Roberto Giardina, ItaliaOggi 5/12/2012, 5 dicembre 2012
SOCIALISTI TEDESCHI, VINO ITALIANO
[Lo sfidante di Merkel, Steinbrück, è scivolato su un Pinot] –
I vini italiani rischiano di giocare un brutto scherzo a Peer Steinbrück, 64 anni e stazza da buongustaio, il leader socialdemocratico che il prossimo settembre sfiderà Frau Angela. I sondaggi lo danno perdente in un confronto diretto all’americana, per 60 a 40, la stessa percentuale con cui Bersani ha superato Renzi, e lo sfidante continua a compiere errori.
La scorsa domenica in un’intervista alla Bild am Sonntag si è detto contrario ad aumentare di 10 euro gli assegni familiari per i bambini. «Ci costerebbe oltre un miliardo di euro, e dove potremmo trovare i soldi?», ha risposto.
Invece di fermarsi qui, ha continuato: «E poi a che servono 10 euro? Bastano per due pacchetti di sigarette, per due birre e mezzo e per due Pinot grigio. Non due bottiglie, due bicchieri. Io non berrei mai un Pinot che costa solo 5 euro». Peer è un intenditore, sa che con questa cifra non potrebbe gustare un vino italiano di qualità, ma i suoi elettori non hanno gradito, neanche quelli che pasteggiano con Barbera d’annata.
È un debole da sempre dei socialdemocratici tedeschi. La Toskana Fraktion ha ormai i capelli grigi, ma le vecchie abitudini non si perdono. Era una sorta di partito trasversale che univa politici di ogni colore, amanti della dolce vita all’italiana, contrapposto alla Saumagen Fraktion, la frazione della pancia di maiale, una soppressata amata da Helmut Kohl. La offrì a noi corrispondenti stranieri, e devo ammettere che non era terrificante come può sembrare. Per la verità, il Cancelliere della riunificazione preferisce il vino bianco (semisecco) alla birra bevanda nazionale.
Otto Schily, che poi sarebbe diventato ministro degli interni, alla vigilia di un’elezione senza speranza proclamò alla tv: «Scommetto due bottiglie di Brunello che vinciamo». E sapeva che avrebbe perso, e i tedeschi capirono il senso del messaggio. Gerhard Schröder, insieme con il suo ministro degli esteri Joschka Fischer, amava la nostra cucina e i nostri rossi. Quando il sottosegretario Stefani offese i turisti tedeschi sostenendo che fossero volgari e ubriaconi, fu costretto per solidarietà a rinunciare alle vacanze nelle Marche. Si consolò andando a cena nel migliore ristorante italiano di Berlino, che lo nascondeva in una sala riservata.
A Gerhard gli elettori perdonavano i sigari Coimbra e gli abiti di Brioni perché lui era sincero, e non nascondeva i suoi gusti. Quando divorziò dalla terza moglie, si giustificò: non mi lasciava mangiare i würstel. Gourmet e buon tedesco.
Ma Peer è partito con il piede sbagliato. Appena è stata resa nota la sua candidatura, la Bild ha rivelato che, negli ultimi tre anni, aveva incassato oltre 2 milioni di euro per conferenze e interviste a pagamento. Tutto a posto, ha anche pagato le tasse, però con almeno tre impegni extra a settimana dove trova il tempo per fare il deputato? E ora la gaffe con il Pinot.
La Bild, 13 milioni di lettori, non perdona, e gli ha inviato un reporter, Matthias Klöckner, con un cesto di bottiglie: «Tutte di Pinot a meno di 5 euro», spiega il giornalista, «per dimostrargli che si può bere bene senza spendere molto». Il portiere della Willy Brandt Haus, la centrale del partito, l’ha lasciato passare con un sorriso. L’hanno bloccato le segretarie al quinto piano: «Voglio lasciare un regalo per Steinbrück». Non c’è, hanno replicato le guardiane del capo. «Lascio il cestino sulla sua scrivania». «Noi non accettiamo regali», non si sono arrese le segretarie. «Allora», conclude la Bild, «ci berremo il Pinot alla sua salute, per noi con 5 euro si beve bene».
Lo stile dello sfidante non piace soprattutto alle donne: il 75% non voterebbe per lui, e non perché la Cancelliera sia una signora. E il 55% di tutti gli interrogati, uomini e donne, ritiene che l’Spd avrebbe potuto scegliere un altro candidato. Il risultato è una bella pubblicità per i nostri vini alla vigilia dello shopping natalizio, alla faccia degli snob che bevono Bordeaux.