Adele Cambria, l’Unità 12/3/2006, 12 marzo 2006
IL GIARDINO
dei Ciliegi o forse Il Gattopardo… Quale testo sta andando in scena nel cuore antico e nobile di una Associazione come ’Italia Nostra’, che è stata la prima, nel Paese, ad attivarsi per la tutela del patrimonio artistico, paesaggistico, ambientale, storico? I fatti sono ormai noti, e così le polemiche. Ma anche i soci e le sezioni dissidenti(28 su 200) potrebbero rendersi conto della realtà, semplicemente andando a consultare la documentazione della crisi finanziaria che ha reso inevitabile la scelta di vendere il Villino Astaldi, dal 1984 sede di ’Italia Nostra’ per volontà della proprietaria. Il 15 dicembre scorso, infatti, il Collegio dei Revisori dei Conti, dopo aver constatato e messo a verbale che «i debiti complessivi(a breve, medio e lungo termine) dell’Associazione assommano a circa 1.000.000,00 di Euro», dava notizia che «era stata accettata l’offerta, allo stato più favorevole, che prevede la vendita per la somma di 13.000.000,00 di Euro». …«Sono anni che si vendeva tutto il vendibile, per tirare avanti…», mi dice sconsolato il più anziano dei dipendenti della sede nazionale dell’Associazione, per l’appunto il Villino di via Porpora 22. «Desideria Pasolini ha ceduto ad una amica, naturalmente per tenere in vita Italia Nostra, anche le spalliere del letto di Maria Luisa Astaldi, e la precedente gestione aveva messo in vendita i pezzi più pregiati dell’arredamento, le specchiere e i mobili di Ridolfi, senza tuttavia trovare acquirenti… E già nel 1998 erano andati all’asta, alla Finarte, alcuni arredi preziosi, sempre per fare cassa… volevano anche vendere la Villa…» La stanza sta diventando buia, l’impiegato accende una lampadina dalla luce debolissima: «Vede? Alle sei del pomeriggio io me ne devo andare da quest’ ufficio perché l’impianto elettrico, che non è a norma e per il quale siamo stati multati dall’Asl, non mi consente di lavorare… Avevamo cominciato a rifarlo, ma siamo rimasti coi fili appesi, sempre per mancanza di soldi….» Nel giardino di via Porpora si addensano le ombre, e vado in via del Babuino a trovare Ida Benucci, l’acquirente di Villa Astaldi. La signora, presidente dell’associazione romana degli antiquari, mi accoglie nella sua Galleria, installata nello studio ottocentesco del dantista Erolo Eroli: anche questo ambiente l’ ha salvato lei dal degrado e dall’abbandono, così come ha recuperato il Museo Tadolini-Canova. «Ora che mi si chiami, sui giornali, la ’Sora Ida’ - mi dice - è davvero troppo… Hanno scritto pure per svalutarmi, che avevo una boutique a Torrevecchia… È vero, anche se apparteneva al mio primo marito… Ma che male c’è? Sono venticinque anni che mi occupo soltanto di arte ed antiquariato. Ho avuto due gallerie in via Giulia, ho conseguito l’abilitazione della S.O.A. la Sezione Opere d’Arte, e posso fare anche le expertises… Guardi questa pala di Benvenuto da Grangia, ’L’Assunzione di Maria’, del 1495: fu venduta dai Medici ed era finita al Metropolitan Museum. Io l’ho ricomprata e l’ho fatta rientrare in Italia. Il 16 marzo si farà qui un’asta, ed il ricavato andrà a finanziare un progetto per i bambini del Congo e del Kenia: il Centre hospitalier Mère et enfant di Kinshasa - il Centro di Monkole - ed il Neema Hospital di Nairobi. Un progetto che è piaciuto molto a Walter…» Walter é il Sindaco di Roma. E ’Giovanna’ è Giovanna Melandri: da Ministro dei Beni Culturali sostenne l’acquisizione della collezione Tadolini Canova che altrimenti sarebbe andata dispersa, mentre i locali del Babuino sarebbero stati trasformati in vetrina di una concessionaria di automobili giapponesi. «Ed ora se la prendono con me, perché, con umiltà, cerco di evitare che Villa Astaldi finisca all’asta giudiziaria». Un acquisto, sottolinea la gallerista, nel rispetto di tutti i vincoli, che la sezione romana di Italia Nostra fece a suo tempo apporre all’edificio: come ha fatto rilevare in una sua lettera al Corriere della Sera, la presidente della sezione, Maria Antonelli Carandini. Ed intanto Ida Benucci è partita per New York, ed è tornata con ’la grande notizia’. «Avevo un appuntamento-mi dice- con Meryl Streep e suo marito, Don Gammer, perché volevo inaugurare il Centro Culturale di Villa Astaldi con una mostra di Gammer: è un artista molto noto, ho già una sua scultura qui in Galleria. Bene, la Mostra si farà, erano entusiasti, Don mi ha ringraziato per aver pensato a lui, e verrà a Roma a maggio per vedere la Villa e studiare le opere da collocare nel giardino. Vuole che siano adatte alla Villa, gli ho portato tutta la documentazione e la sua storia lo ha affascinato…’ ’Il Giardino dei Ciliegi’, quindi, rivivrà. ’In ottobre, spero,è così bello l’ottobre a Roma.