parentesi su Kasidiaris val però la pena fare un cenno delle iniziative natalizie di Alba Dorata, che non è solo botte e rapine a mano armata, o almeno non lo è per tutti. La più eclatante e pubblicizzata, anche da un sito internet dedicato, è quella di «Medici con frontiere», che prendendosi gioco del nome della ben più famosa iniziativa «senza frontiere», ne copia le finalità, ovvero quella di curare gli ammalati del tutto gratuitamente, senza applicarne però i principi che la contraddistinguono, ovvero la cura degli infermi senza distinzioni di sesso, razza o religione. Alba Dorata invece, il cui simbolo ricorda maledettamente una svastica, di distinzioni ne fa eccome: se non sei greco non hai cure mediche, se sei extracomunitario non ti danno nemmeno il sangue, perché la banca del plasma creata dal movimento non te lo da, e se sei straniero prendi pure un sacco di botte, come dicono le statistiche secondo le quali dall’inizio dell’anno sarebbero almeno 600 le aggressioni in Grecia firmate dai neonazisti.
D’altronde la xenofobia, o il «nazionalismo ellenico» come lo chiamano loro, è la caratteristica principale del movimento, non è certo una novità, e Alba Dorata ne applica i principi in modo ortodosso.
Niente cure mediche agli stranieri, così come niente cibo e niente taxi, perché anche questo hanno fatto quelli di Alba Dorata, un associazione di taxi a buon mercato che trasporta solo greci. Gli extracomunitari vanno a piedi, e a piedi se ne devono andare dal suolo ellenico, così come prevede il programma del partito che alle ultime elezioni ha preso il 7 per cento dei voti.
MINISTRO SPIAZZATO
Spiazzato, il ministro della Sanità Andreas Lykourentzos ha cercato di far chiarezza, ricordando sulla stampa che l’assistenza sanitaria delle associazioni di volontariato sono offerte a tutti, «al popolo greco, così come ai cittadini di paesi terzi che sono nel bisogno e nella sofferenza».
Alla risposta di Alba Dorata che è arrivata addirittura a minacciare controlli negli ospedali pubblici per «buttare fuori gli stranieri a dare il loro posto ai cittadini greci», è arrivata la controrisposta di sconosciuti che hanno messo una bomba alla sede del partito di Aspropyrgos, zona industriale a ovest di Atene, senza peraltro che nessuno si facesse del male.
In Parlamento, oltre a discutere dell’immunità di Kasidiaris, si è in precedenza revocata quella di altri tre deputati del movimento accusati di aver distrutto le bancarelle di alcuni venditori ambulanti extracomunitari.
Il leader del Pasok, Evanghelos Venizelos, chiede che Alba Dorata venga messa fuori legge, ma secondo l’ultimo sondaggio se si votasse adesso i neonazisti prenderebbero il 14% dei voti, diventando così il terzo partito in Grecia.