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 2012  dicembre 09 Domenica calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - LE ANNUNCIATE DIMISSIONI DI MONTI


ROMA - "I mercati? Vedremo cosa faranno". La preoccupazione di Giorgio Napolitano per la reazione delle piazze finanziarie è in queste poche parole dette ai cronisti che lo aspettavano per il concerto di Natale. Nessun altro commento da parte del capo dello Stato, il giorno dopo le dimissioni di Monti. "Parlerò solo tra 8 giorni alla cerimonia per i saluti alle alte cariche e lì farò le mie valutazioni". Frasi meditate, dopo il drammatico colloquio con il premier, la sera precedente, al Quirinale.
"Ho maturato la convinzione che non si potesse andare avanti così", ha detto Monti al presidente della Repubblica ricordando il durissimo intervento pronunciato, contro il suo governo, da Angelino Alfano alla Camera. Dimissioni irrevocabili che saranno formalizzate dopo l’ok alla legge di Stabilità. Un’accelerazione imprevista che apre di fatto la campagna elettorale. Con il voto quasi certo e febbraio. E con il premier che adesso riflette seriamente su una candidatura. Ipotesi cui un ampio schieramento centrista lavora ormai da settimane. Monti stamattina, a Milano, è andato a messa con la moglie. Diversi applausi e qualche "Resisti, presidente", da parte dei passanti.
"Monti candidato? Non sono autorizzato a interpretarlo, sarà lui a esprimere propria opinione", ha detto il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini. "Di certo c’è una politica seria che per 4 anni ha fatto opposizione costruttiva al governo Berlusconi ed ha voluto il Governo Monti. Poi una società civile di moderati che non vogliono rassegnarsi al populismo di marca berlusconiana a cui bisogna dare risposte serie".
Nelle prossime ore il premier chiamerà i leader dei partiti per concordare il calendario dei lavori parlamentari e per avere la garanzia che il Pdl voterà il ddl Stabilità, evitando al Paese il disastro dell’esercizio provvisorio. "Siamo delle forze responsabili che consentiranno l’approvazione della legge di stabilità e del decreto sull’Ilva", ha detto il segretario Pdl, Angelino Alfano. Dopo l’ultimo voto parlamentare, a cavallo di Natale, Napolitano dovrebbe sciogliere le Camere, con il voto per le elezioni che a questo punto dovrebbe cadere il 24 febbraio, se non addirittura il 17. Dallo scioglimento delle Camere, infatti, possono passare da un minimo di 45 a un massimo di 70 giorni per indire nuove elezioni. Secondo Gianfranco Fini, si può votare addirittura il 10 febbraio. Il presidente della Camera ha anche lanciato una frecciata al Cavaliere: "Monti gli ha fatto un gol in contropiede". Di sicuro il Pdl è stato spiazzato dalla mossa a sorpresa del professore. E anche di questo si parlerà nel vertice del partito in casa di Berlusconi a Milano.
Intanto Beppe Grillo celebra la fine del governo Monti, con un post sul suo blog. "Con le dimissioni di Rigor Montis lo specchio oscuro del Paese è andato in mille pezzi e ogni italiano, nel frammento a lui più vicino, può vedere la dissoluzione dello Stato". "Lascia un paese allo stremo" - attacca - con un vuoto nel quale si inseriranno, facendosi passare per "salvatori", i partiti "dello sfascio". Grillo critica il voto a febbraio che crea ostacoli alla raccolta delle firme per le liste. Poi conclude: "Attenzione alla rabbia degli italiani".
(09 dicembre 2012)

LE REAZIONI NEL MONDO
BERLINO - Allarme in tutta l’Unione europea, Silvio Berlusconi definito dalla Sueddeutsche Zeitung "der boese Geist", lo spirito malvagio, torna in scena e vuole vincere: che ne sarà dell’eurocrisi, dell’eurozona, dei soldi che i popoli di 17 paesi europei hanno in tasca e in banca? L’inquietudine si coglie chiaramente. Le parole più forti arrivano dal presidente del Parlamento europeo Schulz: "Berlusconi è il contrario della stabilita" ed il suo ritorno può essere una minaccia per l’Italia e per l’Europa", ha detto alla vigilia della consegna del Premio Nobel per la pace all’Unione europea a Oslo.
