Giampiero Calapà, Fabrizio d’Esposito, Vladimiro Bibolotti, il Fatto Quotidiano 9/12/2012, 9 dicembre 2012
MEDVEDEV: “GLI ALIENI SONO QUI, LE PROVE NELLA VALIGETTA NUCLEARE”
XFiles in salsa, anzi insalata, russa. Non ci sono gli agenti del Fbi Fox Mulder e Dana Scully a fare rivelazioni sconcertanti sull’esistenza degli extraterrestri, ma addirittura il primo ministro Dmitry Medvedev. Il suo fuorionda, captato dopo novanta minuti di intervista in televisione, ha già fatto il giro del mondo e, se quello che dice fosse vero, anche di qualche altro pianeta. “Insieme alla valigetta con i codici di lancio dei missili nucleari (che segue ovunque il presidente della Federazione russa, ndr) al capo del Cremlino viene consegnato anche un fascicolo top secret”, dice Medvedev con un tono che pare esageratamente serio e, a parte la stanchezza per la lunga intervista di novanta minuti, non rivela un premier ubriaco. E non basta, perché mentre la telecamera continua a riprendere Medvedev spiega: “Quella cartella contiene informazioni sugli alieni che hanno visitato il nostro pianeta”. La favola di Et, l’Area 51 di Roswell in New Mexico, la serie StarTrek, la leggenda di Guerre Stellari, la saga di Alien, e ancora Mars attak, Incontri ravvicinati del terzo tipo, Indipendence day. Il mito popolare dell’esistenza degli extraterrestri, alimentato soprattutto dall’industria in celluloide di Hollywood, continua a solleticare la fantasia, tra presunti avvistamenti e testimonianze di rapimenti. È soprattutto cinema. E Medvedev, in questa esternazione che comunque sia passerà alla storia, indica anche con precisione un film, che conterrebbe la chiave di tutto: la risposta che i Mulder e Scully di turno cercano senza poter ottenere mai le prove per arrivare alla verità.
Cinema o realtà
Per chi volesse ulteriori informazioni sugli alieni? Semplice secondo il primo ministro russo: “Tutte le notizie dettagliate su questo argomento potete ricavarle dal noto film americano Men in black”. Come nella pellicola del 1997 di Barry Sonnenfeld, interpretata da Will Smith e Tommy Lee Jones, anche a Mosca ci sarebbe un servizio ultra segreto il cui obiettivo è contenere la minaccia degli Ufo, informare il presidente – attraverso un rapporto degli uomini in nero russi sulle attività aliene in territorio nazionale – e fare di tutto per non lasciar trapelare la notizia di forme di vita extraterrestre alle masse popolari.
Perché? Medvedev usa la stessa motivazione degli agenti K e J nel film, quella per cui ricorrono allo strano marchingegno capace di azzerare la memoria ai testimoni di presenze aliene: “Non posso dirvi quanti extraterrestri ci sono tra noi, perché questo provocherebbe il panico”. Negli Stati Uniti qualcosa di molto simile a un’ondata di isteria di massa per la paura di un’invasione aliena è già accaduta. Sono le otto di sera del 20 ottobre 1938. Orson Welles, regista e interprete del geniale Quarto potere, parla al microfono della trasmissione radiofonica “Mercury Theatre on the Air”, sulla Cbs: “Sappiamo che nei primi anni del XX secolo questo mondo era osservato da molto vicino da intelligenze più grandi di quella dell’uomo, anche se mortali come la sua”. Welles, ispirato dal romanzo fantascientifico “La guerra dei mondi” di Herbert G. Wells, imbastisce così la cronaca di un’invasione aliena in presa diretta, talmente credibile che molti radioascoltatori americani diedero di matto, nonostante gli annunci precedenti allo sceneggiato avessero avvisato: è finzione.
"Credo a Babbo Natale”
Medvedev questo annuncio preventivo prima delle sue rivelazioni non lo ha fatto, ma il riferimento a Babbo Natale può far sorgere qualche fondato dubbio: “Credo in lui, ma non troppo. Comunque non sono tra quelli che dicono ai bambini che non esiste. Invece, non credo alla profezia dei Maya sulla fine del mondo”.
Se non fosse che l’indizio Santa Claus fa capire la serietà delle parole del primo ministro, Medvedev avrebbe in qualche modo smentito quindi, o almeno ignorato, il passo compiuto dalla Casa Bianca oltreoceano soltanto un anno fa: per la prima volta gli Usa hanno dichiarato ufficialmente di non aver mai avuto a che fare con forme di vita di altri pianeti. Niente Area 51, zero rapimenti su astronavi intergalattiche, nessun X-Files, con buona pace dei fan di Fox Mulder.
Giampiero Calapà
“LORO CI SPIANO, TEMONO L’ARMA ATOMICA TERRESTRE” –
Da tempo la xenofobia di Mario Borghezio guarda oltre le stelle, proiettata nello spazio cosmico. L’europarlamentare leghista ha denunciato a Strasburgo che “governi occidentali, Nato, Russia e Usa ci nascondono l’esistenza degli alieni”. Ha affrontato il tema anche su Radio Padania nella trasmissione “Padanismo e vita extraterrestre”.
Medvedev si è lasciato scappare la verità.
È un fatto importantissimo.
