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 2012  novembre 30 Venerdì calendario

LAVASCIUGA, PER VOCE ARANCIO


Evitiamo gli sprechi. Con l’arrivo della brutta stagione si pone spesso il problema di far asciugare la biancheria lavata. La pioggia, infatti, rende inutilizzabili gli stenditoi all’aperto, senza contare che lo sgocciolamento nei condomini è sovente causa di litigi e cause civili. Resta allora l’unica possibilità di stendere in casa, se c’è spazio, magari appoggiando i panni sui termosifoni. Questa, tuttavia, è una pessima abitudine perché impedisce la diffusione del calore nell’ambiente e quindi influisce sulla capacità di riscaldamento del nostro impianto, facendo spendere soldi inutilmente. Se si considera che in media gli italiani fanno la lavatrice cinque volte a settimana, appare evidente che il problema dell’asciugatura può diventare particolarmente fastidioso.
Il problema dell’umidità... Inoltre, stendere i panni in casa può provocare fastidi alle persone allergiche: l’umidità che si sprigiona dal bucato contribuisce a formare muffe dannose e far crescere gli acari della polvere. È quanto emerge da uno studio recente della Mackintosh Enviromental Architecture Research Unit di Glasgow, in Scozia. I ricercatori hanno analizzato 100 abitazioni, senza spazi dedicati dove poter stendere il bucato. Nell’87% delle case i panni erano ad asciugare in soggiorno e in camera da letto. A risentirne è la qualità dell’aria domestica: nel 75% delle case sono stati trovati livelli d’umidità tali da favorire la crescita degli acari, ma anche di spore della muffa. In particolare, una di queste, nota per causare infezioni ai polmoni in persone con il sistema immunitario indebolito, è stata individuata in una casa su quattro.
... e dello smog. Non solo il cattivo tempo, ma anche lo smog può spingere a non stendere all’aria aperta: se si abita in una grande città con problemi d’inquinamento, mettere fuori i panni ad asciugare è un rischio, perché si può ritirarli carichi di smog. Se ci si pensa bene, infine, qualche problema anche d’estate può esserci: il sole cocente può stressare i tessuti più delicati, rendendoli secchi e difficili da stirare, e rovinarne il colore, che sbiadisce gradualmente.
La lavasciuga. Perché dunque non orientarsi verso l’acquisto di una lavasciugatrice? Secondo una ricerca dell’associazione Altroconsumo, nel 2010 l’acquisto di lavasciugatrici ha registrato un incremento del 26% rispetto all’anno precedente.
I pregiudizi. Nei confronti delle lavasciugatrici ci sono dei pregiudizi. Vediamo quali e se possono essere sfatati.
1) Le lavasciugatrici consumano molta energia. In realtà il consumo dipende dalla classe di efficienza energetica dell’elettrodomestico. Una lavasciuga di classe C che fa due lavaggia settimana (104 in un anno) di 5 chili di capi in cotone a 60°C, in un anno consuma fino a 350 kWh. Una di classe A meno di 247. Quindi, al costo di 0,16 centesimi di euro al kWh, si hanno, rispettivamente, i seguenti consumi: 56 euro per la classe C, meno di 40 per la classe A.
2) Le lavasciugatrici rovinano i capi. Non è vero: hanno programmi appositi per trattare anche i capi più delicati (lana, seta, tende ecc.) e impostandoli correttamente non si corre alcun rischio, proprio come accade per le normali lavatrici. Il cotone si restringe un po’? Certo, esattamente come sul filo dello stendibiancheria: è una caratteristica propria del tessuto, non della lavasciuga.
3) I panni tirati fuori da una lavasciuga sono impossibili da stirare. Falso: al contrario, ormai tutte possono essere impostate per facilitare l’operazione. Questi programmi funzionano lasciando un po’ di umidità nei capi (10% circa). In questo modo garantiscono una maggiore semplicità di stiratura.
L’ultima generazione. Alcune lavasciuga di ultima generazione:
Ariston Hotpoint WDG 9640B IT. Caratteristiche: 9 kg di bucato in lavaggio e 6 in asciugatura; classe A di prestazioni energetiche; ha sensori che le permettono di spegnersi quando i capi raggiungono il giusto grado di umidità, selezionato in base ai programmi (da “stirare”, con il più alto livello di umidità residua, a “indossare”, per capi completamente asciutti pronti da mettere). La durata dei programmi di lavaggio e asciugatura varia a seconda di quale si sceglie (da 30 a 180 minuti). Prezzo (indicativo): 700 euro.
Bosch Wash+Dry Logixx. Caratteristiche: 7 kg di bucato in lavaggio e 4 in asciugatura. Classe di efficienza energetica B. Il cestello dallo speciale design a goccia assicura lavaggi accurati per tutti i tipi di capi. Per asciugare usa un sistema a condensazione. Esempio di programma: “Power wash” di lavaggio e “asciugatura”: 3 ore e 30. Prezzo (indicativo): 800 euro.
Candy Nuova Alisè. Caratteristiche: 9 kg di bucato in lavaggio e 6 in asciugatura. Classe di efficienza energetica A. Ha sensori che adattano la temperatura di asciugatura al tipo di tessuto selezionato. Con il programma “Lavo&Asciugo in 59 minuti” si può lavare e asciugare velocemente fino a 1,5 kg di capi (per esempio 4 camicie), risparmiando il 33% di energia grazie all’asciugatura intensiva. Inoltre l’asciugatura igienizzante elimina i batteri che restano sui capi lavati a bassa temperatura. Prezzo (indicativo): 500 euro.
Electrolux Rex RWW168543W. Caratteristiche: lava e asciuga 6 kg di bucato (asciutti). Classe di efficienza energetica A. Per ogni programma ci sono ben 8 possibilità che permettono di regolare la durata del lavaggio. E per chi ha veramente fretta ci sono i programmi superveloci, come il ciclo “Ultrarapido” di soli 14 minuti. Prezzo (indicativo): 800 euro.
Indesit Prime PWDE 91473 S. Caratteristiche: 9 kg di bucato in lavaggio e 6 in asciugatura. Classe di efficienza energetica A. Un sensore riconosce la quantità di tessuti caricati e ottimizza i parametri di lavaggio: 50% di risparmio di acqua, 60% di energia e riduzione dei tempi di lavaggio fino al 50% (rispetto ai cicli tradizionali con macchina a pieno carico). Tra i programmi: Express Wash&Dry per rinfrescare e asciugare in soli 35 minuti un carico di capi poco sporchi (fino a 0,5 kg). Prezzo (indicativo): 500 euro.
LG Eco Hybrid. Caratteristiche: 9 kg di bucato in lavaggio e 6 in asciugatura; Classe di lavaggio A+++, di asciugatura A. Ha 6 movimenti differenziati del cestello per lavare e per far passare l’aria tra i capi come se fossero stesi all’aria aperta. Avendo un particolare motore (Direct Drive) è molto silenziosa. Tra i programmi di asciugatura: “Pronto armadio” che non sgualcisce i capi, “bassa temperatura” per i delicati. Prezzo (indicativo): 800 euro.

