Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  novembre 19 Lunedì calendario

LA SPAGNA FRENA I PIGNORAMENTI

[Sfratti sospesi per due anni a chi non può far fronte ai mutui] –
Stop ai pignoramenti delle case e agli sfratti per i prossimi due anni. La decisione, comunicata dall’Associazione delle banche spagnole (Aeb) e dalle istituzioni finanziarie associate alla Confederazione spagnola delle casse di risparmio (Ceca) al segretario di stato all’economia, Fernando Jiménez Latorre, riguarderà tutti coloro che, per casi di estrema necessità, non potranno far fronte al pagamento dei mutui.
Ma non è ancora chiaro quali saranno i parametri per individuare le persone e le famiglie che beneficeranno del provvedimento. Unica cosa certa, le norme non saranno retroattive, né riguarderanno gli sgomberi per morosità degli affitti. La parola d’ordine è fare presto, per far fronte al dramma divenuto autentica emergenza sociale, che ha provocato due suicidi in una settimana: almeno mezza dozzina negli ultimi mesi, in un paese in cui, secondo le stime dei costruttori, ci sono almeno 2 milioni di case sfitte o invendute. La crisi, che si sta accanendo sulle fasce più deboli, ha provocato dal suo inizio fra 350 mila e 400 mila pignoramenti, mentre gli sgomberi coatti per insolvenza delle ipoteche hanno mandato in strada altrettante famiglie. Una media di 400 al giorno, con un incremento del 20% nell’ultimo anno. E il numero è destinato ad aumentare, secondo il rapporto pubblicato nei giorni scorsi da sette magistrati del Consejo del Poder Judicial, il Csm spagnolo, in cui si denuncia che le banche, protette da una normativa sull’esecuzione ipotecaria che risale al 1909, stanno alimentando la tragedia. I magistrati hanno proposto che una parte degli aiuti alle banche venga destinata a coprire i debiti ipotecari dei nuclei familiari e che venga modificata la normativa sull’esecuzione ipotecaria, dal momento che la dazione in pagamento della casa non esaurisce il debito contratto con l’ente finanziario. E così, governo e partito di opposizione hanno raggiunto un accordo sulla necessità di istituire una commissione di esperti che elabori una modifica alla legislazione in materia di pignoramento. Riforma richiesta a gran voce anche dagli attivisti del Forum sociale e dai membri dell’associazione vittime dei mutui che nella regione della Murcia, nel Sud della Spagna, hanno già percorso oltre 170 km, chiedono l’abolizione della legge sui mutui e l’utilizzo a scopo sociale delle case sequestrate dalle banche. Già nel marzo scorso l’esecutivo spagnolo aveva approvato un codice di «buone pratiche bancarie» per venire incontro alle famiglie più bisognose. «Le banche hanno deciso di bloccare gli sfratti in seguito all’allarme sociale generato da pignoramenti legati ai mutui, per motivi umanitari, per una politica basata sul senso di responsabilità sociale, per contribuire ad alleviare la terribile situazione di molte persone a causa della crisi economica», hanno fatto sapere dall’Associazione delle banche spagnole. Se alcuni istituti di credito come Kutxabank e Caja Laboral si sono affrettati a garantire il proprio sostegno alla nuova iniziativa, altri hanno storto il naso nonostante le forti pressioni pubbliche a seguito del susseguirsi di casi di persone che si sono tolte la vita a causa dell’impossibilità di onerare il pagamento del mutuo con la banca. Tra i più critici verso l’iniziativa dell’Aeb, il presidente del Banco Popular, Ángel Ron, secondo cui lo stop ai pignoramenti per i prossimi 24 mesi potrebbe risultare in un incentivo a non pagare le rate del finanziamento creando di fatto una spirale negativa per la ripresa economica della Spagna.