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 2012  dicembre 08 Sabato calendario

MILANO — A

pochi mesi dal suo centesimo compleanno (è stata fondata nel 1913) la Aston Martin torna in mani europee. E italiane. Il controllo della casa automobilistica «British» per eccellenza passa infatti dai kuwaitiani di Investment Dar alla Investindustrial, fondo inglese gestito dalla milanesissima famiglia Bonomi.
La casa automobilistica più amata da James Bond ha annunciato ieri la firma di una nuova partnership con Investindustrial, di cui Andrea Bonomi è senior partner. L’operazione prevede un aumento di capitale da 150 milioni di sterline (186 milioni di euro), che corrispondono al 37,5% delle azioni dell’azienda a quattro ruote, interamente sottoscritto da Investindustrial. Che, se con le azioni si ferma sotto il 40%, con i diritti di voto arriva invece al 50%. E prende quindi in mano il controllo della Aston.
In corsa per la casa britannica c’era anche il produttore indiano di automobili Mahindra & Mahindra. E le cronache hanno parlato dell’interesse dei cinesi di Geely e dell’indiana Tata. Ma, alla fine, l’asse di controllo si è spostato verso Occidente. Anche perché insieme al fondo dei Bonomi lavorerà la Mercedes, come partner tecnico. L’operazione, soggetta all’ok dell’Antitrust previsto nel primo trimestre dell’anno prossimo, riconosce un valore della società di circa 940 milioni.
Secondo i piani, nei prossimi cinque anni Aston Martin investirà circa 625 milioni di euro in nuovi prodotti e in programmi per lo sviluppo tecnologico. «Con il supporto di Investindustrial e di Investment Dar», spiega una nota. I kuwaitiani, infatti, restano nel capitale sociale, visto che l’accordo è tecnicamente un aumento di capitale e non una cessione di azioni esistenti.
«Non vediamo l’ora di lavorare con il management del gruppo automobilistico e con Investment Dar — ha spiegato Bonomi — per realizzare anche con Aston Martin quel processo di trasformazione e ammodernamento che abbiamo ottenuto con successo in Ducati, grazie all’ampliamento della gamma di modelli e al rafforzamento della rete distributiva in tutto il mondo».
E per il presidente di Aston Martin, David Richards, il segmento delle auto extra-lusso si aspetta un forte sviluppo soprattutto grazie alla crescita dei mercati emergenti. Come dire: nuovi azionisti in Europa, nuovi clienti in Asia.
Giovanni Stringa