Marco Castelnuovo, La Stampa 5/12/2012, 5 dicembre 2012
È la domanda delle domande. Che faranno gli elettori di Renzi? Il sindaco di Firenze ha allargato il campo del centrosinistra, portando al voto per le primarie del centrosinistra migliaia di persone che in precedenza mai avevano votato il Pd o i partiti alleati
È la domanda delle domande. Che faranno gli elettori di Renzi? Il sindaco di Firenze ha allargato il campo del centrosinistra, portando al voto per le primarie del centrosinistra migliaia di persone che in precedenza mai avevano votato il Pd o i partiti alleati. In una competizione particolare come le elezioni primarie, ha inoltre agganciato elettori normalmente più tiepidi. Si calcola che il 42% di chi ha scelto al primo turno Renzi, abbia votato per la prima volta a un’iniziativa di partito come quella delle primarie. Ma ora che Renzi ha perso, quanti di questi elettori renziani continueranno a votare il centrosinistra? Meno di uno su due. Secondo i dati del gruppo di ricerca sulle primarie guidato dai professori Luciano Fasano e Fulvio Venturino per conto della Sisp, Società Italiana di Scienza Politica infatti, solo il 49% di chi ha scelto Renzi al ballottaggio (circa mezzo milione di votanti) sceglierà sicuramente il centrosinistra alle politiche di primavera. Il 51% invece resta sospeso. Più di uno su tre (il 35%) deciderà solo al momento del voto, pronta a farsi convincere da Bersani ma attenta a quel che accade dall’altra parte. Il 12% voterà per un’altra coalizione, il 4% non andrà a votare. «In generale, i sostenitori di Renzi mostrano scarsa fedeltà alla coalizione di centrosinistra - spiega il professor Fasano -. Un dato che fa il paio con quanto rilevato già in occasione delle primarie comunali di Firenze nel 2009, alle quali Renzi era in lizza come candidato alla carica di sindaco». In caso di esito opposto, cioè di una vittoria di Renzi, due bersaniani su tre erano comunque disposti a votare per un centrosinistra con il rottamatore candidato premier. Una cifra sensibilmente più alta. Ed è interessante notare la differenza tra coloro che già oggi annunciano di non votare per il centrosinistra in caso di vittoria dell’avversario interno. Il 16% dei renziani, contro il 7% dei bersaniani. Meno della metà. «L’elettorato di Renzi spiega Fasano -, rappresenta senza dubbio un elettorato più volatile, la cui mobilitazione a favore del centrosinistra in occasione delle prossime elezioni politiche non può darsi a priori per scontata». Secondo Fasano e Venturino, «come sottolineato da Elisabetta Gualmini nel suo editoriale su “La Stampa” di lunedì, a questo punto spetta a Bersani non restringere i confini del centrosinistra dentro un perimetro troppo stretto». Per il resto è interessante notare che gli elettorati di Bersani e Renzi si assomigliano per genere, titolo di studio e classe di età. Chi ha votato Vendola al primo turno ha scelto massicciamente, come previsto, Bersani. C’è infine una minima percentuale (circa il 2%) - spiega Venturino - «una piccolissima quota di selettori, pari al 2 per cento, che ha votato per uno dei due candidati al primo turno e per il suo competitore al ballottaggio».