Lauretta Colonnelli, Corriere della Sera 24/11/2012, 24 novembre 2012
LE LINEE MAGICHE DI MARIANNA
Marianna Caprioletti ha viaggiato attraverso le opere di Giotto, Michelangelo, Raffaello, Matisse, Renoir, Cézanne, Gauguin, Munch, Klimt, Chagall. Ha assorbito le loro immagini, le ha amate, reinterpretate e restituite sulla carta sotto forma di disegni essenziali, creati con pochi tratti di matita ripassati a penna, solo raramente allagati da chiazze di colore. Rivivono i così i protagonisti della Sistina e quelli della Cappella degli Scrovegni, ma i loro volti hanno un’espressione diversa, più attuale, molto simile a quella che l’artista è abituata a vedere nelle persone con le quali è cresciuta, nell’istituto per sordi. Marianna comunica con il mondo attraverso la pittura e l’intensità dei grandi occhi chiari. Una malattia genetica, chiamata sindrome di Pendred, diagnosticatale quando aveva due anni, le ha del tutto compromesso l’udito e la parola. A dipingere ha cominciato da piccola, ritraendo i compagni dell’istituto dove ha passato gran parte dell’infanzia. Lidia Bertini, l’insegnante che la seguiva, ricorda: «Qualunque immagine sottoponessi ai suoi occhi, lei, dopo qualche istante d’osservazione, prendeva la matita o il pennello e cominciava a tracciare le sue magiche linee in breve tempo e senza mai cancellare. Non sbagliava mai né le proporzioni, né gli scorci, né le espressioni dei volti, né il ritmo del dipinto originale».Ora, a 36 anni, Marianna presenta la sua prima monografica al Museo di Roma in Trastevere, dove resterà aperta fino al 9 dicembre. Aveva già esposto un anno fa al Quirinale una ventina di tele in cui interpretava con vena ironica episodi e personaggi dei «Promessi Sposi». Altre opere erano state presentate nel 2003 presso il Parlamento europeo di Strasburgo. Nei settantuno fogli visibili nella mostra attuale si legge il dolore e l’orgoglio dell’artista, il suo essere pienamente persona, non più diminuita dalla disabilità, ma arricchita dal dono del talento e dalla volontà di esprimerlo. La rassegna è la prima di una serie di autori dei laboratori d’arte sperimentale della Comunità di Sant’Egidio. Tra i promotori dell’iniziativa, l’artista visuale italo-brasiliano César Meneghetti, che ha curato anche la mostra di Marianna e sogna per il futuro una galleria d’arte dedicata gli artisti di questi laboratori.
Lauretta Colonnelli