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 2012  novembre 23 Venerdì calendario

PANASONIC E SONY SONO «SPAZZATURA»

[Ormai è guerra sui software online: Fitch ha tagliato di tre gradini il rating delle due multinazionali giapponesi in perdita mentre alla statunitense Hp solo un mini «downgrade»] –
Gli ormai ex colossi dell’elettronica Sony e Panasonic hanno subito per la prima volta nella loro storico un colpo di accetta da parte di una delle tre matrigne del rating. Fitch ieri ha infatti rivisto il giudizio sulle due società giapponesi tagliandolo di tre gradini netti e valutando i loro bilanci come spazzatura.
Panasonic, Sony come Sharp nell’ultimo semestre hanno venduto costole e controllate e messo in mobilità o licenziato numerosi dipendenti. Da sola la Sony ha lasciato a casa circa 10 mila tra operai e impiegati per cercare di far fronte agli oltre 2 miliardi di perdite registrati nel 2011, con la speranza di chiudere il 2012 con un risicatissimo utile. Mentre per Panasonic il bilancio dell’anno in corso non dovrebbe rivelare sorprese: perdite per poco più di 9 miliardi. Insomma non ci sarebbe da stupirsi più di tanto se il taglio di Fitch è stato così drastico. Ma come al solito le anomalie sono dietro l’angolo. Un esempio, guarda caso a stelle e strisce che va sotto il nome di Hewlett-Packard. La company Usa ha recentemente dismesso l’otto per cento della forza lavoro, quasi 38 mila dipendenti, con l’obiettivo di risparmiare e investire nel cloud computing, immagazzinamento dati e sicurezza.
Oltre ad accorpare le attività core nei personal computer e nelle stampanti, HP ha anche eliminato alcune divisioni non core e concentrato le altre in strutture semplificate. Risente chiaramente, con un calo di fatturato del 31% della concorrenza degli smartphone e degli iPad. Nonostante i numeri difficili da sostenere, lo scorso ottobre Fitchha ritenute di tagliare il rating di Hp, ma da A ad A-. Non certo un colpo di macete come con le concorrenti giapponesi. Certo a sfavore dei brand giapponesi, compresa Sharp, è la guerra dichiarata dalla Cina con la scusa delle piccole isole contese e il prezzo dello yen poco concorrenziale sul dollaro. Ma non si può certo dimenticare che i downgrade rientrano in una guerra più ampia e che si combatte dentro i confini degli Stati Uniti e in giro per il mondo. Da una lato chi investe e scommette sul Cloud Computing e chi resta lontano da tablet e smarthpone. Le compagnie più importanti stanno sferrando una serie di colpi tesi ad accaparrarsi il predominio sul numero di utenti che sceglie sempre più di utilizzare i servizi che consentono di salvare i propri file online e di condividerli con altri. Google e Apple sembrano in vantaggio, ma Facebook, acquistando Dropbox (che offre 5 gigabyte gratis) potrebbe scombussolare il mercato. Microsoft dal canto suo ha appena cominciato a rilanciare; dopo aver integrato SkyDrive all’interno della nuova versione del sistema operativo Windows 8, ha rilasciato una versione desktop di SkyDrive per Windows e Mac. Il problema sta nel fatto che se il sistema Cloud dovesse dimostrarsi vincente andrebbe ad azzerare il concetto stesso di pc.
Non a caso Samsung sul fronte orientale sembra l’unico in grado di fronteggiare l’aggressività dell’azienda di Cupertino. È certo che il triplo downgrade di Sony e Panasonic non stimola gli investimenti e dunque rischia di favorire una volta di più la tecnologia Usa. Dopo la bolle dei subprime e dei debiti sovrani, trasferite dagli Stati Uniti al resto del mondo, ora è in atto la guerra per una tecnologia rivoluzionaria basata sul web e un hardware sempre più piccolo. Che si riveli la terza bolla definitiva per l’economia globale?