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 2012  dicembre 04 Martedì calendario

GREGORIO GITTI HA COMPRATO IL CASTELLO CHE FU DELL’EDITORE GIULIO EINAUDI

Gregorio Gitti, classe 1964, docente universitario e noto avvocato d’affari bresciano nonché genero del presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli avendone sposato la figlia Francesca, diventa un «signore» delle Langhe comprando il castello che fu dell’editore Giulio Einaudi.
Nei giorni scorsi, infatti, davanti al notaio bresciano Chiara Grazioli, è stata ratificata la cessione del 100% delle quote di Castello di Perno srl dai coniugi svizzeri Guido Emil Menziger e Monika Marios Menziger Strolz, che detenevano ciascuno il 50%, allo stesso Gitti. La società, con un capitale di 100.000 euro, è stata venduta per un controvalore di oltre 1,6 milioni, corrisposto in parti eguali da Gitti ai due precedenti azionisti, a ciascuno nel dettaglio per 802.730 euro.
Il castello di Perno è basato a Monforte d’Alba in provincia di Cuneo e fu ceduto nel 1995 in un’asta delle proprietà dell’editore Einaudi ai coniugi Menziger che lo adibirono parzialmente a «bed & breafkast» di lusso con una decina di camere. Il complesso consiste in un antico palazzotto edificato alla fine del 1700 sui resti di un originario maniero, poi ristrutturato tra il 1976 e il 1982: il castello è stato il regno della cultura di sinistra degli Anni Settanta, nei cui saloni si incontravano i «maitre à penser» della casa editrice dello Struzzo, che davanti ai bicchieri di buon vino delle Langhe, decidevano chi entrava e chi doveva stare fuori dal catalogo. Dentro ci sono una ventina di dipinti preziosi, come «Le fumatrici di hascish» di Gaetano Previati e un disegno di De Chirico, oltre a tappeti, mobili antichi, cinquemila volumi dell’editrice di via Biancamano e oltre duemila della concorrenza. Il castello sorge su un’altura nel borgo langarolo ed è completato da un edificio più piccolo ad uso deposito e da un altro ad uso magazzino e autorimessa.
Una recente perizia del notaio piemontese Giuseppe Moscone ha stimato che l’intera proprietà vale 2,26 milioni, determinando una plusvalenza di 1,83 milioni tenuto contro che il complesso immobiliare era in carico nel bilancio della società dei Menziger a 423.000 euro. Gitti è diventato quindi amministratore unico di Castello di Perno trasformandone parzialmente l’oggetto sociale che ora, oltre all’attività alberghiera precedente, comprende anche quella dell’«organizzazione e gestione di eventi, spettacoli, convegni, corsi e seminari, compresa la formazione ed aggiornamento professionale». Gitti, infatti, è professore ordinario di diritto privato presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università di Milano oltre che socio fondatore dello studio legale milanese Pavesi-Gitti-Verzoni. Il cognato di Bazoli siede fra l’altro come indipendente nel board delle quotate Sabaf ed Edison ed è presidente della bresciana Metalcam che fa riferimento alla Carlo Tassara di Romain Zaleski, finanziere franco-polacco vicinissimo al «dominus» di Intesa San Paolo.