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 2012  novembre 28 Mercoledì calendario

L’altra partita degli spin doctor: Lady Rondolino sfida Mr Parodi - Non chiamateli spin doctor. Non dite che sono gli uomini-comu­nicazione dei due candidati

L’altra partita degli spin doctor: Lady Rondolino sfida Mr Parodi - Non chiamateli spin doctor. Non dite che sono gli uomini-comu­nicazione dei due candidati. Nemmeno quelli che ne curano l’im­magine. Lavorano nei rispettivi staff, tuttalpiù danno qualche consiglio. Fi­ne delle trasmissioni: successi e scon­fitte sono tutta farina del sacco di Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi, stasera di fronte su Raiuno, arbitro Monica Maggioni. Tutto vero. Ma se Giorgio Gori lavora per il sindaco di Firenze e Simona Ercolani per il segretario Pd, qualcosa faranno. Il duello di stasera è anche, in parte, un duello tra loro, che han sempre fat­to tv, ma insieme non hanno mai lavo­rato. Bersani e Renzi hanno scelto due consiglieri che, pur essendosi sempre sfiorati, più distanti non potrebbero es­sere. Gori ha iniziato come giornalista a Bergamo Oggi dove fu licenziato da Vittorio Feltri. Ha diretto Canale 5 e Ita­lia Uno, ha tenuto a battesimo il Gran­de Fratello , ha fondato Magnolia (dal­la quale è uscito), che ha prodotto, tra gli altri, programmi come L’Isola dei Famosi . È marito di Cristina Parodi (Tg5, Verissimo , ora a La7 con un pro­gramma di Magnolia). Il suo show pre­diletto è Anima mia di Fabio Fazio con Baglioni. Per lui la politica è sempre stata una passione e un’ambizione. Per Simona Ercolani la politica è da sempre militanza. Ma per Baglioni che a lei non piaceva (predilige De Gre­gori e Guccini) ha lasciato il primo fi­danzato. Girò il suo primo documenta­rio con una telecamerina al convegno di Rimini del 1991 dove il Pci divenne Pds. Le immagini finirono su Raitre e la Ercolani iniziò a lavorare in tv. Sfide è il suo programma-manifesto. Ma ha firmato anche La Pupa e il Secchione e Mammoni . È sposata con Fabrizio Rondolino, già portavoce di D’Alema, poi uomo- comunicazione del Grande Fratello varato da Gori, ora spin doctor, lui sì, di Daniela Santanché. «No, non sono l’uomo-comunicazio­ne di Renzi», assicura Gori. «Matteo si scrive discorsi e interventi da solo. Io mi occupo dell’organizzazione e fac­cio la campagna, incontro la gente nei teatri, negli oratori». Il litigio dopo il fa­moso servizio di Zoro per Piazza Puli­ta dove si vedeva che con gli sms consi­gliava Renzi è acqua stra-passata. Giorgio e Matteo sono già stati «avvi­stati in pubblico» come una vera cop­pia, perfettamente riconciliati. Anche Ercolani non vuole comparire in al­cun modo: «Il responsabile comunica­zione­della campagna di Bersani è Ste­fano Di Traglia ». Click. Di Traglia è an­che il portavoce del Pd. E questo forse sintetizza le differenze. Bersani sostiene il primato del parti­to e della politica, Renzi privilegia il messaggio e la comunicazione. Bersa­ni è europeo e ha fatto la campagna se­guendo il suo istinto di politico di lun­go corso. Renzi è americano-obamia­no e con il camper ha formatizzato le primarie. Bersani su Twitter (158mila follower) scrive: «La vera novità è che la gente improvvisamente veda un fat­to prima di sentirselo promettere». Renzi (220mila seguaci) posta: «Do­menica è un referendum sul futuro. Se vi piace questo centrosinistra sceglie­te l’usato sicuro. Se volete cambiare, ri­schiando, noi ci siamo». Bersani è un maratoneta, Renzi un velocista. Il tra­guardo si avvicina. Poi, fine delle tra­smissioni.