Rocco Cotroneo, Sette 7/12/2012, 7 dicembre 2012
L’AMAZZONIA PERDE IL MOLISE
[BRASILE]
Negli ultimi 12 mesi, l’Amazzonia brasiliana ha perso altri 4.600 chilometri quadrati di foresta (un’area poco più piccola del Molise), ma è una eccellente notizia. È il livello più basso di deforestazione da quando il governo ha iniziato il monitoraggio via satellite, cioè 24 anni fa. I dati mostrano un calo del 27 per cento rispetto al periodo precedente, «l’unica notizia nel campo ambientale che possiamo leggere con soddisfazione da molto tempo», ha detto il ministro brasiliano dell’Ambiente, Izabella Teixeira. Persino Greenpeace, solitamente cauta quando si tratta di dati ufficiali, ammette il successo. «I numeri degli ultimi anni mostrano che la fine della deforestazione non è solo necessaria, ma è perfettamente possibile», ha detto il responsabile in Brasile di Greenpeace Marcio Astrini. «La nostra società non tollera più la distruzione della foresta, ed è questo che spinge le azioni dei governi e delle aziende private a eliminare il taglio degli alberi dalla propria catena produttiva». La riduzione della foresta pluviale in Brasile è in netto rallentamento ormai dal 2004, ma secondo le organizzazioni ambientaliste esiste il pericolo di un’inversione di tendenza dopo la recente riforma del codice forestale, considerato favorevole alla lobby agricola brasiliana. La battaglia in Parlamento a Brasilia dura da oltre due anni: i produttori agricoli e gli allevatori di bestiame vogliono meno limitazioni nell’apertura di nuovi spazi, e chiedono una amnistia sugli abusi del passato.