Fabrizio Roncone, Corriere della Sera 27/11/2012, 27 novembre 2012
STUMPO, L’INFLESSIBILE. «IN VIAGGIO ALL’ESTERO? PORTATECI I BIGLIETTI» —
(Comitato primarie del Pd, via Tomacelli, quinto piano, corridoio lungo, luci al neon. Segretaria imbarazzata: «Mhmmm... Stumpo? Lei sta cercando Stumpo? Beh, no, perché, sa, forse...». Poi compare Roberto Cuillo, il responsabile della comunicazione. «Che domande vorresti fargli, eh?». Le domande sembrano ragionevoli. Mezz’ora dopo, siamo seduti intorno a un enorme tavolo rettangolare. Stumpo — un quarantenne calabrese cresciuto nei ranghi del partito, coordinatore nazionale di queste primarie e responsabile organizzazione del Pd, tra i colonnelli di Bersani il più intransigente e concreto — ha gli occhi cerchiati e un sorriso ironico).
«C’è qualche problema?».
C’è un po’ di confusione sul meccanismo di voto che domenica prossima...
«No, guardi, non può esserci confusione: e sa perché? Perché è tutto già scritto, da tempo, nel regolamento».
I renziani però...
«I renziani hanno copia del regolamento. Basta che lo leggano».
Quindi?
«Quindi saranno ammessi al voto del ballottaggio gli elettori che hanno votato al primo turno e anche tutti coloro che avevano già effettuato la registrazione entro le ore 20 di domenica scorsa e che non hanno però esercitato il diritto di voto...».
Poi c’è la delibera numero 21.
«Giusto. La delibera dice che possono tuttavia partecipare al voto pure coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi entro domenica scorsa».
Spieghi bene questo passaggio.
«In ogni capoluogo di Provincia, nei giorni di giovedì 29 e venerdì 30, sarà aperto un apposito ufficio elettorale dove i ritardatari dovranno spiegare, documentandola, la causa della loro mancata registrazione. Il collegio della commissione elettorale si pronuncerà poi in base all’attendibilità della motivazione».
Faccia un esempio.
«Se arriva uno e sostiene di essere stato a New York, e già gli si potrebbe dire che però a New York i computer ci sono e lui avrebbe potuto registrarsi online... comunque se arriva uno e dice, scusatemi, ma ero a New York, ecco, questo signore deve fornirci almeno i biglietti dell’aereo».
Sarete rigidi.
«Siccome queste primarie sono una cosa seria, saremo seri».
(A questo punto si sente un «bip!» provenire dal cellulare di Stumpo: gli è appena arrivata un’agenzia di stampa in cui Matteo Renzi polemizza con Bersani, sostenendo che, durante lo spoglio dei voti, si sono verificati alcuni problemi. Stumpo diventa paonazzo, sbuffa, deglutisce).
«Ecco qui, legga... Ma cosa vuole Renzi? Vuole cambiare le regole? No, non si possono cambiare le regole a piacimento! Vuole dati ufficiali dopo nemmeno quindici ore? E manco questo si può fare! Perché stiamo lavorando con centomila meravigliosi volontari, e i dati definitivi li avrà quando sarà umanamente possibile».
Renzi chiede che siano pubblicati online i verbali dei 9 mila seggi.
«Ah ah ah!...».
Renzi è un tipo tignoso.
«Sì sì... ma dico: sa cosa significa mettere in rete 9 mila verbali? Tecnicamente serviranno giorni e giorni...».
Renzi si è pure lamentato perché ha impiegato due ore per votare.
«Io, al posto di Renzi, viste le code bellissime che ci sono state ovunque in Italia, code non troppo prevedibili, sarei stato innanzitutto molto soddisfatto. Tutto si è svolto più o meno velocemente, qualcuno ha aspettato mezz’ora in più, e se è vero, come è vero, che proprio dove ha votato Renzi c’è stata poi qualche coda troppo lunga, che posso dire? Mi spiace, posso dire che mi spiace. Ma, nel complesso, sono soddisfatto perché tutto è filato liscio come l’olio».
Domenica la posta in palio è alta: teme possano esserci brogli? A Napoli, due anni fa, ci furono...
«Dobbiamo abbassare la tensione. Dobbiamo rendere questo ballottaggio una festa della democrazia».
(Cuillo, accigliato, annuiva).
Fabrizio Roncone