Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  dicembre 08 Sabato calendario

PESCARA

— Insieme ad altre donne casalinghe e disoccupate come lei, aveva affittato un appartamento. Uno qualunque, camere anonime e normalissime per prostituirsi di nascosto. Dalla famiglia, dal marito, dai figli. E guadagnare tanti soldi, subito.
Quando i carabinieri, due giorni fa, hanno fatto irruzione in quelle stanze e l’hanno trovata con un cliente, lei è scoppiata in lacrime e ha chiesto disperatamente “riservatezza”.
È in questo modo — ha messo a verbale — che paga il mutuo di casa, le rate della macchina e tutte le altre bollette che arrivano alla sua famiglia. «Noi siamo abituati a un tenore di vita molto alto. E le assicuro che non è facile, adesso con la crisi, tornare indietro. Poi, sono sempre stata una bella donna…».
Il suo nome d’arte è “Francesca”, quarantenne, e di professione per molto tempo ha fatto l’estetista. Il suo negozio ha chiuso per difficoltà economiche e suo marito è un imprenditore. Le sue foto («ma solo di alcune parti del mio corpo… il volto è oscurato») sono su Internet con tanto di numero di cellulare. Quel numero di telefono però per la sua famiglia non esiste.
Fuori dalla caserma dei carabinieri di Montesilvano — cittadina rivierasca a pochi chilometri da Pescara — appena dopo il suo interrogatorio, “Francesca”, quasi si confonde tra la folla per il suo abbigliamento dimesso, i capelli raccolti e un volto senza un filo di trucco. E, superato lo spavento per il blitz dell’arma, accetta di raccontare la sua storia di casalinga e prostituta.
Signora, suo marito non sa niente? Nemmeno del blitz dei carabinieri?
«Per lui io sono una casalinga che fa qualche consulenza nel settore dell’estetica. Non immagina nulla. Le assicuro che non sa nulla».
Com’è possibile?
«Questo lavoro l’ho sempre fatto di nascosto. I clienti mi trovano su Internet, vedono le foto e poi mi chiamano a un cellulare che la mia famiglia certo non conosce. Di solito fisso gli appuntamenti all’ora di pranzo. Così la mattina e la sera sono sempre a casa».
Quanto guadagna al giorno?
«Non ho più di due appuntamenti, e spesso capitano tra un pranzo da mia madre e un caffè con una amica. Se devo dire la verità, prendo di solito cento euro a cliente, arrivo anche a settemila euro al mese».
Quando ha iniziato a prostituirsi?
«Un anno e mezzo fa. Mio marito era disperato per delle ingiunzioni di pagamento. Ho dovuto lasciare la mia attività ed ero piena di debiti. Avevamo tante spese…».
Basta la crisi per diventare una prostituta?
«Guardi che io sono andata anche da uno psicologo, all’inizio.
Mi ha aiutato a capire che io non sono Francesca… Quello è solo il mio lavoro. E guardi che sono solo una delle tante. Le potrei raccontare decine di altre storie di donne che conosco, con mariti operai in cassa integrazione che si prostituiscono anche per 30 euro. Qui a Pescara c’è un fruttivendolo
che è un maniaco sessuale. Lavora al mercato e appena entra in confidenza con qualche casalinga con problemi economici le propone di prostituirsi. Le alletta con i soldi, promette guadagni facili per cinque minuti appena e tante donne hanno cominciato per
colpa sua».
Non poteva trovare altre soluzioni per i guai economici?
«Qualche giorno fa un cliente vedendomi piangere mi ha detto: preferiresti fare la badante? Pulire il sedere ai vecchi? Io non sono adatta. Certo, ho iniziato come accompagnatrice e ora, pensi…gli uomini mi cercano soprattutto
per fare la dominatrice…È diventata la mia specialità. Quasi non li tocco. Li devo solo frustare. Sfrutto le perversioni di uomini ricchi e potenti».
Anche di politici?
«Politici, imprenditori, calciatori. Il cliente che è stato sorpreso con me nell’appartamento ha detto ai carabinieri
di stare attenti, perché lui è un uomo importante, che ha conoscenze… È un alto funzionario dello Stato. In casa comunque c’era un codice per garantire riservatezza: quando la luce del corridoio era accesa, le altre sapevano che c’era un cliente e loro dovevano restare chiuse in camera».
In una città così piccola non teme di incontrare i suoi clienti per strada?
«Mi capita di incontrarli al supermercato quando faccio la spesa. Se sono soli mi salutano o altrimenti raccontano alle mogli che sono una lontana conoscente. Lei guardandomi può dire che ho l’aria di essere una prostituta?».