G.A.D., Il Messaggero 4/12/2012, 4 dicembre 2012
E D’ALEMA BRINDA COL SUO NEROSE’
Bollicine d’autore per festeggiare la vittoria di Bersani alla primarie del Pd? L’occasione è da non perdere, soprattutto se l’autore si chiama Massimo D’Alema.
La passione gastronomica di D’Alema era ben nota, ma il vero salto si è compiuto con la più ambiziosa delle sfide gourmet: creare nel suo buen retiro in Umbria un vino, anzi un vino difficilissimo come uno spumante.
Il Nerosé prodotto da D’Alema con la moglie Linda, dopo quasi due anni di maturazione, è giunto proprio ieri al momento della «sboccatura» (la fase finale di produzione dello spumante, in cui si libera il vino dalle fecce) pronto per essere in enoteca per le feste di Natale.
L’etichetta è minimal, molto sobria, con un’evocazione proustiana già a partire dal nome dell’azienda, La Madeleine, rilevata dalla famiglia D’Alema. In alto spicca Nerosé, che non è uno scioglilingua, ma un richiamo al vino stesso: uno spumante rosè metodo tradizionale (quello dello Champagne), fatto con Pinot Nero al cento per cento. La zona di produzione è vicino a Otricoli in Umbria: il mare è lontano e gli sbalzi di temperatura sono forti. Un luogo perfetto per stuzzicare il principe degli enologi italiani, Riccardo Cotarella, autore di vini grandissimi, oltre che di progetti di solidarietà enologica a favore di San Patrignano o dei frati Salesiani in Palestina a Cremisan.
Il risultato è un vino elegante, femmineo, con un profumo floreale, bollicine finissime e persistenti, tutto giocato sull’armonia gentile piuttosto che sulla forza. Soprattutto lo spumante, a causa delle sue due fermentazioni, è un vero e proprio «marcatore del territorio», cioè un vino impregnato del carattere specifico del suo luogo di produzione.