C’è un complotto per non rivelare una realtà devastante.
Fu un parlamentare europeo di sinistra a dirmelo, uno scienziato scrupoloso.
La illuminò sul pericolo?
Mi disse di temere che le maggiori cancellerie del mondo coprano l’esistenza degli Ufo. Anche io un tempo ero fra gli scettici, ma poi un giorno ascoltando Radio Padania cominciai a interessarmi della questione.
La politica però è disattenta. Ne ha mai parlato con Bossi?
No, ma le assicuro che, al di là di ironie e battute, i più preoccupati sono i parlamentari dell’Est europeo. E adesso, sentendo Medvedev, capisco perché.
Gli Ufo iniziano a essere un problema.
Abbiamo una documentazione scientifica notevole. Ci sono le prove di veicoli extraterrestri. E se ci sono i veicoli ci deve essere pure qualcuno dentro.
Il presidente russo ha detto che sono anche tra noi.
È possibile. Io sono in contatto con una giornalista americana molto esperta sulla questione e lei sostiene che sia così.
Si mimetizzano e si mescolano.
So per certo che ci spiano, ci tengono sotto controllo.
Per quale motivo?
Ci temono. Gli alieni hanno paura dell’uso che possiamo fare del nucleare.
Ecco, il motivo. Possiamo danneggiare l’universo.
Gli extraterrestri ci sono fin dalla notte dei tempi.
Come nelle storie di Peter Kolosimo.
Io ho letto tutti i suoi libri.
Non siamo soli nell’universo.
Anche la Chiesa si è pronunciata. Ha detto che non è da escludersi una forma di vita esterna.
Se lo dice la Chiesa.
La Chiesa valuta sempre con attenzione. Ora serve la verità. Medvedev ha rotto il silenzio. Fuori i documenti top secret.
Mobiliterà il Parlamento europeo?
Sì e spero di avere un sostegno trasversale. La politica non può più eludere la questione.
Fabrizio d’Esposito
EXTRATERRESTRI [“Anche il Vaticano inizia a preparare i suoi fedeli”] –
Il premier russo Medvedev durante un fuorionda su un canale televisivo moscovita, si è lasciato andare ad alcuni commenti curiosi, tra cui quello sulla esistenza degli alieni! Anzi Medvedev racconta davanti a giornalisti stupiti della presenza degli alieni sulla Terra e su una agenda che si scambierebbero i presidenti appena eletti, non solo quella con i codici di lancio dei missili balistici nucleari, ma anche di una cartella sulla presenza degli alieni sul nostro pianeta. Sì, proprio una cartella apposita con i report sulla situazione stanziale extraterrestre, viaggi e tipologie di razze, come nel film Men in Black citato a riferimento, nei suoi commenti come una pista da seguire , per capire quale e come sarebbe in realtà la reale presenza degli extraterrestri, ma che non può essere raccontata perché “si scatenerebbe il panico”.
INCIDENTE tecnico programmato, casuale o no, questo episodio sembrerebbe fare parte di quel programma di acculturamento e lenta rivelazione di notizie che dovrebbero preparare l’opinione pubblica, alla conoscenza della verità sugli extraterrestri. Tutto ciò scavalcando protocolli o regolamenti previsti in caso di contatto con civiltà aliene come il “Post Detection Protocol”, appositamente studiato per una comunicazione pubblica di tali epocali eventi. Non è forse casuale che sia un russo a riprendere la questione degli alieni. Infondo sono stati i russi con Gagarin ad inaugurare il cammino dell’umanità verso lo spazio cosmico. Bisognerebbe però anche ricordare che dichiarazioni così clamorose, già in passato sono state rilasciate da uomini politici, statisti, premi nobel, militari, scienziati. E la costante è sempre la stessa, una tale notizia rischierebbe di scatenare il panico e generare l’anomia, cioè il non riconoscimento delle autorità che prederebbero immediatamente credibilità generando il caos e l’in-governabilità planetaria.
Meglio perciò negare, nascondere o ridicolizzare gli Ufo, gli extraterrestri, oppure esorcizzare il problema con inchieste pilotate ad arte, atte a svilirne la realtà. Qualcuno potrebbe sospettare che tale notizia sia data proprio alle soglie del fatidico 21/12/2012, oppure come specchietto per le allodole, per distrarre una opinione pubblica oppressa ed impoverita dai po-tentati economici mondiali: proprio quelli che uscirebbero annientati da una tale rivelazione. Qualcun altro potrebbe ricordare i discorsi del presidente americano Reagan all’Onu e gli scambi di opinione in merito con il leader russo Gorbaciov, che riportava tali commenti al Plenum del Partito comunista dell’Urss. Intanto in Italia l’Ipsos ha pubblicato una indagine mondiale sugli alieni mentre escono libri di teologi dai titoli suggestivi come quello pubblicato dalla editrice Queriniana, di Kreiner Armin: “Gesù, gli Ufo e gli alieni”. E a novembre, alla vigilia del primo convegno internazionale di Ufologia città di Roma, il direttore della Specola Vaticana, padre Josè Gabriel Funes, rilasciava un’intervista sull’importanza e sulle conseguenze di una scoperta di vita extraterreste: “Non metterebbe in discussione la nostra fede”.
Vladimiro Bibolotti