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 2012  novembre 23 Venerdì calendario

C’È CHI BALLA A DAMASCO


[SIRIA]

Bab Sharqi (che in arabo vuol dire la “Porta orientale”) è, insieme a Bab Touma – la “Porta di San Tommaso” – una delle arterie principali del quartiere cristiano che si trova nella città vecchia di Damasco. Tra i vicoletti di questa zona, sicuramente tra le più suggestive della città, sorge un locale che sembra non volerne sapere della guerra civile in corso: il “Pure Lounge”. È uno dei posti più trendy della capitale siriana in cui, in una surreale atmosfera con tavoli e divani bianchi e luci soft, i giovani damasceni si ritrovano per bere un drink e ballare. Al ritmo di musica selezionata da una dj siriana. Si tratta di una vera e propria scommessa, di un’avventura intrapresa lo scorso febbraio da due fratelli francesi, Jean-Pierre e Jean-Luc Duthion, che vivono a Damasco dal 2007. Prima lavoravano nel settore pubblicitario e del film-making e i loro affari andavano abbastanza bene. Poi sono scoppiate le rivolte e gli ordini sono stati cancellati. Da qui la necessità di aprire una nuova attività, un dance bar, nella convinzione che l’instabilità sarebbe durata poco. E invece non solo il conflitto si è inasprito, ma il mese scorso un’autobomba è esplosa proprio a Bab Touma, facendo sprofondare nella guerra anche quel quartiere da sempre ritenuto il posto più sicuro in cui vivere. Il “Pure Lounge”, però, continua a essere aperto tutte le sere e a offrire serate di svago e musica. Nonostante la frustrazione per un conflitto che sembra peggiorare di giorno in giorno, i ragazzi siriani non vogliono rinunciare a godersi qualche ora di normalità, a volte sfidando il sibilo dei proiettili. In una città da cui molti giovani sono scappati verso Beirut e in cui tanti locali e ristoranti sono stati costretti a chiudere per motivi di sicurezza – o perché in alcuni casi distrutti dalle bombe – il “Pure Lounge” rimane un punto di riferimento, animato ogni sera da decine di ragazzi e ragazze. Almeno finché anche Jean-Pierre e Jean-Luc non saranno costretti a lasciare il Paese.