L’Europa trema davanti alla prospettiva d’un ritorno di Berlusconi, titola Spiegel online oggi pomeriggio fotografando la situazione di trauma inatteso. E Joerg Asmussen, uno dei due membri tedeschi del board della Banca centrale europea, in dichiarazioni rilasciate a Bild ha lanciato un severo monito all’Italia, accompagnato da una lode incondizionata al presidente del Consiglio dimissionario. "Mario Monti", ha detto Asmussen, certo parlando non senza l’assenso di Angela Merkel, "in poco tempo ha saputo realizzare moltissimo, con lui l’Italia ha riconquistato la fiducia degli investitori, e il suo governo ha portato avanti il processo di consolidamento del Bilancio". Fin qui la lode e l’onore del commiato a Monti, poi ecco il duro e chiarissimo monito del super-eurobanker tedesco: "Chiunque dopo le elezioni governerà l’Italia, un paese fondatore dell’Europa, dovrà
proseguire sulla via del corso politico e di risanamento di monti con la sua stessa serietà". Qui nella prima potenza europea come nelle altre capitali e regioni che contano nel Vecchio continente. E le dimissioni di Mario Monti, l’uomo che un po’ tutti da Berlino a Francoforte, da Helsinki a Varsavia chiamavano affettuosamente ’Supermario’, sono un pugno nello stomaco, la perdita d’una certezza o speranza di risanamento. Vediamo le reazioni e l’atmosfera, caso per caso.
GERMANIA- Silenzio ufficiale, ma la preoccupazione è evidente. Stiamo a vedere adesso quale esito avranno le elezioni, si pensa qui nella capitale federale. Secondo analisti autorevoli, come gli editorialisti del quotidiano liberal di Monaco, non conta il fatto che il Pdl sia a livello europeo nel Partito popolare europeo, cioè nella stessa famiglia politica della CduCsu di Angela Merkel. Le incompatibilità tra linea di rigore alla tedesca seguita da Mario Draghi e fino a ieri da Monti, e gli attacchi populisti di Berlusconi ora padrone del Pdl contro i ’Diktat di Angela’allarmano troppo. La paura appena confessata sottovoce è che una vittoria di questo centrodestra di nuovo guidato dallo ’spirito malvagiò peggiori conti pubblici, rating e situazioen italiana in generale. E allora sarebbero guai letali per l’euro e per tutti. Anche per la prima potenza europea: l’Italia ancora grande paese industriale tra i primi al mondo e membro eel G8 è troppo grosso per poter essere salvato, se cade. Anche negli ambienti del BDI, la Confindustria tedesca, alte fonti - quindi non certo voci di sinistra - hanno recentemente espresso in colloqui riservati con Repubblica opinioni di ribbrezzo sul conto del Cavaliere.
FRANCIA. Povero François Hollande, non bastavano crisi interna, calo di popolarità e corsa dei ricchi verso il Belgio per pagare meno tasse. Il nuovo presidente francese, con l’Italia di Monti, aveva costituito un asse di paesi virtuosi ma decisi a battersi per la crescita, e a negoziare da amici ma se necessario anche con toni duri con il gruppo riforista guidato dalla forte Germania di ’Angie’. Adesso Hollande ha perduto l’alleato-chiave che aveva ridato peso alla politica francese in Europa. Da sola, a fronte di Berlino e degli altri rigoristi, una Quinta repubblica declassata dalle agenzie di rating e in grave crisi economica e sociale non può farcela, teme di dover persino lei aver bisogno in futuro di aiuti dei fondi salvastati. E non sarà certo un centrodestra italiano in pugno a Berlusconi ad aiutarla.
