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 2012  dicembre 06 Giovedì calendario

L’ITALIA DEL RICICLO NON TROVA LO SCATTO

Troppi rifiuti in discarica, trop­po pochi riciclati. Italia poco europea nella gestione della propri ’scarti’, anche se l’industria del riciclo migliora, a conferma che recuperare può essere un ottimo af­fare, non solo per l’ambiente. Ma da noi se ne fa troppo poco come de­nuncia il rapporto annuale ’L’Italia del riciclo’, promosso da Fise Unire (l’associazione di Confindustria che rappresenta le aziende del recupero rifiuti) e dalla Fondazione per lo svi­luppo sostenibile. Nelle discariche buttiamo ancora 15 milioni di ton­nellate all’anno di rifiuti pari al 49%. Mentre il recupero, inteso come ri­ciclo più compost, arriva al 33%. So­lo al 18% il recupero energetico, so­prattutto termovalorizzatori. Con forti differenze. Il Nord usa la discari­ca per il 25%, il Cen­tro per il 62, il Sud per il 66. La differen­za con l’Europa è e­vidente: il recupero sotto forma di mate­ria è fermo al 20% contro una media europea del 26; il compostaggio arriva al 13% rispetto al 16; il 18% del recupero energetico è lontanissimo dal 29 europeo. Peg­gio solo Grecia e Portogallo. E non è un caso che siano Paesi in piena cri­si economica. Mentre esempi vir­tuosi sono Austria (70%), Germania e Belgio (62%), Paesi Bassi (61%), che mandano in discarica tra lo 0 e il 3%. Ma il dato nazionale impallidisce di fronte alle ’maglie nere’ regionali. La Sicilia smaltisce in discarica ben il 93% dei propri ri­fiuti, ma anche il La­zio non sta meglio, col 74%. Regioni molto popolose che ’buttano’ ciascuna circa 2,5 milioni di tonnellate l’anno (1,3 solo del comu­ne di Roma). Oltretutto in piena e­mergenza rifiuti, con tanto di com­missariamenti. Ma ce ne sono altre 8 che superano il 60% e non solo al Sud: Liguria (79), Umbria (67), Mar­che (63), Molise (84), Puglia (67), Ba­silicata (83), Calabria (61). Molto ’vir­tuose’ Lombardia (8), Friuli Venezia Giulia (15), Veneto (19), Emilia Ro­magna (28), Trentino Alto Adige (29). Nonostante questo «nel 2011 l’indu­stria italiana del riciclo degli imbal­laggi si è mantenuta su buoni livelli sia per quantitativi, pari a 7,5 milio­ni di tonnellate (più 2% sul 2010), sia per tasso di riciclo, stabile al 64%». A crescere sono soprattutto «carta (più 3%), plastica (più 4%) e vetro (più 7%)»; perdono qualcosa «l’acciaio (meno 1%), l’alluminio (meno 13%) e il legno (meno 5%)».
Per Corrado Scapino, presidente di Unire, «gli obiettivi di riciclo europei sono, per alcune filiere, ancora lon­tani. Per raggiungerli» servono «po­litiche di sviluppo sostenibile»; men­tre per Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sosteni­bile, «il ricorso alla discarica» ha «u­no dei motivi principali nella bassa tassazione sullo smaltimento» per questo tipo di gestione, pari 15 euro a tonnellate in Italia contro i 40 in Germania.