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 2012  novembre 24 Sabato calendario

ECCO LE LETTERE CHE RAPPACIFICANO I FRATELLI MANN: NON SI ODIAVANO

Sono state rese pubbliche in questi giorni dai nipoti di Heinrich Mann un’ot­tantina di lettere e cartoline tra Heinrich e Thomas Mann, che testimoniano un rapporto pro­fondo e mai interrotto tra i due grandi fratelli della letteratura tedesca del Novecento. Un rap­porto che è un autentico ro­manzo. Heinrich, il maggiore, nato nel 1871, si scontrò col padre, riccopatriziodiLubecca, peraf­fermare la propria vocazione di scrittore e il padre, alla fine, cedette e con la sua pratica mentalità di commerciante, lo mandò a fare l’apprendista li­brario, pensando che così quel figlio ribelle si potesse imprati­chire di libri e di commercio. Thomas si trovò per così dire la strada spianata. Ma quel con­trasto li connotò profondamen­te. Per anni Heinrich fu il fratel­lo maggiore in tutti i sensi, che convinse Thomas a raggiunger­lo a Roma, per un lunghissimo periododiclandestinitàlettera­ria in cui Thomas cominciò a scrivere il suo capolavoro, I Buddenbrook . Fu il periodo di maggiore intensità, non scevro da tensioni. Il ruolo di tutorag­gio Heinrich lo svolse a lungo come quando invitò Thomas e Katja al Grand Hotel des Bains al Lido di Venezia, soggiorno che è alla base dell’altro capola­voro thomasmanniano: La morte a Venezia . I loro contra­sti nel 1914 scoppiarono con una violenza epocale. Scriven­do il saggio su Zola, Heinrich aveva manifestato la sua simpa­tia per la nemica Francia e per il modello delle democrazie occi­dentali, lanciando per di più una frecciata al fratello, consi­derato un intellettuale rinchiu­so nella torre eburnea del di­simpegno; la risposta non si fe­ce attendere. Per tutto il perio­do della guerra Thomas scrisse le Considerazioni di un impoli­tico , la vera summa del pensie­ro conservatore tedesco, da cui l’autore dovette prendere le di­st­anze con l’insorgere della bru­tale demagogia hitleriana. Il riavvicinamento era quindi nel­la logica della storia con la co­mune difesa della democrazia weimariana. Ma di un autenti­co spirito fraterno è arduo par­lare. Heinrich seguiva la sua na­tura ribelle, come confermano i due matrimoni, il primo con un’attrice praghese Maria Kanova, il secondo con Nelly Krö ger,frequentatrice di night e de­dita all’alcool, con grande scan­dalo di Thomas, sempre più borghese specie dopo il conferi­mento del Nobel. Le nuove car­te potrebbero correggere l’idea che ci è stata trasmessa di que­sto contrasto, che sembrava in­sanabile.