REGNO UNITO - Fastidio anche negli ambienti politici di Londra. Il premier David Cameron è un conservatore serio, avrà mille difetti ma il suo governo di coalizione con i liberali di Nick Clegg detesta ogni populismo. Sulla stessa linea sono al New Labour, vicinissimi al Pd italiano. I media britannici sono sempre stati tra i più attenti e severi a denunciare scandali, fallimenti e arroganza del Cavaliere. La City non chiude mai gli occhi sul pericolo dei suoi populismi e della sua passata fallimentare politica di conti sovrani.
SPAGNA - Paradossamente problemi anche per il premier conservatore iberico Mariano Rajoy: la caduta del risanatore Monti e l’ascesa di promesse populiste gli renderanno ancor più difficile affrontare le contestazioni di piazza e del paese contro le durissime misure annunciate a Madrid.
EUROPA CENTRO-ORIENTALE. La Polonia, cioè il più dinamico paese ex colonia sovietica, e insieme a Svezia e Finlandia una delle economie della Ue che sono più cresciute, non ha nulla da guadagnare dal ritorno di Berlusconi. Il governo liberal del premier Donald Tusk e del ministro degli Esteri Radoslaw’Radek’Sikorski, che vanta un debito sovrano attorno appena al 50 per cento del pil e aziende e ceto medio in crescita, e intanto affronta finalmente dure riforme (pensioni, sanità) già teme il rallentamento dell’economia tedesca ed europea. Un rischio di aggravamento dell’eurocrisi a causa di venti populisti romani appare letale anche per Varsavia ’tigre della nuova Europa’. E rafforza l’euroscetticismo cavalcato dall’opposizione nazionalista di Jaroslaw Kaczynski. In tutto il centro-est solo due leader forti sicuramente gioiscono. Il presidente russo Vladimir Putin e il premier-autocrate nazionalconservatore e antieuropeista ungherese Viktor Orbàn, amici dichiarati di Berlusconi. Berlusconi da cui Orbàn ha avuto anche consiglieri politici per costruire il suo partito e il suo sistema di potere.
NORDEUROPA. Peggio che mai per l’immagine dell’Italia, e in più nuove nubi di paura dell’Europa e rischio di rafforzamento dei populisti, dagli Sveriges demokraterna a Stoccolma ai Peerus Suomalaiset (autentici finlandesi) a Helsinki. Pochi giorni fa, all’inviato di Repubblica a Helsinki, l’uomo-chiave del Grande nord nell’eurozona, cioè il giovane, poliglotta, plurilaureato, efficientissimo e popolare ministro finnico per gli affari europei Alexander Stubb, rigorista ma europeista e ammiratore dell’Italia che produce e dei suoi tentativi di rigore, aveva detto: "E’un bene per l’Europa che esistano i due Supermario, cioè Monti e Draghi, io conosco Monti da lunghi anni e lo stimo profondamente, sta tentando di affrontare con successo la crisi, noi che dopo il ’90 avemmo una crisi con crollo del pil del 20 per cento e crack bancario grave sappiamo quanto sia difficile ma lo ammiriamo". Ecco, adesso persino la cara, efficiente Finlandia si sente, dopo Monti, con un amico in meno. E di Berlusconi a Helsinki ricordano tutti le volgari battute sulle leader politiche finniche, molte e tutte bravissime visto anche che la Finlandia non è certo un paese di veline bensì il primo paese al mondo che nel 1906 dette il diritto di voto alle donne, il paese meno corrotto del mondo e uno dei primi nelle pari opportunità. Da queste idee di modernità europea, siano esse finniche polacche tedesche o francesi, l’Europa teme ora che l’Italia si allontani.