I consigli. Di seguito, alcuni consigli per usare al meglio la lavasciuga.
1) Durante i programmi di lavaggio, far centrifugare molto bene i capi: si risparmierà tempo sull’asciugatura.
2) Bisogna rimuovere regolarmente dai filtri i residui (lanugine e simili) perché ostacolano le prestazioni della macchina, facendole perdere efficienza e consumare di più (è un’operazione semplice, illustrata nei libretti d’istruzione; ma quasi tutte le più moderne lavasciuga hanno programmi autopulenti).
3) Secondo il tipo di tessuto, meglio non superare certi limiti di temperatura. Per sintetici e misti meglio restare sotto i 50°C ; con le fibre particolarmente sensibili non superare i 30°C.
4) È preferibile, alla fine del lavaggio, rimuovere la biancheria e risistemarla prima dell’asciugatura, per evitare attorcigliamenti. Se non si può, è sempre meglio non fare il pieno carico.
5) Fare carichi più uniformi possibile, evitando di mettere assieme capi con contenuti di umidità molto diversi (camicie con asciugamani, oppure magliettine con lenzuola ecc.).

Quindi... Mai più: panni sui termosifoni; umidità per casa; cattivi odori se vi si dimenticate di stendere il bucato. In più: se avete bambini, che rendono necessari numerosi lavaggi a settimana, sarà ancora più utile e se vi accorgete, all’ultimo momento, che l’abito che volevate mettere ha una macchia, con i programmi veloci, vi basterà un’ora per poterlo indossare come nuovo!