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 2012  novembre 29 Giovedì calendario

ECCO LA VENTESIMA BOZZA: PREMIO SOPRA IL 40% —

All’88° giorno di sciopero della fame — iniziato per denunciare l’impasse sulla legge elettorale — il deputato Roberto Giachetti (Pd) ha dato ascolto al presidente della Repubblica. Giachetti è tornato ad alimentarsi ma è stato impietoso nell’illustrare la bruttissima figura che farà il Parlamento se — dopo un tentativo durato 11 mesi — non sarà capace di mandare in soffitta il Porcellum. «Bene che vada — ha osservato — il Senato esaminerà il testo in aula il 5 dicembre e lo licenzierà l’8 o il 9. Poi si passa alla Camera dove, considerando l’eccezionale precedente del lodo Alfano, potrebbe restare in I commissione solo per 10 giorni. Si arriva così al 20 dicembre e quindi l’aula di Montecitorio andrebbe convocata tra Natale e Capodanno. Diciamo il 27, 28 e 29 dicembre ma in quei giorni col voto segreto, non solo sulle preferenze, la legge potrebbe subire una modifica che implicherebbe una terza lettura al Senato». A quel punto, conclude Giachetti, «ferma restando una fortissima volontà politica e l’assenza del pur minimo incidente di percorso, al Senato resterebbero poco più di 10-15 giorni prima dello scioglimento delle Camere».
Se questo è il calendario, manca però ancora il testo definitivo da proporre all’aula del Senato come base di partenza. Il febbrile lavoro del leghista Roberto Calderoli (lo stesso autore del Porcellum nel 2005) ha portato alla ventesima bozza che prevede un premio di coalizione molto alto (15%) se si supera la soglia del 40%. Se non scatta il premio grande, il primo partito riceverà un premio di consolazione a scalare, a seconda del risultato ottenuto. Ecco, sull’entità di questo premietto variabile si stanno arrovellando i «matematici» del Pdl e del Pd che però hanno tempo fino a lunedì alle 20 per fare le loro simulazioni. Poi tornerà a riunirsi la I commissione del Senato. E comunque, come osserva il presidente Carlo Vizzini (socialisti), «nel giro di 24 ore si capirà se avremo una nuova legge elettorale. Perché mercoledì 25 si va in aula».
Dino Martirano