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 2012  dicembre 03 Lunedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - LO SPREAD SOTTO 300 PUNTI


MILANO - Lo spread torna a quota 300 punti, per la prima volta da marzo e spinge gli acquisti sui mercati europei. A giustificazione dell’ottimismo c’è da un lato la situazione nel Vecchio Continente dopo l’apertura della Germania a un nuovo taglio del debito della Grecia in scia all’operazione di buy back lanciata da Atene sui titoli emessi quest’anno (oggi un nuovo incontro dei ministri finanziari dell’Eurozona); dall’altro lato i segnali di ripresa da parte della Cina.

Le novità sul fronte europee allentano le tensioni sul mercato del debito sovrano. Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti è a 296 punti ai minimi da marzo, mentre il rendimento dei titoli italiani al 4,3% è tornato ai livelli di dicembre 2010. Il differenziale calcolato sui Bonos spagnoli si attesta a 376 punti, con il tasso al 5,1%. In rialzo l’euro, al top da sei mesi: la moneta unica passa di mano a 1,3030 dollari, dopo un massimo di 1,3046 dollari. Euro/yen a 107,20 e dollaro/yen a 82,30. L’impennata della divisa europea è legata ai buoni dati sulle attività manifatturiere cinesi. Dello spread ha parlato anche il premier italiano Mario Monti: "La giornata di oggi per lo spread è positiva, perché siamo scesi sotto il 300. Desidero anche confessare che per me c’è un livello di spread che è 287 punti base che rappresenta, e spero sia presto toccato, un punto di particolare significato. Lascio come un quiz indovinare il perché. Sarebbe esattamente la metà dei 574 con i quali il nostro percorso è iniziato". In questo contesto a Milano Piazza Affari ha chiuso in rialzo dello 0,5%, mentre nel resto del Vecchio Continente Londra è rimasta invariata, Francoforte è salita dello 0,4% e Parigi dello 0,26%. Alla chiusura delle Borse europee, Wall Street oscillava intorno alla parità.

La giornata è stata movimentata dal collocamento da parte della Germani di bond per 2,587 miliardi di euro a un tasso di -0,017%, contro il -0,012% della precedente asta. La domanda è stata di 2,5 volte l’offerta contro le 2 volte dell’asta di novembre. E sempre Berlino ha annunciato il pareggio di bilancio già per fine anno. Segnali positivi anche dalla Cina. Dopo 12 mesi consecutivi di cali è tornato a crescere il settore manufatturiero del Dragone. L’indice Pmi rilevato del colosso bancario Hsbc ha indicato un livello di 50,5 per il mese scorso, in aumento di un punto rispetto al 49,5 di ottobre e sopra la soglia di 50 che segna la crescita. Si tratta del dato migliore dal 51 dell’ottobre 2011. L’indice ufficiale Pmi della Cina ha indicato un rialzo per il secondo mese consecutivo a 50,6, contro il 50,2 di ottobre e il 49,8 di settembre. Segnali positivi anche dall’India: l’indice manifatturiero Pmi ha toccato il livello più alto da cinque mesi a novembre, grazie all’incremento dei nuovi ordini, a quota 53,7 punti.

Miglioramenti dell’industria anche nell’Eurozona dove, a novembre, l’indice Pmi manifatturiero si è attestato a 46,2 punti, il top da marzo. L’indice resta comunque sotto quota 50 punti e dunque in contrazione, ma mostra segnali di recupero. In Germania l’indice è a 46,8 dai 46 di ottobre e in Francia sale da 43,7 a 44,5 punti. In Italia arretra da 45,5 a 45,1 punti.
Negli Stati Uniti l’indice Pmi manifatturiero dell’Ism nel mese di novembre è calato al 49,5%, in flessione di 2,2 punti percentuali dal 51,7% di ottobre, indicando una contrazione dell’attività manifatturiera per la quarta volta in sei mesi. Lo comunica l’Ism, sul suo sito. Il dato di novembre, sotto le attese, costituisce il minimo da luglio 2009, quando si era attestato al 49,2%.