(09 dicembre 2012)




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Cancellieri: "Futuro? Chiedete a chi ha sfera di cristallo"
’’Questo dovete chiederlo a chi ha la sfera di cristallo’’. Così il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, ha risposto ai giornalisti che chiedevano cosa potesse accadere ora per l’Italia.
di Piera Matteucci 19.41
Senatori Pdl: "Gravissima ingerenza Schulz"
’’Che il presidente del Parlamento Europeo si permetta di entrare nella legittima dialettica di un
Paese libero come l’Italia, attaccando Berlusconi, è un fatto di inaudita gravità: i parlamentari del Partito Popolare Europeo devono chiedere subito le dimissioni di questo signore’’. Lo affermano in una nota i senatori Antonio Gentile, Antonio Azzolini, Salvatore Mazzaracchio, Guido Viceconte. ’’È inconcepibile questo atteggiamento di arroganza - si legge nella nota- che ferisce la terzietà dell’Assemblea europea e dimostra che il sig Schulz è un uomo di parte. Evidentemente la sua verve tedesca - prosegue la nota - è stata incontenibile ed egli vede in Berlusconi un reale pericolo al pangermanesimo che anche la socialdemocrazia tedesca persegue e che tanti danni sta provocando in Europa’’.
di Piera Matteucci 18.57
Fini: "Berlusconi opposto di ciò che serve all’Italia"
’’Prevedo che Berlusconi schieri il Pdl su quel versante antieuropeo, anti-Monti, antitasse, alleandosi molto probabilmente con la Lega, ed è l’opposto di ciò di cui ha bisogno l’Italia’’, ha detto ancora Fini.
di Piera Matteucci 18.35
Fini: "Da Monti gol in contropiede a Berlusconi"
Il presidente del Consiglio Mario Monti ’’ha fatto un bel gol in contropiede a Berlusconi che ha
usato un artificio da vecchia politica: io non ti voto la sfiducia, ma non ti do la fiducia. Tradotto: ti tengo sulla graticola e ti abbrustolisco nel tempo’’: lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini, nel corso della trasmissione ’Che tempo che fa’. ’’Monti - ha aggiunto - deve
continuare a guidare il paese come presidente del Consiglio". E ha aggiunto: "Berlusconi dice di essere sceso in campo per vincere, e questo è comprensibile. In realtà sa che ha già perso. E credo che sia l’elemento che nonostante tutto traquillizzerà il mercato".
di Piera Matteucci 17.46
Riccardi: "eredità Monti non può essere dispersa"
Il premier Monti ha compiuto un gesto di chiarezza preannunciando le dimissioni e la sua eredità non puo’ essere dispersa. Questa l’opinione del ministro della Cooperazione Internazionale e dell’Integrazione, Andrea Riccardi. ’’Il presidente Monti ha compiuto un gesto di
chiarezza. Rimanere al governo senza avere piu’ la possibilità di incidere avrebbe significato dilapidare il credito internazionale recuperato, con il rischio di rendere vani i sacrifici degli italiani’’, afferma in una nota Riccardi
di Piera Matteucci 17.42
Schulz: "Berlusconi minaccia stabilità Italia e Ue"
’’Berlusconi è il contrario della stabilità’’ e il suo ritorno può essere una minaccia per l’Italia e per l’Europa ’’che hanno bisogno di stabilità’’. Lo ha detto il presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, alla vigilia della consegna del Premio Nobel per la pace all’Unione europea a Oslo. "Tanti dei problemi dell’Italia sono il risultato dei 10 anni in cui Berlusconi è stato primo ministro’’. Il itorno del Cavaliere è ’’un gioco politico, molto legato ai suoi interessi particolari’’ che mette ’’in
secondo piano’’ quelli del Paese.
di Piera Matteucci 17.18
Alfano in via Rovani per vertice con Cavaliere
Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, è arrivato poco fa nella residenza milanese dell’ex premier Silvio Berlusconi. Alfano, dunque, parteciperà al vertice del Pdl lombardo con Berlusconi convocato in vista delle prossime elezioni per la presidenza della Regione Lombardia e di quali alleanze farà il Pdl.
