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 2012  dicembre 01 Sabato calendario

IL BUSINESS DELLA GEOGRAFIA IL TESORO ORA È LA MAPPA


Nelle scuole vince la storia, fuori è la geografia a trionfare. Non quella delle regioni d’Italia e delle capitali del mondo, ma quella digitale di computer, smartphone e tablet, dove ogni giorno miliardi di persone cercano indirizzi, elaborano tragitti, si registrano nei social network, segnalano negozi e monumenti.

È un business colossale, e anche vagamente inquietante (come quando l’operatore telefonico dà il benvenuto all’estero appena passata la frontiera). Quindici anni fa, quando furono lanciati i primi navigatori per auto, praticamente non esisteva, oggi è il terreno di scontro tra giganti come Google, Apple, Nokia, TomTom. Perché non è importante solo cosa si cerca, ma anche dove: i risultati variano a seconda del luogo e del momento; le previsioni del tempo, la programmazione dei cinema, la pubblicità sul web.

Una massa enorme di informazioni che, come in romanzo di fantascienza, si organizzano e crescono secondo leggi proprie, creando una rete intelligente che lega ricerche e risultati. Spesso funziona, qualche volta no: come è successo mesi fa con le mappe di Apple, che ha deciso di eliminare quelle di Google da iPhone e iPad, sostituendole con le proprie.

Risultato: della Statua della Libertà c’era solo l’ombra, interi centri abitati erano spariti, nel terreno si aprivano voragini, certi ponti erano grovigli inestricabili di asfalto e acciaio. Da Cupertino sono arrivate le scuse ufficiali di Tim Cook, poi, il mese scorso, il licenziamento di Scott Forstall, responsabile delle Mappe, quindi, questa settimana, di un altro capo del progetto. E Apple ha chiesto a tutti i possessori di iPhone e iPad di segnalare sviste ed omissioni, correggendo gli errori uno ad uno, poi aprendo sullo store un settore dedicato ai software alternativi, come Waze, curioso esempio di mappe aperte e social (ma c’è anche Open Maps, un progetto collettivo costruito sul modello di Wikipedia). Sono arrivate anche le mappe di Nokia (usate da Microsoft per le ricerche su Bing e sui telefonini Windows), che oggi per i finlandesi sono importanti quasi come gli smartphone. Tanto da inventare Nokia City Live, un sistema di realtà aumentata, che mette insieme reale e digitale: si inquadra una strada, e il cellulare segnala esercizi commerciali, punti di interesse, fermate dei mezzi pubblici.

Ci vorrà del tempo perché le mappe di Apple diventino completamente affidabili. Google, ad esempio, ha lanciato le Maps nel 2005, e da allora i suoi addetti hanno percorso milioni di chilometri in auto, triciclo, motoslitta, per raccogliere foto e informazioni elaborateda un sistema di intelligenza artificiale capace di decifrare i segnali stradali e costruire modelliin 3D del territorio.

È un lavoro senza fine, perché il mondo cambia ogni istante. Ma è una sfida che ogni istante sposta più in là i limiti della conoscenza umana: per questo vale assai più dei miliardi in gioco nella guerra tra i big delle mappe.