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 2012  novembre 24 Sabato calendario

PASSERA: «CON LE FREQUENZE TV MILIARDI DAI GESTORI TELEFONICI»

[Il ministro: nel 2017 i multiplex migliori, oggi destinati alle emittenti televisive, potranno essere venduti ai gruppi della telefonia mobile] –
Nel 2017 ci sarà una nuova asta di frequenze tv, destinate però all’ultra banda mobile per cellulari (Lte). Non è un annun­cio, ma è ciò che si deduce dalle parole del ministro per lo Svi­luppo economico, Corrado Pas­sera. «L’asta delle frequenze tv in prospettiva farà incassare allo Stato alcuni miliardi- ha det­to - nell’immediato non ci sa­ranno grandi proventi ma poi, nel 2016, quelle frequenze sa­ranno convertite per i servizi 5G (un’evoluzionedel 4G, ndr) e quindi potranno essere vendute a prezzi più alti».
In pratica il regolamento mes­so in campo dall’Authority per le tlc contiene una trappola, che tutti gli interessati (da Me­diaset a Ti Media) hanno però già perfettamente capito. Dei sei multiplex all’astai tre deno­minati U ( lotti U1, U2, U3), quel­li più pregiati a 700 Mhz (in Tu­nisia l’Lte occuperà questa ban­da) e copertura nazionale del 98%, hanno un diritto d’uso di soli cinque anni e poi devono es­sere restituiti allo Stato. Quan­to agli altri tre, denominati L, so­no di qualità inferiore, non in grado di trasmettere in tutte le Regioni ma vengono ceduti per 20 anni. Va da sé che i soggetti interessati all’asta saranno da­v­vero poco incentivati ad acqui­stare frequenze simili: le prime perché cedute per troppo poco tempo mentre le altre non co­prono tutto il territorio.
Ovviamente, a seconda del regolamento,la base d’asta per i multiplex di tipo U si abbasse­rà notevolmente, visto l’obbli­go a restituirli dopo 5 anni. Im­pensabile che per queste fre­quenze possano ancora valere le vecchie stime: Mediobanca parlava addirittura di un incas­so di 1- 1,2 miliardi di euro. Ora, invece, sarà quanto meno difficile trovare un acquirente per queste poco attraenti frequen­ze. Oltretutto Rai e Mediaset possono partecipare alla gara soltanto per i lotti U ma anche se decidessero di acquistare uno di questi, correrebbero poi il rischio di non poter poi con­vertire alla tv digitale terrestre il quinto multiplex che sia Viale Mazzini che il gruppo privato già hanno (rispettivamente per il digitale di seconda generazio­ne e per il digitale in mobilità).
Quindi se è vero che l’Autho­rity dichiara che nessun sogget­to è escluso dalla gara, è anche vero che è inutile tentare di ven­dere mele marce o bacate. An­che per i nuovi entranti le cose non vanno bene. Sky, Rete A (gruppo Espresso) e gli altri nuovi entranti infatti potrebbe­ro acquistare uno dei multiplex con scadenza a 20 anni ma in questo caso si ritroverebbero con frequenze zoppe, che man­cano di copertura in diverse zo­ne d’Italia. Ora gli operatori stanno lavorando per presenta­re entro il 16 dic­embre i loro ap­punti al regolamento appronta­to dall’Authority e che sembra fatto apposta per rendere l’asta il meno interessante possibile. Il mancato incasso però non preoccupa Passera. I soldi arri­ve­ranno nel 2017 quando le frequenze potranno essere vendu­te ai gestori di telefonia mobile per i servizi dati Lte. Sempre che questi ultimi abbiano nel frattempo avuto successo.