Fabrizio Roncone, Corriere della Sera 28/11/2012, 28 novembre 2012
A SCUOLA DI POLITICA DA SCILIPOTI: INSEGNO COME SI TRATTA
«Sempre sia lodato!» (Sacerdote anziano, capelli bianchi e rasati, la tonaca talare con una bella sparata di bottoni).
«Sempre sia lodato!», risponde ansimante e accennando un mezzo inchino l’onorevole Domenico Scilipoti, fronte sudata, pupille come due mosche nervose.
Il sole tramonta dietro il Cupolone, bambini fanno il girotondo nel cortile del pio oratorio di San Pietro.
Dove sta andando, onorevole Scilipoti?
«Abbia pazienza... sono un po’ in ritardo...».
Ma in ritardo per cosa?
«Eh...».
Per cosa?
«Uff! Uff!... Sto andando a fare lezione...».
Lezione di...
«Uff! Uff!... Di politica...».
Chiamare il fotografo.
La notizia è vera.
Domenico Scilipoti di anni 55, ginecologo e agopuntore da Barcellona Pozzo di Gotto, il deputato dell’Italia dei valori che il 14 dicembre del 2010 tradì Antonio Di Pietro per volare tra le braccia (letteralmente) di Silvio Berlusconi e aiutarlo così a salvare il governo dell’epoca — attirandosi sberleffi e gestacci, diventando il principe dei voltagabbana di Montecitorio — ha messo su una scuola di formazione politica giovanile.
L’aula è al secondo piano.
Suor Adelina prega i ragazzi di non fare rumore, «l’onorevole sta arrivando».
Onorevole, poi: professore, piuttosto (Scilipoti, a questo punto, sfodera uno sguardo incerto: cedo alle lusinghe, o non cedo?).
Cede.
Rallenta.
Si ferma.
«Sono stati così gentili ad ospitare qui, in questo magnifico luogo, i corsi che ho organizzato con il mio Movimento di responsabilità nazionale...».
Onorevole, cosa ha intenzione di insegnare a questi giovani?
«Voglio spiegare loro qual è la buona politica».
Lei?
«Io, sì, certo... Perché, scusi, fa quella faccia?».
Beh...
«Le sue perplessità sono fuori luogo! Ai ragazzi spiegherò come ci si muove in certi ambiti... il genere di rapporti che bisogna tenere... come è opportuno trattare...».
Ecco, appunto: come trattare.
«Uhhhh! Ancora con la storia di quel 14 dicembre? Ancora non ha capito che fui costretto ad aiutare quel fuoriclasse di Berlusconi, che ancora oggi gode della mia più totale stima, per il bene del Paese?».
Lasciamo stare.
«Lasciamo stare un corno! Io rifarei tutto! Ero in buona fede... E infatti, sia pure dopo qualche tempo, e dopo essermi beccato insulti ovunque mettessi il naso, finalmente gli italiani hanno capito che ero nel giusto e adesso, non casualmente... guardi lì, in fondo al corridoio... adesso mi affidano persino i loro giovani! Li mandano a scuola da me! Capito?».
Già. Ci sono giovani che vengono a prendere lezioni di buona politica da Scilipoti.
Chi siete?
«Io mi chiamo Fabrizio Ferrari, ho 24 anni, lavoro in un centro di assistenza fiscale e...».
«Io sono Adriana Fabiani, 25 anni, studio Economia e marketing alla Lumsa».
«Io sono Giuseppe Trapani, vengo dalla Sicilia e... mhmmm... no, senta, mi scusi: ma è lontano da qui San Pietro?».
No, dieci minuti a piedi.
«E il Papa, il Papa si vede?».
Abitualmente, no.
«Mhmmm... Ma mi sa che era meglio quell’altro... Quello svizzero... Ho ragione, vero?».
Il professor Scilipoti non sente, entra a passo deciso — «Siete tantissimi! Oltre sessanta! Che bello!» — si sfrega le mani, si siede dietro la cattedra (intanto sono entrati anche un signore sui settant’anni, una coppia con un neonato, due fidanzati che si sbaciucchiano, un ragazzo in abito gessato marrone con scarpe nere luccicanti, un tipo che parla al telefono cellulare): «Domenico ha appena fatto uno show dei suoi con un giornalista del Corriere e... sì sì... ci hanno pizzicati quelli del Corriere... e che ti importa? È tutta pubblicità per noi... comunque adesso cominciamo la lezione...».
Prova microfono.
«Pro... Pro... Prova!».
«Sentite laggiù in fondo?».
Qui in fondo c’è Giuseppe Testa, 26 anni, il coordinatore nazionale dei giovani del movimento. Voce bassa. «Contro Scilipoti c’è stata una campagna diffamatoria, siete stati faziosi e perfidi, mentre lui prendeva decisioni politiche difficili e importanti...».
Lui, Scilipoti, ora si toglie la giacca e resta in camicia.
Si schiarisce la voce.
E inizia la lezione.
«Per capire bene il valore della politica...».
Fabrizio Roncone