Paolo Mastrolilli, La Stampa 6/12/2012, 6 dicembre 2012
LA VITA È FUMETTO ALL’ASTA LE LETTERE D’AMORE DI SNOOPY
[Le strisce di Schulz ispirate da una fidanzata reale Ora in vendita da Sotheby’s la loro corrispondenza] –
E noi, che pensavamo fossero solo noccioline. I fumetti di Charlie Brown, quelli dei ragazzini americani un po’ complessati, un po’ imbranati, ma saggi come santoni, erano in realtà messaggi in codice. Non tutti, ma molti di quelli che Charles Schulz disegnò all’inizio degli Anni 70. Messaggi d’amore, spediti tra le righe ad una ragazza di cui si era invaghito, al punto che certe volte le strisce riprendevano le loro conversazioni, oppure le anticipavano. In alcuni casi, poi, la giovane riceveva veri e propri inediti, pensati apposta per lei. Un po’ come se Dante, con tutto il rispetto, si fosse messo ad aggiungere versi alla Divina Commedia solo per sedurre Beatrice, o raccontare ai lettori ignari l’emozione di un fugace sguardo in strada.
Come spesso accade alle vicende umane, anche questa storia tra Charles Schulz e Tracey Claudius andrà all’asta, il 14 dicembre da Sotheby’s. Lei sta male, la sua famiglia ha deciso di vendere tutto. E così, per 300mila dollari o poco più, qualcuno si porterà a casa un pezzo di cuore dell’autore di Charlie Brown.
La storia tra Charles e Tracey era diventata nota nel 2007 - fra le polemiche - quando David Michaelis aveva pubblicato la sua biografia «Schulz and Peanuts». Nel 1951 Charles aveva sposato Joyce Halverson, con cui aveva avuto quattro figli, ma il matrimonio era entrato in crisi perché il carattere esuberante di lei era andato a sbattere contro quello riservato di lui. Nel mezzo di questa crisi, il 16 marzo 1970, un giornalista aveva incontrato Schulz per un’intervista. Con sé aveva portato una giovane fotografa di 25 anni, Tracey Claudius, e Charles non era riuscito a toglierle gli occhi da dosso. Poi lei gli aveva mandato una lettera in cui confessava di non essere una fotografa, ma aveva approfittato dell’amico giornalista per «incontrare il mio idolo e ringraziarlo per tutta la gioia che Charlie Brown e quello stupido cagnetto mi hanno dato». Il guaio era fatto. Schulz, che all’epoca aveva quasi 48 anni, perse la testa. Cominciò a frequentare Tracey, chiamarla, combinare week end e nottate galeotte con lei. La moglie scoprì tutto e lo costrinse a troncare la relazione, ma il matrimonio ormai era finito. Charles propose due volte alla Claudius di sposarlo, però lei rifiutò per non rovinargli la reputazione. Allora lui si innamorò della divorziata Jean Forsyth Clyde, che diventò la sua seconda e ultima moglie.
La storia con Tracey dunque si consumò nel giro di un paio d’anni, ma ha lasciato 44 lettere di 56 pagine in totale, che comprendono 22 disegni originali inediti. Molte sono firmate «Sparky», il soprannome di Schulz, e sembrano un’eccezione alla malinconia esistenziale del creatore di Charlie Brown. Persino mielose, come le frasi scritte sulla copertina di un vocabolario: «Dovrò riportare indietro il mio nuovo dizionario... non ci sono le parole per dirti quanto ti amo». Quando si rivolge a lei, Charles ripete il nome in adorazione tre volte: «Tracey Tracey Tracey».
La cosa più interessante, però, è come questa relazione si intreccia con le strisce. Sparky compila una lista delle qualità di Claudius, tra cui essere «beepable», «huggable» e «buggable». Poco dopo in un fumetto si legge che «Lucy playfully beeped Snoopy’s nose», cioé Lucy premette giocosamente il dito sul naso di Snoopy, mentre lo stesso cagnetto finisce per definire se stesso «buggable and huggable», facile da abbracciare.
La vita famigliare invade le strisce quando la moglie scopre la scappatella, e Charles scrive a Tracey che deve smettere di chiamarla, perché Joyce ha trovato la bolletta salata delle telefonate interurbane. In un fumetto pubblicato qualche giorno dopo, Charlie Brown rimprovera severamente Snoopy per le sue scenate, quando non ha il permesso di «andare a vedere quella cagnetta». Quindi lo avvisa: «Faresti meglio a comportarti bene». A quel punto Snoopy alza il telefono, e Charlie urla: «E smettila di fare queste chiamate interurbane!».
Chissà se Joyce aveva letto le strisce e capito. Comunque ad un certo punto, preso dai propri dubbi esistenziali, Snoopy chiede a se stesso: «Cosa fai, quando la cagnetta che ami più di qualunque cosa ti viene portata via, e non potrai più vederla in tutta la vita?». Subito dopo affonda il naso nella sua ciotola, e risolve il dilemma con filosofia: «Torno a mangiare».