ItaliaOggi 21/11/2012, 21 novembre 2012
BANCHE INGLESI, UN SALVATAGGIO KO
Il salvataggio delle banche britanniche potrebbe essere fallimentare. Un rapporto parlamentare ha evidenziato che i contribuenti potrebbero non riuscire a recuperare quanto sborsato dalle casse pubbliche. La spesa per i due colossi della City, Royal Bank of Scotland e Lloyds, potrebbe arrivare a circa 82 miliardi di euro.
All’indomani del crollo degli istituti di credito, seguito al fallimento di Lehman Brothers avvenuto nel settembre 2008, i governi di diversi paesi erano intervenuti per evitare il tracollo dei colossi bancari, che si sarebbe tramutato in un disastro per i risparmiatori e le imprese e, dunque, per l’intera economia delle nazioni.
Lo Stato britannico, attraverso il veicolo Uk Financial Investments, detiene l’82% del capitale di Rbs e il 40% di Lloyds.
Londra punta a cedere queste quote, ma i deputati ritengono che ciò non possa avvenire a breve termine.
Margaret Hodge, presidente della commissione finanze pubbliche, ha dichiarato che l’assenza di competizione non ispira molta fiducia sulla possibilità che il contribuente realizzi un profitto sulla vendita delle due banche. Le polemiche non mancano, perché la commissione accusa il Tesoro di aver preso parte a un monumentale fallimento collettivo, a causa dell’incapacità di comprendere che il boom pre-crisi avrebbe potuto portare a un tracollo dell’universo bancario.