Massimo Gaggi, Sette 7/12/2012, 7 dicembre 2012
I “BODY SCANNER” FANNO L’ABITO SU MISURA
[SEATTLE]
Nella battaglia campale delle vendite di fine anno le grandi catene di negozi Usa, come abbiamo raccontato due settimane fa, hanno lanciato una controffensiva per arginare il dilagare degli acquisti fatti via computer. Ma in almeno un campo, quello dei capi d’abbigliamento, i grandi operatori delle vendite online stanno per sfoderare un asso nella manica: i “body scanner”. Quelle macchine infernali che disegnano l’immagine del nostro corpo ai controlli di sicurezza degli aeroporti e che hanno scatenato le ire delle organizzazioni per la tutela della privacy, stanno diventando, con qualche modifica, strumenti di misurazione piuttosto precisi per capire se un certo abito si adatterà o meno alle nostre forme. Altri produttori americani e inglesi hanno cominciato a commercializzare sistemi basati su una tecnologia di “scanning” diversa: non quella degli aeroporti ma quella dei giochi. La britannica Bodymetrics e la Styku di Los Angeles hanno creato sistemi basati su sensori a raggi infrarossi derivati da Kinect, la tecnologia usata da Microsoft per la sua piattaforma di videogiochi Xbox. Funzionerà? I venditori online ritengono di sì, visto che questi scanner hanno già cominciato a essere sperimentati con successo negli Usa nei department stores di Bloomingdale’s e da Selfridges in Inghilterra. E comunque, con l’abbigliamento che oggi, secondo un’indagine di ComScore, contribuisce solo per il 14% al giro d’affari della spesa online, negli Stati Uniti ci sono sicuramente grossi margini di crescita. Maggiori vendite e distribuzione più efficiente: oggi molti ordinano un capo in tre diverse misure e poi rimandano indietro le due che non vanno bene. Domani questo traffico di capi che vanno e vengono verrà pressoché azzerato.