A.Cuz, la Repubblica 10/12/2012, 10 dicembre 2012
ROMA — Il Pdl è pronto a quella che Renato Brunetta definisce una «gigantesca operazione verità »
ROMA — Il Pdl è pronto a quella che Renato Brunetta definisce una «gigantesca operazione verità ». Contro «il terrorismo dei luoghi comuni e dello spread, contro il grande imbroglio che ha portato al governo Monti». Onorevole, dicono che l’abbia suggerito lei il tagliente discorso di Alfano alla Camera. «Sono 13 mesi che analizzo giornalmente la politica economica del governo: le incongruenze, le contraddizioni, le falsità. Come la balla colossale detta da Monti a inizio mandato, che lo Stato rischiava di non pagare gli stipendi. Sono pronto a qualsiasi confronto pubblico per dimostrare il contrario». Non mi dirà che andava tutto bene? «No, ma nessuno si è chiesto quale sia stato il ruolo delle banche tedesche, che a giugno 2011 hanno cominciato a liberarsi dei titoli italiani facendo puntare la speculazione su di noi. È ora di finirla con il terrorismo degli spread, è il momento di riprenderci la nostra sovranità». Con il ritorno di Berlusconi? L’Europa è ufficialmente preoccupata. «Martin Schulz è un socialista, non è l’Europa. E comunque, le istituzioni europee non hanno voce in capitolo sulla libertà di Berlusconi di candidarsi o meno. È come se noi sindacassimo sulle scelte di Angela Merkel, che l’Europa la sta uccidendo con il suo egoismo, la sua arroganza e il suo calvinismo». Ma il governo Berlusconi è caduto anche per la perdita di credibilità a livello europeo. «Sarkozy è finito. La Merkel rischia. Penso che rida bene chi ride per ultimo». Cosa intende quando dice che comincerete una “grande operazione verità”? «Faremo una conferenza stampa a fine anno, dati alla mano, per far vedere gli effetti di ogni singola riforma del governo Monti». Riforme che avete votato anche voi. «Siamo stati messi in una condizione di emergenza. E mi faccia dire: un presidente del Consiglio che è stato chiamato in quella situazione, dovrebbe poi abbandonare ogni velleità politica». Monti non deve candidarsi? «Mi sembra sia anche la linea di Napolitano, che lo ha detto non più di 15 giorni fa. Così come ci aveva detto di volere una chiusura ordinata della legislatura, mentre Monti non lo ha consentito». Il Pdl è pronto alle elezioni? Si chiamerà ancora così? «Per quanto mi riguarda, comunque si chiami, sono per il Pdl e l’unità dei moderati. E per denunciare le mani sull’Italia da parte dei poteri forti, delle banche e della finanza». (a.cuz.)