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 2012  dicembre 02 Domenica calendario

L’EUROPA NON E’ TERRA DI CRISTIANI

Tre migrazioni inquietano i cristiani: dal Nord al Sud del mondo, dall’Europa alle Americhe, dalle Chiese storiche a quelle neopentecostali, evangelicals e carismatiche. Le prime due hanno già determinato un sorpasso, la terza lo sta realizzando. Tutte sono di lunga durata e mostrano di voler continuare almeno per un altro secolo.
Lo spostamento verso il Sud del pianeta è il meglio conosciuto: in un secolo i cristiani di laggiù sono passati da meno del 20 per cento del totale a oltre il 60. L’inedita dominante di colore è ormai visibile nelle facce delle assemblee del Consiglio ecumenico di Ginevra e dei Sinodi dei Vescovi che si fanno a Roma, ma anche nella provenienza dei ministri del culto che da laggiù vengono a riempire i vuoti ogni anno crescenti nelle file dei colleghi europei.
Meno percepita è la nuova dominante delle Americhe rispetto all’Europa: in un secolo i cristiani del Nuovo Mondo sono passati dal 27 al 37 per cento del totale mentre quelli europei sono scesi dal 66 al 30 per cento. Si tratta di uno spostamento fino a oggi meno avvertito perché guardato come un’innocua ridistribuzione all’interno della stessa area culturale: ma si tratta di una percezione pigra che sta ricevendo una scossa dalla sfida delle sette, ovvero degli evangelicals, che sono in rapidissima espansione sia nel Nord sia nel Sud del continente americano.
Neopentecostali, carismatici ed «evangelici» sommati insieme costituiscono oggi il secondo gruppo cristiano dopo i cattolici, nonché quello più vitalmente missionario. Sono a matrice protestante e già hanno superato di gran lunga i «battezzati» delle Chiese venute dalla Riforma, ma stanno anche penetrando nelle aree tradizionalmente cattoliche (dall’America Latina alle Filippine) e ortodosse (Russia e Medio Oriente).
L’era globale mescola le fedi sul pianeta e ne accelera la mutazione culturale. È verosimile che un cristianesimo non più a dominanza europea riesca infine ad attecchire in Asia ed è certo che la sua crescita nel Sud del mondo contribuirà a farlo meno dottrinale e organizzato, più vivo, forse più «carismatico».
Luigi Accattoli