Mattia Feltri, La Stampa 29/11/2012, 29 novembre 2012
“EX AN E CATTOLICI HANNO IMPEDITO IL RINNOVAMENTO”
[Bondi: “Silvio è il miglior candidato Solo lui tiene insieme il centrodestra”] –
Senatore Bondi, a che punto è il nuovo partito?
«Il problema di fondo non è la costruzione di un nuovo partito, ma il ripensamento del centrodestra in Italia, il suo rapporto col governo Monti la cui esperienza si sta concludendo in maniera non positiva».
Giriamola così: che cosa non va nel Pdl?
«Bisogna sciogliere alcuni nodi, fra cui l’identità di un partito liberale e riformista che non può essere sbilanciato né sulla destra di La Russa né sui supporter di Monti. Il Pdl, per una serie di cause, ha perso il consenso degli elettori che si rifugiano nell’astensionismo o addirittura in Beppe Grillo. Il nostro tradizionale elettorato - ceto medio e il popolo delle partite Iva - soffre tremendamente la crisi economica, è disgustato dalla politica, non è stata convinto dalla nostra esperienza di governo e non trova una proposta a cui affidarsi».
E la proposta sarebbe di tornare a Forza Italia?
«Il totale rinnovamento del Pdl o la nascita di un nuovo movimento politico corrisponde alla necessità di riconquistare la fiducia dei nostri elettori».
Non volete più gli ex An?
«Purtroppo chi proviene da An ha mantenuto un’identità e un modo di fare politico che mal si conciliano con il profilo di una forza politica autenticamente liberale e riformista».
Cioè?
«Il Pdl ha sostenuto provvedimenti positivi del governo Monti ma altri potevano essere migliori se la critica fosse stata costruttiva, e invece gli amici di An hanno privilegiato, per esempio contro le liberalizzazioni, una concezione corporativa della società».
Non da oggi. Di colpo l’urgenza liberale?
«Dobbiamo di nuovo porci il problema. Loro fanno il tifo per le preferenze, la peste della politica. E sui temi delle libertà personali sono su posizioni di radicalismo religioso alla Tea party che sono in contrasto anche con il cattolicesimo».
Con l’appoggio di parlamentari cattolici o di Cl...
«Sì, la parte più confessionale del Pdl che rappresenta solo uno spicchio del mondo cattolico. Penso a Roberto Formigoni che dovrebbe riflettere sulla sua esperienza politica, sugli errori commessi, sul suo sistema di potere che assomiglia sempre più a quello delle regioni rosse».
Ce l’ha anche con Quagliariello, Sacconi e via dicendo?
«È avvenuta purtroppo una saldatura fra gli esponenti da lei citati e l’area di An tesa soltanto alla gestione del partito. All’interno di questo correntone c’è infatti chi propone intese con Casini e Monti, e chi al contrario vi si oppone duramente».
C’entra qualcosa l’ostilità di Berlusconi alle primarie?
«Le primarie sono state volute proprio per suggellare l’accordo e in funzione di una conta interna al partito: una sorta di congresso anticipato e non una proposta di rinnovamento che Alfano avrebbe dovuto rappresentare».
E Alfano? Neanche lui è il benvenuto?
«Da tempo insisto sulla necessità che Alfano cammini insieme Berlusconi per rinnovare radicalmente la nostra immagine e la nostra credibilità di forza di cambiamento».
E gli ex ministri, tipo Gelmini, Carfagna, Fitto, Brunetta, Prestigiacomo?
«C’è molta differenza fra i vari nomi da lei citati. Non tutti si sono comportati come mi sarei aspettato in questo frangente».
Con chi ce l’ha?
«Non faccio nomi».
Lei avrà un ruolo?
«Da tempo ho rinunciato a ruoli di primo piano e non retrocederò di un millimetro».
Non è folle che a proporre il rinnovamento sia Berlusconi, che è sulla scena da vent’anni?
«Berlusconi ha lottato strenuamente per il cambiamento. Ha ammesso di non essere riuscito a modernizzare l’Italia come avrebbe voluto per tante ragioni. Ma oggi solo lui ha l’esperienza e la forza per mantenere unito il centrodestra e rivolgere un nuovo appello alle forze migliori del Paese. Chi pensa, oggi, di fare senza di lui o contro di lui non ha il polso della realtà».
I sondaggi sono disastrosi...
«Sono convinto che il discorso di verità che Berlusconi rivolgerà agli italiani susciterà un consenso molto vasto, ben superiore agli odierni sondaggi, che peraltro sono rassicuranti».
Ma chi metterete in lista?
«Parlamentari meritevoli ma soprattutto persone nuove, oneste e competenti».
Non mi dirà che il candidato premier sarà Berlusconi?
«Credo che nessuno nel nostro partito metta in dubbio il fatto che Berlusconi sia il migliore candidato possibile».