Marco Morello, Panorama 22/11/2012, 22 novembre 2012
QUESTI CE L’HANNO (QUASI) FATTA
[10 START-UP]
1
OGNI MOSSA È DIGITALE
Carlo Alberto Pinto
Captiks
Stanno per bussare alle porte di squadre di calcio, aziende ospedaliere, società che fanno cinema e televisione. A tutte, con comprensibile orgoglio, mostreranno la loro creatura: un sensore indossabile che rileva qualsiasi movimento del corpo ed è prezioso in campo medico per seguire una riabilitazione, nello sport per misurare le performance di un atleta o, anche, per tradurre in digitale i gesti di un attore. Grande poco più di una moneta da 2 euro, è il frutto di 3 anni di ricerche, tentativi, errori, ripartenze. Perché solo quando ha dato risultati ottimi, solo pochi mesi fa, Carlo Alberto Pinto e i suoi soci Nicola Cosimo Pastò e Dario De Leo, due giovani ingegneri e un giovanissimo esperto in economia, si sono sentiti pronti a costruirgli attorno una start-up. Che è partita con il piede giusto: in fretta ha vinto concorsi e finanziamenti, tra cui Working capital della Telecom Italia. E, per la precisione e la duttilità del sensore, ha riscosso interesse anche in Australia.
www.captiks.com
2
CREA LA TUA APP
Daniele Pelleri
AppsBuilder
Ha saltato molte vacanze per mettere in pratica la sua idea, ma ne è valsa la pena: oggi la start-up che il 27enne Daniele Pelleri ha fondato assieme a Luigi Giglio, suo compagno di studi al Politecnico di Torino, vede aprirsi davanti a sé un futuro roseo. Ha appena ricevuto da due fondi un finanziamento da 1,5 milioni di euro, che irrobustiscono il sostegno ottenuto dai «business angel» Massimiliano Magrini e Mario Mariani. Una cascata di fiducia merito di un sito che permette a chiunque, neofiti inclusi, di costruire in meno di 600 secondi la propria app e di pubblicarla sui principali negozi digitali, da iTunes a Google Play. All’inizio il servizio era gratuito, da febbraio è a pagamento. «Vengono create circa 3 mila applicazioni al mese e già oggi il 70 per cento del nostro fatturato arriva dall’estero» racconta Daniele, che ha reso disponibile il servizio in sette lingue e ha indetto un concorso con il Miur. Così gli studenti italiani possono imparare a costo zero come si fa una app.
www.apps-builder.com
3
PIANTE ANTIFRANE
Andrea Zerminiani, Paolo Campostrini e Alberto Ferrarese
Bio Soil Expert
«Di solito le start-up nascono in un garage, la nostra l’abbiamo creata in un giardino» dice Alberto Ferrarese, biotecnologo 28enne laureato all’Università di Verona così come i suoi soci Andrea Zerminiani e Paolo Campostrini. La loro idea di business, lanciata lo scorso gennaio, è davvero innovativa: si fonda su delle piante associate a microorganismi non ogm coltivati in laboratorio. Un processo che irrobustisce le radici e, di fatto, le trasforma in un cemento naturale molto resistente, utile per prevenire le frane e rafforzare il terreno. O, in una variante delle piante stesse, per bonificarlo da sostanze nocive. Si tratta di soluzioni green che sono per giunta più economiche di quelle tradizionali e inquinanti. «Il problema» commenta Ferrarese «è che in Italia manca la cultura delle biotecnologie. Veniamo guardati con diffidenza. Ecco perché stiamo lavorando per ottenere delle certificazioni che sgombrino il campo dai dubbi, che dimostrino che le nostre piante possono essere efficaci quanto i metodi tradizionali».