In mattinata, la Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo dello 0,13%, dopo aver sfiorato i massimi degli ultimi sette mesi sulla scia dell’indebolimento dello yen e dei buoni dati del settore manifatturiero cinese. L’indice Nikkei si è attestato a quota 9.458,18 dopo essere arrivato a guadagnare anche lo 0,8%. L’indice Topix ha chiuso invariato a quota 781.73.

Sul fronte delle materie prime, il petrolio è in rialzo spinto dalla crescita dei dati marcoeconomici della Cina, il secondo maggior consumatore al mondo. Il greggio è scambiato poco sotto i 90 dollari. Acquisti anche sull’oro che viene scambiato intorno ai 1720 dollari l’oncia recuperando parte del terreno perso la settimana scorsa (-2,2%).

(03 dicembre 2012)

LIVINI
Un primo passo verso la crescita. Finalmente un record al ribasso per il differenziale di rendimento tra Italia e Germania che si è portato sotto la soglia dei 300 punti base per la prima volta dallo scorso marzo e si attesta a 298 centesimi. In calo anche il rendimento sulla scadenza decennale che cala sotto la soglia del 4,54 per cento, ai minimi da circa due anni. L’analisi di Ettore Livini

CORRIERE.IT
È una «giornata positiva, siamo scesi sotto quota 300». Ma «desidero confessare che per me c’è un livello spread a 287 punti base che rappresenta un obiettivo e che spero sia toccato»: il livello che rappresenta la «metà di quella quota 574 con cui abbiamo iniziato il nostro percorso». Parole e pensieri di Mario Monti a Lione, nel vertice bilaterale con Hollande nel quale è stato controfirmato l’impegno congiunto per la linea ad alta velocità Torino-Lione. In Francia, dove è arrivata una delegazione di No Tav, c’è stata tensione con le forze dell’ordine.

IL LIVELLO - Non accadeva dalla metà del marzo scorso: lo spread, il differenziale di rendimento tra titoli di Stato italiani a 10 anni e titoli equivalenti della Germania è sceso al di sotto della soglia psicologica dei 300 punti base. Ovvero è inferiore a 3 punti percentuali, questo indicatore che da ormai tre anni a rappresenta il termometro più consultato per misurare la febbre della crisi sui debiti pubblici sui vari paesi dell’area euro.

(Ansa)(Ansa)
IL RISCHIO PAESE - Lo spread, che è arrivato a calare fino a 292 punti base nel corso della seduta, riflette infatti il sovrapprezzo che i mercati pretendono per accollarsi il rischio di mancato risarcimento sulle emissioni dei vari paesi dell’area valutaria, nel confronto con i Bund tedeschi, tradizionalmente ritenuti tra i più affidabili. Per ritrovare un livello più basso dell’attuale bisogna risalire al 21 marzo scorso, quando lo spread risalì appunto al di sopra dei 300 punti mentre stavano iniziando a ricrearsi tensioni sull’area euro.

LE CHIUSURE - Ma iN chiusura lo spread è leggermente risalito sopra 300 punti e anche le borse hanno ripiegato. Il valore finale si è attestato a 304 punti con un calo comunque di 11 punti in una sola giornata, fra i più forti delle ultime settimane. Il rendimento passa così al 4,45%. Giù anche il differenziale dei Bonos spagnoli, che chiudono a quota 385, con un rendimento del 5,25%. Piazza Affari invece archivia la giornata in moderato rialzo. L’indice FTSE Mib si è attestato a +0,43% cedendo rispetto ai massimi di giornata.

LIVINI
NON SUCCEDEVA DA FINE 2010 TASSI SUI DECENNALI 4,54 UN ANNO FA OLTRE IL 7,5. RISPETTO A NOV SCORSO NEI PROSSIMI TRE ANNI CENTO MILIARDI DI INTRERESSE IN MENO. MUTUO, RATA LEASING O PRESTITO DISCESA SPREAD NELL’ARCO DI DUE TRE MESI IN FLESSIONE SOLDI NOSTRI PER I NOSTRI DEBITI. UN TEMO SPREAD CON GERMANIA 100 PUNTI BASE