di Piera Matteucci 17.05
Clini: "Martedì esamineremo situazione"
’’Durante il consiglio dei Ministri di martedì prossimo esamineremo la situazione’’. Così il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha risposto a una domanda sul futuro del Governo. Rispondendo sul possibile impegno di alcuni ministri anche in futuri governi Clini ha affermato che ’’Ogni cittadino, prima ancora che ogni ministro, ha diritto a un’immagine futura. Per quanto mi riguarda io sono direttore generale del ministero dell’Ambiente in aspettativa, e posso tornare a fare quello. Se qualcuno dovesse chiedermi di scendere in campo - ha concluso Clini - gli darò una risposta’’.
di Piera Matteucci 17.01
Buttiglione: "Monti ha diritto di scendere in campo"
’’È venuto meno il patto tra gentiluomini, quindi ha il diritto di scendere in campo’’. Lo dice il presidente dell’Udc, Rocco Buttiglione che, intervistato da Tgcom24, parla della possibilita’ di una candidatura di Mario Monti. ’’Qualunque cosa farà sarà per il bene dell’Italia. Ha governato bene e ora ha la possibilità di evitare che i sacrifici fatti non siano inutili. Dobbiamo evitare che l’Italia vada in rovina’’ aggiunge.
di Piera Matteucci 16.56
16.39
Twittermaroni_leganord @maroni_leganord
Addio governo Monti (finalmente!!) bentornato Popolo Sovrano. Ora al voto al più presto, anche a febbraio: noi siamo pronti. PRIMA IL NORD

Berlusconi riunisce vertici Pdl in residenza a Milano
Il vertice tra il leader del Pdl Silvio Berlusconi e gli esponenti lombardi del partito per mettere a punto la strategia del partito in vista delle prossime elezioni regionali in Lombardia è stato spostato da Arcore, dove era inizialmente previsto, alla residenza milanese del Cavaliere di via Rovani. Al vertice, oltre a Berlusconi, sono attesi il coordinatore nazionale del Pdl Ignazio La Russa, il coordinatore lombardo Mario Mantovani, la sua vice Viviana Beccalossi, l’ex ministro Maristella Gelmini e il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni.
di Piera Matteucci 16.37
Asmussen: "Successore Monti segua il suo corso"
’’Il governo di Mario Monti ha fatto parecchio in un breve lasso di tempo: ha riottenuto la fiducia
degli investitori, fatto progressi sul consolidamento dei conti pubblici. Chiunque governerà l’Italia dopo le elezioni deve continuare su questa strada con la stessa serietà’’, ha detto il membro del comitato esecutivo della Bce, Joerg Asmussen nell’anticipazione di un’intervista alla Bild, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg.
di Piera Matteucci 16.28
Di Pietro: "Monti ha lasciato italiani senza soldi e lavoro"
"Se Mario Monti deciderà di candidarsi alle prossime elezioni, almeno renderà un servizio alla democrazia e alla trasparenza delle istituzioni. Da un anno, infatti, il suo governo prende decisioni che fanno a pezzi la vita degli italiani senza che nessuno accetti di prendersene la responsabilità. In Parlamento quelle misure le hanno votate tutti tranne noi dell’Italia dei Valori. Appena usciti dalle aule parlamentari però i grandi partiti giuravano davanti alle telecamere che
"fosse stato per loro" quelle leggi sarebbero state tutte diverse. E allora perché mai le avete votate?". E’ quanto scrive sul suo blog il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che aggiunge: "Da molti mesi tutti i ragionamenti politici girano intorno al "candidato di pietra", Mario Monti. Si sa che vuole restare a palazzo Chigi però senza chiedere il permesso agli elettori. Se si candiderà questa anomalia che è un insulto alla democrazia sara’ finita e lo ringrazieremo sinceramente. Finalmente gli italiani potranno dire se approvano o meno le sue leggi e il suo modo di fronteggiare la crisi".
di Piera Matteucci 16.11
Finocchiaro: "Pd disponibile ad approvare tutto entro il 20 dicembre"
"Il Pd è disponibile ad approvare entro Il 20 dicembre tutti i provvedimenti che è necessario approvare entro la fine della legislatura: dalla legge di Stabilità al decreto sull’Ilva". Lo dice Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd.
