ItaliaOggi 5/12/2012, 5 dicembre 2012
LONDRA, ASIATICI A CACCIA DI UFFICI
Nel 2012 gli asiatici sono diventati i primi acquirenti di immobili per uffici nella City di Londra.
L’ultimo in ordine di tempo è il miliardario giapponese Akira Mori, il quale ha annunciato che investirà non meno di 100 miliardi di yen (quasi un miliardo di euro) in uffici a Tokyo, New York e Londra, appunto. Per il tycoon, il cui Mori Trust gestisce 67 complessi immobiliari nell’Arcipelago, si tratta di approfittare del vigore dello yen: negli ultimi cinque anni la moneta giapponese si è apprezzata infatti del 35% rispetto al dollaro.
A fine luglio uno studio di Bnp Paribas Real estate Regno Unito mostrava che, dall’inizio dell’anno, il 71% dei 7,5 miliardi di euro investiti nella «Central London» proveniva da gruppi stranieri. Cifra che passava all’85% per la sola City. Mentre un rapporto della società Usa di consulenza immobiliare Jones Lang LaSalle rivela che gli asiatici hanno per la prima volta hanno superato britannici e americani e rappresentano ormai il 28% degli acquisti di immobili nella City fra gennaio e settembre, contro il 20% dei sudditi di Sua Maestà e il 19% dei cittadini Usa. Un balzo prodigioso se si pensa che nel 2010 gli acquisti di immobili da parte degli asiatici erano il 4%, mentre l’anno scorso hanno toccato il 24% del totale.
In testa alla classifica dei compratori quest’anno ci sono i fondi pensione malesi e l’Unione del credito degli insegnanti sudcoreani, che hanno sborsato 2,1 miliardi di euro nell’immobiliare londinese. Anche i cinesi moltiplicano gli acquisti, prediligendo River Court e Winchester House. Quanto ai giapponesi, a dare il la alla campagna acquisti era stata nel 2011 Mitsubishi, che si era comprata un grattacielo della Deutsche Bank. Tutti comunque approfittano del ribasso del 26% registrato dal 2007 nell’immobiliare londinese. E soprattutto dei rialzi delle proprie monete: basti pensare che il dollaro di Singapore, sempre dal 2007, ha guadagnato il 52% rispetto alla sterlina.