ItaliaOggi 20/11/2012, 20 novembre 2012
SEMPRE PIÙ VERDE L’AUTO AZIENDALE
[Ma sui veicoli full electric pesa la mancanza di infrastrutture adeguate] –
Si colorano sempre più di verde le flotte aziendali. Non ci si riferisce qui alla tinta scelta per la maggioranza delle carrozzerie, ma alla filosofia della ecosostenibilità, spina dorsale, ormai, di qualsiasi scelta in materia di mobilità.
Il contesto è difficile, con clienti che guardano sempre più minuziosamente ai costi, in mancanza di incentivazioni in grado di orientare la domanda su soluzioni che consentano di risparmiare sia sui costi che in termini di impatto ambientale.
Così, gli operatori leader scelgono di cavalcare quelle tematiche che meglio si integrano con le politiche aziendali in materia di mobilità. Occorre dimostrare, all’interno e all’esterno delle aziende, attraverso la scelta dei veicoli, sensibilità verso l’ambiente, attenzione ai costi e capacità di risparmiare senza intaccare comfort e sicurezza di chi viaggia. L’esperienza di GE Capital, al riguardo, è significativa. In tre anni, grazie alle scelte di veicoli sempre più ecologici, le emissioni di CO2 sono state ridotte di oltre 1.28 milioni di tonnellate. La società, che gestisce 1 milione 250 mila veicoli distribuiti su migliaia di flotte in tutto il mondo, ha sviluppato quest’indagine sulla propria flotta in Europa, che conta 250 mila vetture.
L’attenzione all’ecosostenibilità non significa però che la richiesta dei clienti sia esclusivamente condizionata da questo fattore. Così occorre predisporre un’offerta adeguata, nelle forme più opportune a intercettare la sensibilità e tradurla in decisione di acquisto. «Le aziende clienti manifestano un forte interesse verso questi argomenti», spiega Marco Girelli, direttore commerciale della divisione Flotte aziendali di GE Capital, «ma a una condizione: tali soluzioni devono garantire, nel contempo, la riduzione dei costi di gestione del parco auto. Proprio su questo principio che vede procedere di pari passo green e risparmio, abbiamo costruito la nostra offerta di servizi». Il pensare verde si realizza anche con adeguati comportamenti di guida e di gestione dei mezzi. «Stiamo mettendo a punto a livello nazionale il servizio Clear Drive, già attivo in Europa», evidenzia Girelli, «e che consente di promuovere modelli di guida eco-compatibile in grado di cambiare lo stile di guida di centinaia di migliaia di driver, attraverso un formazione via internet che fornisce continui aggiornamenti e suggerimenti inviati ai conducenti via email. Timidamente, alcune aziende stanno anche cominciando a chiedere assistenza anche su aspetti relativi ai comportamenti dei drivers. Molte richieste di analisi che ci vengono rivolte si focalizzano sullo studio della sinistrosità e tra le ipotesi che vengono contemplate ci chiedono di calcolare l’eventuale impatto di una Damage Contribution Fee (contributo al risarcimento danni, ndr) da addebitare al conducente». Uno dei principali ostacoli a una maggiore diffusione dei veicoli ecologici è oggi la carenza di incentivi e infrastrutture dedicate alle vetture interamente elettriche. «Alcuni clienti già prevedono questi veicoli nei loro programmi di mobilità», spiega Gavin Eagle, di LeasePlan Italia, «ma occorre che siano realizzate le infrastrutture richieste dall’aumento di veicoli elettrici in circolazione. Un fattore chiave per il successo dei veicoli verdi sarà il supporto fornito dalle istituzioni: numerosi governi in Europa hanno già integrato incentivi economici/fiscali sia per le aziende che per i conducenti che scelgono vetture ecosostenibili per i loro spostamenti. Questo sostegno sarà necessario sia nel breve che nel medio termine, in modo da assicurarne la diffusione su vasta scala».