ItaliaOggi 23/11/2012, 23 novembre 2012
NEI PAESI EUROPEI AUMENTA LA RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI
[L’abuso di questi farmaci li rende inefficaci contro alcuni batteri] –
Nel corso degli ultimi anni si è registrato in tutta Europa un aumento della resistenza e della multiresistenza agli antibiotici di batteri come Klebsiella pneumoniae ed Escherichia coli.
Parola di Marc Sprenger, direttore del Centro europeo di prevenzione e controllo delle malattie (Ecdc), il quale precisa: «Questo significa che, per i pazienti colpiti da questi batteri resistenti, restano disponibili solo prodotti di ultima generazione, come i carbapenemici».
Risultato: il consumo di questa classe di antibiotici è considerevolmente aumentato nell’Unione europea fra il 2007 e il 2010, favorendo la comparsa di nuove resistenze.
Le preoccupazioni si concentrano sull’evoluzione di tre agenti infettivi particolarmente diffusi: lo Stafilococco aureo, i cui ceppi resistenti alla meticillina hanno raggiunto tassi record in ambiente ospedaliero negli anni ottanta; l’enterobatterio Escherichia coli, la cui resistenza alle cefalosporine di terza generazione non cessa di aumentare dall’inizio degli anni 2000; l’enterobatterio Klebsiella pneumoniae, che presenta la stessa evoluzione dell’E. coli.
Il 18 novembre scorso si è svolta la a europea di sensibilizzazione al buon uso degli antibiotici, una iniziativa istituita dall’Ecdc nel 2008.
Se la resistenza, dovuta appunto a un utilizzo eccessivo o inappropriato, a questa classe di farmaci aumenta in tutto il mondo, in Europa ci sono tuttavia paesi virtuosi, come quelli scandinavi, la Svizzera e l’Olanda, che hanno messo in opera, a partire dagli anni novanta, sistemi di controllo efficaci per limitare il consumo degli antibiotici.