Claudio Angelini, ll Messaggero 30/11/2012, 30 novembre 2012
AL MOMA IL MERCATO DELLE PULCI
Non soddisfatto di possedere un patrimonio artistico di miliardi di dollari, il Moma sfoggia da qualche giorno anche un suo mercato delle pulci, che vende magliette di seconda mano, scarpe di secondo piede, quadri da pochi dollari, libri super-usati ed altri oggetti più o meno insignificanti. Solo che questo flea market è dentro il museo d`arte moderna più importante del mondo, quindi non può passare inosservato. E molti giornali, tra cui il New York Times, si chiedono se la vendita dei 14mila oggetti esposti al primo piano del Moma non sia, essa stessa, performance artistica, quindi arte nell’arte, esibizione estetica, attività simbolica che eleva le pulci a valore culturale. Tanto più che, rispetto ai veri mercatini di New York, questo mercato (falso) è insolitamente caro. Al costo dei vari ninnoli, infatti, bisogna aggiungere i venticinque dollari che sono il prezzo del biglietto per entrare nel museo. Qual è, dunque, il vantaggio di comprare qualcosa là dentro? Solo uno, poter dire agli amici che quell’apparente paccottiglia è stata acquistata al Moma, dove tutto è arte.
L`ideatrice di questa bella trovata sostiene che le bancarelle del Moma servono solo per la vendita ambulante ed esclude che diano vita ad una performance, come valore aggiunto all’arte del museo, ma sono in pochi a crederle. Del resto, chi può dire che cosa è o non è arte? Nessuno, tranne in California, dove questo cruciale responso è stato affidato alla polizia. Il Wall Street Journal informa che sul lungomare di Venice è stata vietata la vendita di oggetti commerciali, a meno che non abbiamo un valore artistico. A valutarlo è un tal sergente Gonzalez, che può anche mettere in galera chi si spaccia per artista e non lo è. Un potere assoluto e discrezionalissimo, visto che le linee guida dell’ordinanza sono quantomeno vaghe. Ma, per fortuna, il sergente e` assistito da una solida competenza artistica: in passato, ha fatto la guardia ad alcune gallerie, una delle quali esponeva un Cezanne.