di Piera Matteucci 15.57
Bindi: "Ritorno Berlusconi mi preoccupa molto"
"Il ritorno di Berlusconi? Mi preoccupa molto per l’Italia e per il modo in cui è avvenuto e nel momento in cui è stato annunciato, oltre che per gli effetti negativi prodotti e che produrrà. Con lui in campo svanisce ogni possibilità di una destra normale in Italia. Torna il partito del padrone, il populismo, la propaganda e il conflitto d’interessi. Farà del male al paese perchè se siamo in questa situazione così difficile è per responsabilità dei suoi governi". Lo afferma Rosy Bindi, vice presidente della Camera a Tgcom24. "L’Italia - prosegue - si stava appena rialzando ma la fiducia tolta a Monti rischia di farci perdere l’effetto di tutti i sacrifici fatti. Lo batteremo alle elezioni ma questo vorrà dire comunque problemi per gli italiani"
di Piera Matteucci 15.40
15.39
TwitterSaverioRomano @SaverioRomano
Non poteva che finire cosi: in una DEMOCRAZIA APPARENTE come la nostra ci si indigna se la parola passa ai cittadini-elettori!

Geronzi: "Mercati non fanno rivoluzione"
"Predire che faranno i mercati domani è un esercizio molto complesso, ma i mercati non fanno la rivoluzione...", ha detto Geronzi, rispondendo a una domanda sulle possibili reazioni dei mercati all’annuncio delle dimissioni del premier.
di Piera Matteucci 15.27
Casini: "Dobbiamo dare offerta politica adeguata"
’’In Italia c’e’ una grande area progressista, quella che ha fatto le primarie con la vittoria di Bersani e un’area ampia che a livello europeo si ritrova nel partito popolare e nella politica ragionevole e responsabile che in questi mesi ha fatto Monti’’. Lo afferma Pier Ferdinando Casini, leader Udc. ’’Quest’area - aggiunge - non può andare dispersa ed è composta da chi come noi ha voluto e sostenuto il governo Monti e da una gran parte della società civile che non vuole che le cose tornino al populismo e alla demagogia del passato Il nostro compito è presentare una offerta politica adeguata agli italiani’’.
di Piera Matteucci 15.19
Cicchitto: "Probabile si voti entro febbraio"
"È evidente che il percorso concordato fra il Presidente della Repubblica e i segretari dei partiti per una fine ordinata della legislatura - che avrebbe probabilmente portato ad elezioni il 10 di marzo - viene modificata dalla decisione di Monti di dare le dimissioni dopo l’approvazione della legge di Stabilità da fare il prima possibile: allora, sempre entro dicembre, per evitare un altro disastro, andrà convertito anche il decreto sull’Ilva". Lo afferma in una nota Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera.
di Piera Matteucci 15.08
Geronzi: "Monti sarebbe buon capo di Stato"
Mario Monti "sarebbe un buon presidente della Repubblica", ha detto il banchiere Cesare Geronzi, evidenziando che il livello in cui il presidente del consiglio dimissionario possa esprimersi davvero è "una sorta di garanzia". Secondo Geronzi, inoltre, "non è vero che Monti sia solo un tecnico, ma come abbiamo visto nell’ultimo mese è un fine uomo politico" e "ha fatto al meglio le cose che era necessario fare".
di Piera Matteucci 15.07
Alfano: "Abbiamo impedito che Paese cadesse nel baratro"
"Abbiamo fatto bene a segnalare il disagio delle famiglie italiane per la grave crisi economica che l’Italia sta attraversando e a segnalare gli errori importanti che a nostro avviso sono stati prodotti dalla sinistra. Errori importanti del governo Monti: in primo luogo la riforma del mercato del lavoro che è stata fortemente sbilanciata a sinistra per le posizioni del Pd e ultimo il voto sulla Palestina al’Onu. Errori gravi. Cominceremo la campagna elettorale ribadendo la nostra responsabilità nell’aver impedito che il Paese cadesse nel baratro dell’esercizio provvisorio approvando la legge di stabilità", ha detto il segretario del Pdl Angelino Alfano.
