il Giornale 1/12/2012, 1 dicembre 2012
Mps, il Tesoro non entrerà nel capitale della banca - Il Tesoro non sarà il socio forte di Mps. Un emendamento dei relatori in commissione Industria al dl Sviluppo permetterà al ministero dell’Economia di evitare di ricevere il pagamento in azioni degli interessi per i 3,9 miliardi di Monti-bond (1,9 miliardi sostuiranno i vecchi Tremonti-bond)che il gruppo senese dovrà emettere per rafforzare il proprio patrimonio
Mps, il Tesoro non entrerà nel capitale della banca - Il Tesoro non sarà il socio forte di Mps. Un emendamento dei relatori in commissione Industria al dl Sviluppo permetterà al ministero dell’Economia di evitare di ricevere il pagamento in azioni degli interessi per i 3,9 miliardi di Monti-bond (1,9 miliardi sostuiranno i vecchi Tremonti-bond)che il gruppo senese dovrà emettere per rafforzare il proprio patrimonio. Vista l’assenza della cedola anche nel 2012 e nel 2013 (il bilancio quest’anno chiuderà in rosso), Via XX Settembre sarebbe diventata l’anno prossimo il secondo socio del Monte con una quota del 10% circa attestandosi dietro la Fondazione che si sarebbe ulteriormente diluita. La modifica risolve all’origine pure la diatriba tra Commissione Ue e governo italiano con Bruxelles che imponeva il pagamento degli interessi sulla base del prezzo di Borsa e Roma che spingeva per farsi remunerare prendendo il patrimonio di Mps come parametro. La norma prevede ora che i titoli siano emessi a valore di mercato e darà al Monte la facoltà di scegliere se pagare gli interessi in azioni oppure con gli stessi Monti-bond (i contanti sono previsti se c’è l’utile). La precedente versione, invece, imponeva in caso di bilancio in perdita di pagare in azioni. In pratica ora il Tesoro, cui i relatori concedono un mese di tempo in più (fino al 31 gennaio 2013) per l’emissione degli strumenti finanziari, aumenterà l’ammontare dei Monti-bond sottoscritti da 3,9 a oltre 4 miliardi. A Siena, infatti restano da pagare 170 milioni di interessi sui T-bond relativi al 2012 (agli 1,9 miliardi di titoli è applicato una cedola dell’8,5%), mentre l’anno prossimo il rendimento salirà al 10 per cento. Il cuscinetto aggiuntivo di capitale richiesto dalla vigilanza europea dell’Eba era di circa 3 miliardi di euro. Occorre ricordare però che un ulteriore calo degli spread potrebbe ridurre l’entità di risorse necessarie per raggiungere il 9% di Core Tier 1. La vera sfida dell’istituto presieduto da Alessandro Profumo è rappresentata adesso dalla realizzazione del piano industriale,a partire dall’esternalizzazione del personale in eccesso. Solo ottimizzando i ricavi e tagliando i costi, la banca potrà rimettersi in carreggiata e guardare al futuro con maggiore tranquillità.