Natalia Aspesi, la Repubblica 30/11/2012, 30 novembre 2012
Essendo il 2013 il bicentenario sia di Verdi che di Wagner, si sa già che all’inaugurazione scaligera con il wagneriano-freudiano “Lohengrin”, scatenati loggionisti risorgimentali grideranno “Viva Verdi!”, perché pare un affronto che non sia stato scelto per quella solennità il compositore di Busseto, del resto più europeo che italiano
Essendo il 2013 il bicentenario sia di Verdi che di Wagner, si sa già che all’inaugurazione scaligera con il wagneriano-freudiano “Lohengrin”, scatenati loggionisti risorgimentali grideranno “Viva Verdi!”, perché pare un affronto che non sia stato scelto per quella solennità il compositore di Busseto, del resto più europeo che italiano. Bravi, se però si leggono le lettere del nostro Peppino fortunatamente grafomane (Einaudi ne pubblica adesso 700), si apprende che: 1) detesta ed evita le inaugurazioni perché il pubblico perde la testa: b) ce l’ha spesso con la Scala come nel caso del Don Carlos, e mai ci verrebbe a mettere in scena quell’opera, perché è sempre stata “non solo mal eseguita, ma quel che è peggio mal interpretata!”. E per finire, a Clara Maffei nel 1876: “Mia madre m’aveva detto sempre che io ero nato del ’14, ed io naturalmente ho creduto, ed ho ingannato tutti quelli che mi domandavano de’ miei anni...”. Poi dalla “fede di nascita” scritta in latino ha appreso di essere di un anno più vecchio. Quindi pazienza se “La Traviata” inaugurerà la stagione 2013-2014!.