Ettore Bianchi, ItaliaOggi 23/11/2012, 23 novembre 2012
EASYJET SCOPPIA DI SALUTE MENTRE GLI ALTRI VANNO MALE
[Il numero di passeggeri trasportati è aumentato del 7%] –
Nonostante la crisi e il momento negativo per il trasporto aereo, c’è una compagnia a basso costo, easyJet, che continua ad andare controcorrente. Il vettore ha visto aumentare i propri passeggeri del 7% a quota 58,4 milioni nell’ultimo anno fiscale, terminato a fine settembre, nel quale il fatturato è cresciuto dell’11% a 3,8 miliardi di sterline (4,7 mld euro), con un utile pre-tasse lievitato del 27,9% a 317 mln di sterline (392 mln euro).
Un modello, quello di easyJet, che in realtà è considerato misto: a metà tra una compagnia low cost e una tradizionale.
Il vettore inglese privilegia gli aeroporti maggiori, mentre i concorrenti come Ryanair hanno eletto gli scali secondari a base operativa. Inoltre easyJet ha conservato sui propri aerei i posti numerati e punta sempre più alla clientela d’affari, che è la più redditizia.
Anche la borsa ha premiato la società: da inizio anno il titolo è balzato dell’80% al listino londinese. La capitalizzazione è arrivata a 3,4 miliardi di euro rispetto ai circa 2 miliardi di Air France. Tutto questo avviene mentre le altre compagnie europee soffrono sotto i colpi della crisi e sono costrette a varare pesanti piani di ristrutturazione. L’ultimo in ordine di tempo riguarda la spagnola Iberia, che ha annunciato la riduzione di circa un quarto dei suoi addetti. Invece easyJet può permettersi di raddoppiare il dividendo ai suoi azionisti e di stimare una crescita annua fra il 3 e il 5% nel prossimo triennio.
Non solo. Gli investimenti non si fermeranno: l’anno prossimo c’è l’intenzione di ordinare un centinaio di nuovi aeromobili per rinnovare una flotta la cui età media, comunque, è di soli quattro anni. Attualmente gli apparecchi sono 214: si tratta di Airbus A319 e A320. Fino al prossimo anno saranno consegnati gli ultimi aerei che erano stati ordinati nel 2002 per far fronte alla crescita dei passeggeri. Ora, però, si stanno impostando le basi per un miglioramento che sarà effettivo a partire dal 2017. Col passare del tempo gli apparecchi consumano sempre meno carburante e questo è un fattore strategico sul versante dei costi. Saranno esaminate le offerte provenienti da diversi costruttori: oltre a Airbus, anche Boeing e Bombardier. Ma se ne parlerà soltanto tra qualche mese, dopo che gli azionisti avranno dato via libera al progetto di ammodernamento. E dopo che avranno incassato il maxidividendo.