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 2012  novembre 28 Mercoledì calendario

PRIMO GIORNO PER I 19 DI POMIGLIANO FIAT LI ATTACCA: “SONO DEI PRIVILEGIATI”


Hanno appena firmato per un’assunzione ex novo ed escono per stringere la mano ai compagni, sotto l’altro braccio il libretto blu del contratto, stesso colore delle tute che indossano lavorando sulla linea di montaggio della Panda. I 19 operai Fiom della newco Fabbrica Italia Pomigliano, azienda gruppo Fiat, gli stessi che avevano fatto causa per discriminazione, sono rientrati in fabbrica ieri mattina, convocati dall’azienda per riprendere il lavoro dalle 8 del 10 dicembre. Viene dunque confermato il diritto sancito dalla Corte d’Appello di Roma a ottobre, ma già Fiat frena gli entusiasmi. «È un’ulteriore penalizzazione per un’azienda che opera in un contesto di mercato molto sfavorevole», afferma in una nota Fabbrica Italia, sottolineando che le assunzioni «rappresentano
un onere economico aggiuntivo e sono del tutto ingiustificate dal punto di vista gestionale ». Secondo il Lingotto, , «l’organico attuale risulta già sovradimensionato rispetto alle necessità a causa della forte flessione della domanda del mercato italiano e europeo». Rincara la dose il management Fiat aggiungendo che le assunzioni avvengono «nel periodo in cui l’attività produttiva dello stabilimento è sospesa, e con una cassa integrazione di 48 giorni nel secondo semestre 2012». In capo agli operai Fiom, dunque, ci sarebbe un «privilegio» irragionevole.
Esulta invece il segretario generale Fiom-Cgil Maurizio Landini: «Con questo rientro, a Pomigliano tornano la democrazia e la Costituzione, anche in Fiat il lavoratore ha la libertà di scegliersi il proprio sindacato». Ma il pensiero va a quelli ancora fuori: «Non possiamo prescindere prosegue Landini - dal nostro
obiettivo: il rientro di tutti i lavoratori ancora fuori dalla Fip, ricorrendo magari anche ai contratti di solidarietà». Il segretario Fiom chiede il ritiro delle procedure di licenziamento di altrettanti dipendenti al rientro dei 19,
e di aprire un negoziato e un accordo per garantire tutti gli stabilimenti, a partire da Termini Imerese e Irisbus. Si domanda quale sarà il futuro Antonio Di Pietro, leader Idv, che scrive su Facebook: «Ora chiediamo a Fiat di dare spiegazioni sul futuro degli oltre duemila dipendenti rimasti in cassa integrazione con la vecchia società nel silenzio
complice del governo».
Intanto è stata fissata l’udienza per il nuovo ricorso Fiom contro l’annuncio della mobilità per altri 19 della newco: il 15 gennaio. Le decisioni della magistratura, dopo quella per l’Ilva di Taranto, non stanno bene neppure al segretario generale Fismic, Roberto Di Maulo: «Dopo la decisione del pm pugliese che ha sequestrato anche i prodotti dell’Ilva pronti per essere spediti, apprendiamo che la Fiom ha spedito alla Fip di Pomigliano una lista di altre 147 persone da assumere. Un totale di 166, ben oltre il cervellotico numero del tribunale di Roma di 145. Tra loro, 38 non sarebbero neanche iscritte alla Fiom che ha aperto un vero ufficio di collocamento parallelo e clandestino: ora in Fip sarà assunto il cento per cento degli iscritti Fiom e resteranno in cassa integrazione iscritti ad altri
sindacati o non iscritti».