Giulia Zonca, La Stampa 3/12/2012, 3 dicembre 2012
La federazione italiana di atletica ha un nuovo presidente, Alfio Giomi e i prossimi anni ci diranno se saprà di rivitalizzare un settore in crisi, ma qualcosa le elezioni di ieri hanno già detto
La federazione italiana di atletica ha un nuovo presidente, Alfio Giomi e i prossimi anni ci diranno se saprà di rivitalizzare un settore in crisi, ma qualcosa le elezioni di ieri hanno già detto. Franco Arese, dopo 8 anni di mandato, non si è ripresentato per motivi di salute, al suo posto ha preso in mano la cordata il vice, Alberto Morini, che non poteva certo improvvisarsi front man in un mese. Il neoeletto Giomi è un reduce della gestione Gola, vicepresidente dal 1989 al 1992 e poi dal 1994 al 2002 . Nessuno dei due schieramenti ha trovato una faccia nuova, un progetto fresco e non è che qui si voglia svalutare l’esperienza però visto il momentaccio dell’atletica italiana si poteva osare. Tentare strade inesplorate. Tutti hanno fatto il nome di Stefano Baldini, un maratoneta, abituato alla fatica e alla pazienza. Lo hanno sbandierato di qui e di là poi nessuno lo ha candidato e ora è sì nello staff di Giomi, ma come responsabile dei giovani. Per la serie «il ragazzo si farà». Se il suo nome funzionava come pubblicità significa che lui, o uno come lui, avrebbe attirato curiosità, attenzione, linfa. E la voglia di un cambio di rotta netto è così evidente che persino il nuovo presidente limita il mandato a 4 anni, esclude ogni possibilità di rinomina assegnandosi il ruolo di traghettatore. Magari si poteva saltare direttamente dall’altra parte.