di Piera Matteucci 15.05
Tabacci: "Nel futuro di Monti c’è il Quirinale"
"Io non ho mai dubitato che il professor Monti restasse nel campo della politica. Tant’è che credo che in continuità con Napolitano potrebbe essere un ottimo presidente della Repubblica. Così come la sua dimensione europea è un elemento di garanzia per cui l’Italia non farebbe salti nel buio. Penso che sarebbe auspicabile una intesa con il centrosinistra che veda in lui un punto di tenuta davvero forte", ha detto Bruno Tabacci, deputato Api.
di Piera Matteucci 15.02
Geronzi: "Compito di Monti esaurito, ma non esce da politica"
Cesare geronzi non è sorpreso dalla decisione di Mario Monti di dimettersi subito dopo l’approvazione della legge di stabilità. Ospite a ’In mezz’ora’ su Raitre, il banchiere ha osservato: "Si è esaurito il suo compito di premier tecnico. Secondo me è stata una buona mossa perché non prefigura la sua uscita dal campo politico e nel mio libro dico anche che Monti deve uscire da quel perimetro tecnico che qualcuno gli ha disegnato". Poi ha aggiunto: "Io sono contrario alla riproposizione politica di Berlusconi. Ci sono dei cicli e il suo si è esaurito", ha aggiunto.
di Piera Matteucci 14.56

PASSEGGIATA IN CORSO VERCELLI, brioche al bar Biffi, MILANO - Il presidente del Consiglio Mario Monti è stato contestato questa mattina da un gruppo di leghisti all’uscita dalla chiesa di piazza Wagner a Milano, dove aveva partecipato alla messa. Vicino alla chiesa la Lega in questi giorni ha allestito un gazebo e i militanti, quando hanno visto il presidente del consiglio si sono avvicinati per consegnargli un volantino. Monti ha rifiutato per tre volte e, spazientito per l’insistenza, ha chiesto ai leghisti di allontanarsi. È intervenuta la scorta e i militanti del Carroccio hanno urlato slogan contro il governo, contro Mario Monti e «Roma ladrona». Alcune persone sul sagrato della chiesa hanno invitato i leghisti ad allontanarsi e solidarizzato con il presidente del Consiglio.

IL MESSAGGERO.IT
MILANO - Giornata in famiglia per il premier. Dopo l’annuncio imprevisto di ieri al termine dell’incontro con Napolitano, il presidente del consiglio Mario Monti ha scelto di passare un giorno tra gli affetti familiari.
Questa mattina, accompagnato dalla moglie Elsa, è uscito di casa per andare a messa nella chiesa di San Pietro in Sala, in piazza Wagner a Milano. Il premier ha preso posto nell’ala sinistra della navata senza rispondere alle domande dei giornalisti che lo hanno assediato. Ai cronisti che hanno cercato di avvicinarlo si è limitato a rivolgere un sorriso.
Qualcuno ha applaudito, qualcun altro gli ha rivolto incoraggiamenti «vada avanti! non ci abbandoni»: così diversi cittadini hanno salutato Mario Monti all’uscita dalla Messa. Uno solo gli ha rivolto una battuta contrariata «ci rubi le pensioni». Monti ha proseguito la passeggiata per il centro di Milano accompagnando a piedi la moglie vicino a casa. Lì ha incontrato la figlia con la quale ha proseguito per corso Vercelli, facendo una sosta in una farmacia. Poi si è concesso un caffè con brioche nella pasticceria Biffi all’inizio di corso Magenta.
Uscito dal locale il premier ha salutato con un sorriso i giornalisti e i fotografi che lo attendevano senza però rilasciare dichiarazioni. Quindi, sempre a braccetto della figlia e a piedi, è tornato verso casa dopo una lunga passeggiata di quasi un’ora.