Roberto Giardina, ItaliaOggi 20/11/2012, 20 novembre 2012
IN CONTROMANO SULLE AUTOSTRADE
[Non essendoci caselli (perché non si paga), nessuno controlla] –
Io non credo ai fantasmi, né alle streghe. Al posto di Amleto, sui bastioni di Elsinore, se mi fosse venuto incontro lo spettro di mio padre, avrei pensato allo scherzo di qualche amico di cattivo gusto. Però in Germania faccio un’eccezione. I fantasmi esistono e hanno la cattiva abitudine di sedere al volante.
Se guidate su un’Autobahn, una delle mitiche autostrade tedesche, almeno sei volte al giorno vi capiterà di sentire alla radio l’annuncio: «Attenzione, vi sta arrivando incontro un Geisterfahrer», cioè un guidatore fantasma, come vengono chiamati quelli che guidano contromano.
Come è possibile? È il prezzo da pagare, non è un paradosso, perché le autostrade sono gratuite. Non ci sono caselli, nessuno vi controlla, e qualcuno si sbaglia, o vuole sbagliare. Si entra contromano, soprattutto di notte, quando il traffico è scarso, e non ci si rende conto di aver sbagliato. Ovviamente, i Geisterfahrer sono frequenti in Germania e in Austria, e sconosciuti in Italia e in Francia, dove è impossibile passare un casello nella direzione sbagliata.
In un vecchio Witz, che sarebbe una barzelletta, e non fa più ridere nessun, un automobilista ascolta l’avvertimento alla radio e chiama la polizia indignato. «Un Geisterfahrer? Volete scherzare, sono centinaia». Una storiella diventata realtà il 17 marzo del 2006. Sul tratto Salisburgo-Monaco, un’automobilista chiamò la centrale per denunciare decine di Geisterfahrer. Ovviamente era lei ad andare nella direzione sbagliata. Era una signora con problemi mentali che aveva dimenticato di prendere le pillole.
I casi di guidatori fantasmi sono facilitati dal fatto che in Germania le auto devono essere revisionate ogni due anni, ma la patente è a vita. Non ci sono controlli, e se non si hanno incidenti si può guidare fino a 100 anni senza dover passare visite mediche, come da noi. L’ultimo caso è avvenuto domenica mattina, alle 6. Un ventenne è entrato contromano sulla A5 con la sua Bmw, nei pressi di Lahr, nella Foresta nera, e ha centrato in pieno un Minivan, è morto, e ha ucciso altre cinque persone, e cinque sono i feriti gravi. La polizia non sa ancora il perché. Forse è stato un suicidio, ma in quel momento sulla zona gravava la nebbia. Martedì sulla A92, nei pressi di Monaco, una madre è entrata contromano sulla Autobahn, e si è schiantata contro il guardrail. I tre piccoli figli sono morti, lei è rimasta gravemente ferita. L’autopsia ha accertato che la giovane donna aveva ucciso i figli prima dell’incidente. Un chiaro caso di suicidio. Ma non sempre è facile accertare se si tratta di uno sbaglio o di una scelta consapevole di togliersi la vita, a rischio di uccidere persone innocenti.
In media i Geisterfahrer sono circa 2.800 all’anno, e quasi sempre si riesce a fermarli prima dell’incidente. Per radio la polizia avverte del pericolo incombente e consiglia di procedere sull’estrema destra, di accendere gli abbaglianti, e di suonare il clacson. Non sempre funziona. Le vittime sono una ventina, anche se nell’ultima settimana i morti sono già stati nove. Una piccola ecatombe.
Che fare? In Austria da una quindicina d’anni si sono adottate misure di prevenzione che hanno ridotto il rischio. Agli ingressi delle autostrade sono posti grandi cartelli, ripetuti più volte, che indicano il divieto di transito. L’errore è quasi impossibile, ma non si possono bloccare gli automobilisti suicidi. Il 20 ottobre, un giovane di 24 anni per togliersi la vita è entrato contromano al volante di una Skoda nei pressi di Meschede, in Nord Renania Westfalia, e ha ucciso una coppia e altre due donne. Secondo le statistiche, la stagione dei fantasmi al volante sarebbe l’autunno, ma nessuno sa spiegare il perché.
Ora si propone di installare speciali griglie nell’asfalto a ogni ingresso: lacerano le gomme solo di chi vi passa sopra nel senso sbagliato. E, come sempre, non tutti sono d’accordo. Le griglie potrebbero provocare a loro volta incidenti, mettendo in pericolo la vita di chi si è semplicemente sbagliato.