A.P., Corriere della Sera 30/11/2012, 30 novembre 2012
Alla fine, la battuta sui napoletani, gli è costata il posto di lavoro. Non un brutto posto: giornalista della sede Rai di Torino, Tgr Piemonte
Alla fine, la battuta sui napoletani, gli è costata il posto di lavoro. Non un brutto posto: giornalista della sede Rai di Torino, Tgr Piemonte. Dopo la sospensione decisa lo scorso 22 ottobre, la Rai ha infatti scelto la linea dura: licenziamento in tronco di Giampiero Amandola, 56 anni, autore di un servizio prepartita sul big match Juventus-Napoli culminato con una chiacchierata irriguardosa nei confronti della tifoseria partenopea: «E voi li distinguete dalla puzza... con grande signorilità», disse Amandola a un giovane juventino che aveva punzecchiato i suoi colleghi napoletani con un «sono ovunque, un po’ come i cinesi». Finito nella bufera delle polemiche, Amandola si era detto dispiaciuto di non essere riuscito a trasmettere lo spirito del servizio, che doveva essere di condanna dei cori razzisti e non di offesa dei supporter avversari. Si scusò anche ma per la Rai non ci sono margini: «È venuto meno il rapporto di fiducia». E così il cronista televisivo che lavora alla Testata Giornalistica Regionale dal 1995 (dal 2001 in pianta stabile) è stato lasciato a casa. Brutte notizie arrivano anche dal Consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte che ha aperto sul suo conto un procedimento disciplinare, dopo averlo sentito di recente. Amandola impugnerà il licenziamento: «Perché questa vicenda è nata da un fraintendimento. Non so come andrà a finire, certo è che se il mio legale mi ha consigliato di resistere, ciò significa che ci sono possibilità di reintegro». A.P.