www.biosoilexpert.com
4
IL TROVALAVORO
Matteo Achilli
Egomnia
Mille iscritti nel giorno del lancio, 55 mila in pochi mesi. Parlano i numeri per Egomnia, il social network che fa incontrare la domanda e l’offerta di lavoro andando oltre i soliti annunci. «L’innovazione» spiega Achilli, ventenne romano e bocconiano, «sta nell’algoritmo che abbiamo sviluppato e che riesce a pesare in automatico i curriculum, dando loro un valore più o meno alto in base alla figura di cui un’impresa ha bisogno». Così, ognuna, trova in fretta i candidati ideali. L’idea è piaciuta parecchio: oggi 450 aziende, inclusi nomi di primo piano, usano la piattaforma. E sono nate partnership importanti con l’Agenzia per la formazione e il lavoro della Provincia di Milano, con cui Egomnia ha lanciato un ufficio di collocamento online, e con Careerjet.com, che porterà nel sito 1 milione di offerte di lavoro. Mentre Matteo darà consigli ad aspiranti startupper in un programma trasmesso da Deejay Tv. «Spero» dice «che la mia storia possa aiutare i miei coetanei ad avere fiducia. Prima di tutto in se stessi».
www.egomnia.com
5
CONSIGLI PER L’ORTO
Gianni Gaggiani
Grow the planet
Tra i rimedi fai-da-te contro la crisi, c’è anche quello di coltivare frutta e verdura da soli, in giardino o sul balcone. Gianni Gaggiani, 43enne grafico freelance della provincia di Arezzo, ha intuito il potenziale del fenomeno e ha creato una start-up dedicata a chiunque voglia improvvisarsi contadino. Il suo sito web dà i consigli giusti tarati in base al luogo in cui si trova ciascun utente e ospita un mercatino virtuale per acquistare semi o disfarsi del surplus della produzione. «Perché la natura, quando ci si mette d’impegno, sa essere davvero molto generosa» avverte Gaggiani, che per sviluppare la sua idea ha ottenuto un finanziamento dall’incubatore H-Farm. Nel tempo sono nate collaborazioni importanti, su tutte quella con Slow food e il Wwf. Il sito è disponibile in italiano e in inglese e non nasconde le sue ambizioni di sfondare anche all’estero, in particolare negli Stati Uniti. Oltreoceano, in effetti, ha un grande e inconsapevole sponsor: Michelle Obama, che nel giardino della Casa Bianca coltiva il suo personalissimo orto.
www.growtheplanet.com
6
ALLA MODA SULL’IPAD
Fabio Cavarro
H-umus
I clienti sono la misura del successo di una start-up. Quando i tuoi cominciano a chiamarsi Armani, Benetton o Diesel, allora vuol dire che ce l’hai fatta. H-umus, nome che richiama un terreno fertile, ha scelto di seminare nel mondo della moda. Racconta Fabio Carraro di Mestre, 36 anni, una laurea in economia e un passato da consulente: «Ho studiato una soluzione per l’iPad che fa, allo stesso tempo, da catalogo interattivo e da sistema per acquisire gli ordini o suggerire ai clienti gli abbinamenti più adatti». Un’idea vincente, che ha consentito a H-umus di crescere in fretta: oggi dà lavoro a una dozzina di persone con un’età media intorno ai 28 anni ed è stata appena acquisita dal gruppo Team System, fra i leader italiani nel settore del software gestionale. «Il nostro segreto» commenta Carraro «è stato quello di puntare a risolvere i problemi concreti. L’innovazione da sola è una parola vuota: l’idea conta al 5 per cento, la differenza la fa il modo in cui la si mette in pratica».
www.h-umus.it
7
FOGLIO ISOLANTE
Marco Castriota
Notredame
Non vuole lasciare la Calabria e diventare il classico cervello in fuga. «Ma da troppo aspetto un finanziamento. Se non arriva, accetterò l’offerta di un gruppo di investitori che mi chiedono di sviluppare la mia idea in California». Tradiscono amarezza le parole di Marco Castriota, chimico di Castrovillari (Cosenza), 37 anni e alle spalle già tanti cordiali no detti a corteggiatori d’oltreoceano. Tutti positivamente colpiti dalla sua pellicola flessibile e adesiva, che si applica sulle finestre o le vetrate degli edifici e isola gli ambienti consentendo di ottenere un notevole risparmio energetico. Facilissima da installare e rimuovere, non richiede l’intervento di personale specializzato. In più il grado di isolamento è regolabile e si controlla senza fili: con un telecomando e in futuro, anche con una app per smartphone. La start-up Notredame ha ricevuto il sostegno di Technest, l’incubatore dell’Università della Calabria, ma ha bisogno di fondi per raggiungere il mercato e, soprattutto, per rimanere un’eccellenza made in Italy.
