Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  novembre 28 Mercoledì calendario

IL RITORNO DEL BARATTO NON CONOSCE CRISI

Soggiornare in un bed&breakfast senza pagare il conto ma ricambiando l’ospitalità con piccoli lavoretti, le­zioni di lingua oppure of­frendo quello che si ha. Non è una ricetta per riempire le camere la­sciate vuote dalla crisi, ma una proposta di ac­cordo tra ospite e gestore, che non prevede l’uso del denaro: dal 19 al 25 no­vembre, nei B&B aderen­ti all’iniziativa e affiliati al portale www.bed-and­breakfast. it, è stato pos­sibile pernottare gratis in cambio di beni o servizi.
La Settimana del Baratto è andata in scena per la prima volta quattro anni fa, quando il portale «ha dedicato un articolo a u­na struttura in Sardegna dove si praticava il barat­to - spiega Lucia Nifosì, responsabile dei rappor­ti con la stampa - . Così abbiamo pensato di pro­vare a lanciare l’iniziati­va tra i nostri B&B affilia­ti. La novità è stata accol­ta con entusiasmo e, con il passare degli anni, il gradimento dell’iniziati­va è cresciuto: l’approc­cio al viaggio è cambiato e la crisi ha ridotto note­volmente il budget dei viaggiatori».
Quest’anno hanno aderi­to alla Settimana circa 2.500 B&B, distribuiti in tutte le regioni d’Italia, in particolare Toscana, Lombardia, Lazio, Sicilia, Emilia Romagna, Veneto. «Sul sito ufficiale dell’ini­ziativa (www.settimana­delbaratto. it) abbiamo creato una sorta di mer­cato virtuale, con una li­sta dei desideri per le strutture aderenti e una lista delle proposte dei viaggiatori, in modo da a­gevolare l’incontro tra domanda e offerta - spie­ga Nifosì - . I baratti più ri­chiesti sono quelli che ri­guardano i servizi: lavori di riparazione, manuten­zione e giardinaggio, rac­colta delle olive, lezioni di musica, lingue e cucina, oltre alle traduzioni per il sito internet o la realizza­zione del servizio foto­grafico della struttura».
Si può barattare qualsia­si cosa, entro limiti ragio­nevoli e concordandoli, ovviamente, con il gesto­re: c’è chi offre in regalo statue da giardino raffi­guranti divinità, consu­lenze legali, corsi di de­gustazione di champa­gne e persino lezioni su tarocchi e oroscopi.
Il ritorno all’antica prati­ca del baratto sembra a­vere un suo fascino, tan­to che molte strutture hanno dato la disponibilità anche per il re­sto dell’anno: «Lo scorso an­no erano 300, quest’anno so­no più di 800», racconta Nifo­sì. E la tenden­za è pienamen­te in atto: «Nel­l’ultimo mese il sito della Setti­mana del Baratto ha avu­to oltre 101mila visite, con un aumento del 300% rispetto allo stesso periodo dello scorso an­no (25mila). Il mondo del baratto viaggia in Rete».