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 2012  ottobre 29 Lunedì calendario

NUOVI PERCORSI A CARACALLA. DAL DIO MITRA AL (TERZO) PARADISO

In un solo percorso si passa dai rituali del dio Mitra al Terzo Paradiso propugnato da Michelangelo Pistoletto. L’incontro tra storia e arte contemporanea, voluto dalla soprintendente per i beni archeologici di Roma Mariarosa Barbera, avviene a Caracalla, nell’evento «Caracalla paradiso contemporaneo», inaugurato ieri e aperto al pubblico fino al 6 gennaio. Il percorso comincia dal mitreo delle Terme, che riapre dopo dieci anni di restauri curati dal direttore di Caracalla, Marina Piranomonte, e dall’architetto Maurizio Pinotti. «È il più grande dei templi di Mitra ritrovati a Roma. I mitrei erano diffusissimi. Solo nell’Urbe ne sono stati scoperti una trentina. A Ostia altri venti», dice Piranomonte. Il culto della divinità, che ebbe molte similitudini con quello del Cristo, fu introdotto a Roma nel I secolo a.C. e si propagò per tutto l’arco dell’impero diventando religione di stato fino a quando, sotto Costantino, non fu soppiantato dal cristianesimo, che mise in atto la sua «damnatio memoriae». Anche l’affresco con l’immagine del dio sulle pareti del mitreo di Caracalla ne ha subìto i danni: del dipinto resta soltanto la figura con una veste marrone e un globo celeste all’altezza dell’addome. Il volto, le mani e le braccia furono cancellati in tempi antichi e non è stato possibile recuperarli neppure con i recenti restauri.La nascita di Mitra, come quella di Cristo, si celebrava il 25 dicembre. Anche il dio pagano venne alla luce in una grotta, morì a 33 anni e resuscitò per la salvezza dell’umanità. Il suo culto era riservato ai maschi, e gli iniziati dovevano superare una serie di prove difficilissime. La prima fase dei rituali misterici prevedeva una sorta di battesimo nel sangue del toro. Racconta Piranomonte che il mitreo di Caracalla è l’unico a conservare la «fossa sanguinis», una buca rettangolare scavata al centro dell’aula e profonda due metri e mezzo: «La misura esatta per calarvi un uomo e bagnarlo con il sangue del toro che veniva sgozzato sopra la sua testa. Fino ad oggi molti studiosi ritenevano che il sacrificio dell’animale fosse simbolico e non effettivamente praticato. Questa fossa, ripulita dallo strato di fango che l’aveva nascosta, dimostra il contrario». Il mitreo, come tutti gli altri luoghi dedicati al dio, è scavato sotto terra. Nei restauri del tempo alle Terme è stata ripristinata l’oscurità originaria chiudendo le aperture in vetrocemento che erano state inserite nel Novecento sulla volta e sostituendole con un sistema di illuminazione che dovrebbe rievocare quella antica per mezzo di torce.Dai sotterranei del mitreo si sale a rivedere la luce del Terzo Paradiso, allestito nelle aiuole del giardino delle Terme a cura di Achille Bonito Oliva. Anche Pistoletto, l’artista settantenne originario di Biella che raggiunse nel 1963 la notorietà internazionale con le sue superfici specchianti e nel 2005 presentò alla Biennale di Venezia il primo allestimento del progetto Terzo Paradiso, si propone di salvare l’umanità. «Il Terzo Paradiso - spiega - è la fusione tra il primo e il secondo paradiso. Nel primo la vita sulla terra è totalmente regolata dalla natura. Il secondo paradiso è artificiale, sviluppato dall’intelligenza umana attraverso un processo che ha oggi raggiunto proporzioni globalizzanti. Viviamo in un mondo artificiale che inquina e corrode il pianeta ingenerando processi irreversibili di estinzione. Il pericolo di una tragica collisione tra queste due sfere è ormai annunciato in ogni modo. Terzo Paradiso significa il passaggio a un nuovo livello di civiltà planetaria, per assicurare all’umanità la propria sopravvivenza». L’artista esprime questo concetto nel nuovo segno dell’infinito, composto di tre cerchi (quello centrale, più grande, rappresenta il Terzo Paradiso), che ha ricreato a Caracalla usando frammenti di marmi e mosaici scelti tra i reperti del sito. «Questi marmi caduti e smembrati sono stracci di Storia, come nella mia Venere degli stracci (del 1967 ndr), frammenti del tempo. La Storia si consuma e bisogna in qualche modo riciclarne i pezzi per costruire il futuro».Per la visita al mitreo (dal martedì alla domenica) è consigliata la prenotazione al numero 06.39967700).
Lauretta Colonnelli