Chiara Beria Di Argentine, La Stampa 1/12/2012, 1 dicembre 2012
INNOCENTI, L’ILLUSTRATORE CHE METTE TUTTO IN FAVOLA
Nelle sue tavole - magnifiche per cura del dettaglio, colori e senso della composizione - la tenera ragazzina dal cappotto rosso e lo zainetto in spalla attratta dalle rutilanti promesse del «Bosco», un megacentro commerciale, smarrisce la giusta via. Passo dopo passo, tra strade invase da auto e da una folla distratta, la piccola si perde nella desolante periferia e cade nelle grinfie di un serial killer dai modi gentili, il lupo capobranco. Yara e le altre. Maestro Innnocenti, per raccontare ai ragazzi d’oggi l’antica favola di «Cappuccetto Rosso» si è ispirato all’ondata di terribili casi di cronaca nera? «Vicende terribili! Ma, in realtà, l’idea è maturata poco a poco. La prima tavola era da 10 anni nel mio cassetto. Per finire il lavoro ho impiegato quasi 2 anni», spiega Roberto Innocenti, 72 anni, uno dei più grandi illustratori al mondo, l’unico italiano dopo Gianni Rodari ad aver vinto (nel 2008) il premio Andersen, il Nobel della letteratura per ragazzi. Il bosco è una periferia come tante, il lupo s’aggira su una potente moto nera, la nonna vive in una baracca ma ha la parabolica per vedere le fiction. Con questa moderna versione di «Cappuccetto Rosso» (32 pagine, La Margherita edizioni; «The girl in red», nell’edizione dell’editore americano, Creative Education, dopo l’ironica «Cenerentola» con un principe poco azzurro e «Rosa Bianca», storia di una bambina durante il fascismo, nonno Roberto Innocenti (ha 3 nipotini) ancora una volta ha usato il suo talento per far riflettere i suoi giovani lettori. «Tv e videogiochi li rendono passivi; devono aprire gli occhi. Ma, non siamo più ai tempi di Perrault o dei fratelli Grimm, non ha senso raccontare un mondo in cui non si riconoscono. I pochi boschi rimasti non devono far paura. Anzi, niente è più bello che andare a camminare tra gli alberi, beati al sole. Oggi il pericolo è nei sobborghi dellecittà,dovevivelagentecostretta a lasciare il centro. Luoghi dove tutto luccica ma tutto è plumbeo, a Detroit come a Rio o a Scampia. Invece delle piazze ci sono centri commerciali affollati anche d’estate perché c’è l’aria condizionata. Luoghi brutali dove la realtà è totalmente deformata. Spero che i ragazzi capiscano che questa distorta idea di modernità è violenza, è barbarie». Cresciuto durante la guerra a Firenze in una famiglia povera, Roberto Innocenti, a 11 anni, lavorando come commesso in un negozio in piazza Duomo, scoprì sulle tavole degli Alinari la sua passione per l’arte. Un sogno conquistato con grande fatica, da autodidatta. Studente alle commerciali serali, operaio metalmeccanico in fabbrica, senza una lira né giuste conoscenze, si mise a disegnare manifesti e cartoni animati per la pubblicità. «Ma nessuno pagava», ricorda. Una vita dura che non ha tolto un solo briciolo di poesia all’artista che narra le sue storie con un occhio da regista. Un piccolo laboratorio, 2 gatti. Con il suo bagaglio di chine, acquarelli e tempere, dal 2001 Innocenti ha lasciato Firenze («Ormai sembra Disneyland con quelle fiumane di turisti che seguono ombrelli e bandierine») per andare a vivere con la moglie Roberta a Montespertoli, nel Chianti. «Non voglio finire appeso in un salotto, disegno per comunicare. In Italia c’è poco interesse per l’illustrazione, io ho trovato la mia libertà all’estero», spiega.
Al grande editore americano che ha fatto conoscere le sue moderne favole dalla Corea alla Georgia, Innocenti è arrivato grazie all’appoggio di John Alcorn, celebre graphic designer inglese (ha creato dal marchio delle edizioni Bur ai titoli di testa di «Amarcord» di Fellini) e di Etienne Dellessert, uno dei padri dell’illustrazione per ragazzi, che gli commissionò «Cenerentola». Riapro «Cappuccetto Rosso» e, in una tavola, su un cartellone di periferia mi sembra di riconoscere un volto noto. «Sì. E’ Berlusconi», conferma Innocenti. «L’ho disegnato ben prima del bunga bunga! Lui è una figura ambigua, un lupo dominante destinato a comandare in un territorio senza identità». Maestro, chi è il lupo tra gli sfidanti al ballottaggio: Renzi o Bersani? «Nessuno dei due», ride di cuore Innocenti. «Sembrano personaggi di Walt Disney.Nonfannopaura,sonoaspiranti lupacchiotti».