www.notredamesmartlayercal. Com
8
LA REALTÀ È UN GIOCO
Francesco Mancusi
FunGo Studios
Si può leggere «Fungo», che poi è la forma sorridente della mascotte di questa start-up. O all’inglese, «Fun Go», che grosso modo sta per divertimento in movimento e ne riassume bene la missione: creare videogame per smartphone e tablet. A lavorarci è un gruppo di sette persone guidato da due giovani ingegneri: Francesco Mancusi, padovano di 29 anni, e il socio Nicola Brisotto. Una delle loro prime creature, Place commander, è un titolo di guerra e strategia che permette di conquistare luoghi del mondo reale attorno alla propria posizione usando l’iPhone. In 2 mesi dal lancio la app conta già 10 mila utenti registrati e si basa sul cosiddetto modello «freemium»: si scarica gratuitamente, ma alcune caratteristiche si acquistano a parte. Disponibile per ora soltanto in Italia, nei prossimi mesi verrà lanciata in tutto il mondo. Sarà un successo? «Noi non abbiamo fretta» risponde Mancusi. «Se non andasse bene, continueremmo a provare. In fondo la Rovio ha creato Angry Birds dopo una cinquantina di tentativi».
www.fungostudios.com
9
CACCIA ALLO SCONTO
Barbara Labate
Risparmio Super
Una laurea in scienze politiche nella sua Messina, un master in business con borsa di studio alla Columbia University, poi, al rientro in Italia, un’idea che diventa una promessa: fare risparmiare alle famiglie in media 1.000 euro l’anno. Per realizzarla Barbara Labate lancia a luglio del 2011 il frutto della sua start-up, la versione definitiva di un sito che confronta i prezzi dei prodotti dei supermercati e dice dove trovare quelli più convenienti in base alla propria posizione. Realizzato assieme al socio Zion Nahum, esperto di marketing e internet, Risparmio Super conta oggi 200 mila utenti registrati mentre in 100 mila hanno scaricato la app per smartphone. «Guadagniamo con la pubblicità. Siamo gettonati perché siamo l’ultima cosa che i consumatori guardano prima della spesa» racconta Barbara, che nel settore è una mosca bianca. «Forse perché» spiega «gli orari di una start-up sono improponibili per chi mette su famiglia. Infatti non ho figli, non ne avrei il tempo. Anzi, uno ce l’ho: si chiama Risparmio Super».
www.risparmiosuper.it
10
OBIETTIVO LONDRA
Roberto Cipollini
Smappo
La sua start-up è partita con l’idea di creare uno spazio aperto sul web su cui pubblicizzare eventi di ogni tipo: spettacoli, convegni, conferenze e così via. La svolta è arrivata quando Roberto Cipollini, milanese, 38 anni e un’esperienza nello sviluppo web per una grossa multinazionale, ha creato uno strumento con cui chiunque può gestire le presenze o vendere biglietti online. «Per esempio» spiega Cipollini «chi organizza un corso chiede ai partecipanti di registrarsi e si regola su che sala affittare. Trova una piattaforma già pronta ed elimina fax, email di conferma e altre lungaggini. Inoltre può far pagare in anticipo l’ingresso o l’iscrizione». Ecco l’innovazione tecnologica di Smappo, corretta con meccanismi tipici dei social network, come la possibilità di seguire un organizzatore e rimanere aggiornati su ciò che propone. Il servizio è partito dall’Italia, ma visto il successo ottenuto si è aperto al mercato europeo spostando la sua sede a Londra. Quando si dice un talento, anzi una start-up, da esportazione.
www.smappo.com