Roberto Giardina, ItaliaOggi 29/11/2012, 29 novembre 2012
I DIPENDENTI PUBBLICI INVECCHIANO
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I dipendenti pubblici vengono visti in Italia come un peso, sfaticati pagati per non far nulla e per farlo male, con la sicurezza del posto fisso. In Germania, giustamente, gli impiegati statali sono considerati il volano dell’economia. Se non funziona la burocrazia, tutto si ferma. I tedeschi brontolano, e non fanno il confronto con gli italiani.
Io mi considero un esule burocratico, vivendo in Germania, risparmio ore di vita, posso risolvere ogni problema quasi sempre per telefono, non tutto funziona, ma appena penso all’Italia mi passa la rabbia. Siamo sicuri che sia sempre colpa dei nostri funzionari e dipendenti e non delle regole assurde che sono costretti a osservare, e non solo nel settore pubblico?
In Germania, il problema più grave è il progressivo invecchiamento degli impiegati e dei funzionari. Un quarto dei 4,6 milioni di servitori dello stato, un decimo di tutti i lavoratori, ha un’età superiore ai 55 anni, quasi alla soglia della pensione (in teoria a 65 anni, che lentamente vanno salendo a 67, ma la media del ritiro si aggira intorno ai 60 e qualche mese). La metà dei dipendenti lavora a livello regionale, e l’età media sale ancora: il 28% è oltre i 55. In un Land come la Sassonia-Anhalt, nella vecchia Germania Est, appena il 7% ha meno di trent’anni. Nel Baden-Württemberg, all’Ovest, si sale almeno al 18%, sempre lontani da una media ideale. In tutto il paese, i giovani dipendenti pubblici sono il 12%. Una classe che invecchia e che pone seri problemi per il futuro. Certamente, hanno più esperienza, commenta la Frankfurter Allgemeine, ma aumentano i giorni di malattia, e la produttività.
Gli anziani non sono poi distribuiti in modo uniforme. Nelle università e nei tribunali non ci sono problemi, mancano invece nuove forze nei settori che richiedono conoscenze tecniche e una preparazione moderna. Ed è difficile trovare nuove leve disposte a lavorare per lo stato. Un tempo il Beamte, il funzionario pubblico, godeva di un enorme prestigio, aveva dei privilegi, scontati con qualche dovere in più: ad esempio il divieto di sciopero. Equiparati agli ufficiali, non possono protestare. Se non gli piace il lavoro o lo stipendio, si dimettano. E godono della pensione senza avere trattenute sullo stipendio. Un altro privilegio, ma non basta.
A un sondaggio tra le nuove leve, l’84% ha risposto di aver scelto lo stato «per la sicurezza», un po’ all’italiana. E il 55% aggiunge tuttavia anche una motivazione economica. Non sono pagati male, benché i migliori finiscano per essere assunti dalle imprese private. Il rischio di perdere il posto è compensato dalla quasi sicurezza di trovare un’altra occupazione in breve tempo.
È iniziata una sorta di campagna di reclutamento che cerca di migliorare l’immagine dei dipendenti pubblici. La Frankfurter Allgemeine ha pubblicato un inserto di quattro pagine per sedurre i giovani. «Non cerchiamo solo aspiranti con buone qualifiche e preparazione», dice Thomas Böhle, direttore del personale per la città di Monaco, «vogliamo giovani con una preparazione interculturale e che siano motivati dalla prospettiva di entrare al servizio della comunità». Forse da noi si metterebbero a ridere, qui lo prendono sul serio.
L’immagine dei dipendenti statali è migliore di quanto si sospetti. Sempre secondo un sondaggio recente, l’81% riconosce che il loro lavoro è pesante e non facile, e l’86 ammette di aver ricevuto un trattamento amichevole quando è entrato in contatto con un ufficio pubblico. L’84% ha avuto l’impressione che l’impiegato al di là dello sportello o della scrivania fosse preparato. Il 69% risponde che il suo problema è stato risolto rapidamente. Il 17% è contro la privatizzazione di attività pubbliche, e l’83% è convinto che una forte e moderna burocrazia sia indispensabile per vivere meglio. Per quanto riguarda i diretti interessati: l’85% pensa di non guadagnare abbastanza, e l’82% teme che domani non andrà meglio. Finalmente qualcosa di italiano anche in Germania.